Smog, nel 2050 le morti premature arriveranno a 6,6 milioni
Ogni anno nel mondo lo smog causa 3 milioni di morti premature, sopratutto in Asia, ma si presuppone che nel 2050 la cifra potrebbe addirittura lievitare fino a 6,6 milioni.
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Questo è quanto ha stabilito uno studio pubblicato su ‘Nature’ dal Max Planck Institute di Mainz (Germania). Sotto accusa le particelle sottili (con un diametro inferiore a 0,0025 millimetri) e l’ozono, che secondo la ricerca sono la principale causa di diverse patologie e hanno un impatto a lungo termine sulla salute della popolazione esposta a elevati livelli di inquinamento dell’aria.
I ricercatori hanno combinato un modello delle emissioni chimiche nell’atmosfera con le statistiche della mortalità prematura e gli studi sulle differenti cause di questi decessi a livello internazionale.
Ebbene, i risultati hanno dimostrato che le emissioni prodotte dall’uomo nell’atmosfera, dal riscaldamento delle case e ad altre attività casalinghe (prevalenti in India e in Cina) hanno un elevato impatto sulle morti premature.
Se in Usa dei principali vettori di smog rimane il traffico urbano, in Europa, Russia e nell’Est Asiatico le emissioni che generano una gran quantità di particelle sottili provengono anche dall’agricoltura.
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In conclusione, in base al modello previsionale sviluppato dai ricercatori la mortalità prematura a cauda dello smog potrebbe raddoppiare nel 2050 arrivando a 6,6 milioni di vittime ogni anno, soprattutto nel Sud-est asiatico e nelle zone ad ovest del Pacifico.
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