Niente cartelle, è Natale anche ad Equitalia. Ma non per tutti
Niente cartelle. I contribuenti potranno festeggiare il Natale senza sorprese. Equitalia non le invierà sotto le feste. Ha infatti annunciato di aver bloccato l’invio di oltre 380mila cartelle proprio durante le prossime festività. Sono stati congelato 380 mila atti di riscossione, quasi tutte le richieste in consegna tra il 24 dicembre fino all’8 gennaio.
Ma non tutti riceveranno questo regalo da Equitalia. Saranno infatti notificati gli atti inderogabili, ad esempio quelli vicino alla prescrizione, in buona parte attraverso la posta elettronica certificata.
Una decisione che vuole mostrare spiega l’amministratore delegato di Equitalia, Ernesto Maria Ruffini, “un sistema di riscossione che deve essere più dalla parte dei cittadini e non contro”.
L’operazione “zero cartelle” prevede la sospensione di 375.518 atti e rientra in quel processo di trasformazione radicale di Equitalia che entrerà in vigore dal luglio 2017.
Ma le buone notizie non finiscono qui soprattutto per le famiglie. “Si sta valutando la possibilità di raccogliere, a partire dall’anno d’imposta 2017, i dati relativi alle spese sostenute per il pagamento di rette relative alla frequenza degli asili nido” ha detto il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi in audizione alla Commissione Anagrafe Tributaria.
Effetti anche sull’Iva grazie alle novità introdotte. “L’ammontare dell’Iva dichiarata e non versata è passata da un valore di circa 6,9 miliardi del periodo d’imposta 2010 a un valore stimato di oltre 8 miliardi del periodo d’imposta 2014”.
E per quanto riguarda il canone Rai si prevede entro il 31 dicembre 2016 un incasso di oltre 2.000 milioni di euro. Con un extragettito di circa 300 milioni nonostante il canone sia stato ridotto a 100 euro.
Insomma Equitalia si avvicina di più al contribuente e diventa più umano anche in vista del cambiamento radicale che si verificherà nel luglio del 2017. Il percorso inizia ad essere tracciato grazie anche, conclude l’ad di Equitalia “alla preziosa collaborazione con i due azionisti di riferimento, Agenzia delle entrate e Inps e con l’indispensabile confronto con il Ministero delle Finanze”.