Il mercato unico delle tlc europee e l’approvazione delle direttive del commissario dell’Agenda Digitale Neelie Kroes
Sarà argomento di discussione quotidiano il prossimo anno: l’approvazione, senza alcun indugio, da parte del Consiglio Europeo delle direttive messe a punto dal commissario dell’Agenda Digitale Neelie Kroes per la creazione di un mercato unico dei servizi per le telecomunicazioni.
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La rapidità dell’approvazione dei provvedimenti proposti da Kroes era stata consigliata dallo stesso al fine di avere a disposizione tutte le misure in tempo perché lo sviluppo del un mercato unico digitale si possa completare prima del 2016.
Vista la contrattura dei tempi dell’iter di approvazione del testo, si è reso da parte del commissario dell’Agenda Digitale la precisazione, diffusa attraverso il proprio blog personale, che le misure ivi contenute saranno comunque discusse con attenzione nel corso del prossimo anno, così che i capi di stato all’interno del Consiglio Europeo possano avanzare i propri dubbi e le osservazioni necessarie a conferire al documento la credibilità e l’efficacia che tutti si auspicano.
Obiettivo primario del documento messo a punto da Kroes è quello di raggiungere una condizione cosiddetta di roaming zero, ovvero di eliminazione dei costi aggiuntivi che ciascun operatore di telefonia mobile europeo richiede ai propri clienti quando questi operino al di fuori del territorio nazionale in cui hanno stipulato il contratto telefonico.
Il primo ministro italiano, Enrico Letta, in linea con il progetto di Kroes, ha sposato l’idea di raggiungere al più presto l’obiettivo, prima del termine della attuale legislatura europea, così da archiviare una volta e per tutte la frammentazione del mercato delle telecomunicazione ed aprire nuovi scenari di concorrenza.
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Indispensabile a tal fine è creare delle regole rigide e definitive che invoglino i privati ad investire in questo settore senza paure ma, nel contempo, che proteggano i consumatori dinanzi ad una nuova e così ampia offerta.
E’ evidente che operare sul mercato delle telecomunicazioni equivale ad operare su qualsiasi altro mercato in cui, ormai, la capacità di connessione tra le parti e l’accesso perenne ai servizi offerti dalla rete internet sono strumento di crescita imprescindibile.
Basti pensare che l’Europa, e ancor di più l’Italia, oggi è ancora molto indietro in materia di wireless mentre nel resto del mondo, Nord Africa compreso, le connessioni WiFi sono disponibili in qualsiasi locale pubblico.
In somma, il Consiglio Europeo sembra intenzionato ad eliminare tutti gli ostacoli allo scambio dei dati e dei contenuti attraverso la rete, creando nuove piattaforme di controllo e senza gravare di ulteriori costi l’utente finale e, in attesa di tornare a discutere l’argomento, si è impegnato a dare ai ministri degli stati membri gli strumenti necessari a rafforzare e dinamicizzare il settore delle telecomunicazioni, nell’interesse e delle imprese e dei consumatori.
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