Pagamenti transfrontalieri in euro a costi inferiori
Consumatori e imprese UE non appartenenti alla zona euro potranno effettuare pagamenti transfrontalieri in euro a costi inferiori.
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Nuove norme UE
I pagamenti transfrontalieri in euro degli Stati membri non appartenenti alla zona euro — Bulgaria, Croazia, Cechia, Danimarca, Ungheria, Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Polonia, Romania e Svezia — avranno il medesimo costo di quelli nazionali. Le commissioni per i pagamenti transfrontalieri in euro saranno diminuite sensibilemente e in molti casi annullate.
Il vicepresidente esecutivo per un’Economia al servizio delle persone, Valdis Dombrovskis, ha dichiarato: “Queste norme consentiranno a tutti i cittadini e a tutte le imprese in egual misura di effettuare pagamenti transfrontalieri in euro a basso costo. Si tratta di un esempio positivo e concreto di come il mercato unico può creare benefici tangibili per i consumatori europei. Ad esempio, una famiglia romena che desideri inviare denaro in euro al figlio in scambio Erasmus a Parigi non dovrà più sostenere costi aggiuntivi, perché ora si applicherà la medesima commissione applicata a un’operazione nazionale in Romania.”
Le nuove norme sono definite nel regolamento (UE) 2019/518.
Gli sforzi della Commissione per migliorare l’accesso dei consumatori ai servizi finanziari e per abbassarne i costi proseguono nell’attuare quanto previsto nel piano d’azione riguardante i servizi finanziari destinati ai consumatori del marzo 2017. Il prossimo passo, previsto per aprile 2020, consisterà nell’applicazione di ulteriori disposizioni che consentiranno ai consumatori dell’UE di confrontare le commissioni di conversione valutaria al momento di effettuare pagamenti con carta in un’altra valuta dell’UE.
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