Tra le nuove produzioni televisive arriva Mission: la RAI prova un nuovo reality che nasce tra le polemiche
Ormai la nostra televisione generalista ci ha abituato ai più disparati reality: l’isola dei famosi, la talpa, il grande fratello… e chi più ne ha, più ne metta. E quando si pensa che ormai si sia arrivati a destinazione, in termini di buon gusto ed eticità – nell’accezione moralista o meno del termine – ecco che si presenta una nuova fermata nel lungo viaggio dei reality. Il nome del programma in questione è “MISSION” e vede il prodigo intervento di otto VIP, e per citarne alcuni illustri potremmo dire Michele Cucuzza, Albano e Paola Barale, all’interno di campi per profughi nel sud Sudan, Congo e Mali.
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Non hanno tardate a presentarsi le prime reazioni e polemiche, sia dal mondo dell’associazionismo che dalle istituzioni. Embelmatico l’intervento di Laura Boldrini – presidente della Camera ed ex vera “missionaria” di professione – che ha definito questo progetto come la “spettacolarizzazione del dolore per fini commerciali”. Aldilà delle polemiche, noi rimettiamo agli utenti che leggeranno questo post l’ardua sentenza ma un consiglio ve lo diamo: ci sono soluzioni a basso costo che possono darvi, qualora vogliate, un’alternativa alla TV generalista. Qui potete confrontare le migliori offerte per la pay tv e, magari, trovere una soluzione che potrebbe salvarvi – qualora non siate amanti del genere – da probabili litigate tra Paola Barale e Albano su come servire i piatti ai profughi durante il servizio del pranzo.
Anche se, de gustibus non disputandum.
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