“La professione della signora Warren” al teatro “fACTORy 32” di Milano
Un’amaca, una bicicletta, fiori e piante, tappeti, strutture architettoniche che si alternano a mobili d’epoca. Sono questi gli elementi che affiancano sul palcoscenico gli attori nella nuova messa in scena della commedia “La professione della signora Warren” con la regia di Michael Rodgers presso il teatro “fACTORy32” di Milano (Via Giacomo Watt, 32). Una “scatola nera” semplice, ma efficace, che ben si adatta alla struttura e al messaggio del testo.
George Bernard Shaw
È uno dei testi teatrali più famosi del commediografo irlandese George Bernard Shaw, vincitore di un Premio Nobel per la letteratura (1925) e di un Premio Oscar per la miglior sceneggiatura non originale (1939).
Nonostante un divario temporale di oltre 100 anni, fu composta nel 1893 e rappresentata per la prima volta a Londra nel 1902, la commedia sembra scritta ai nostri giorni: i personaggi e i dialoghi sono di impressionante attualità e di grande impatto sociale. Non a caso il testo è inserito nella raccolta “Commedie Sgradevoli” che veicola una denuncia ai mali della società, all’ipocrisia delle classi dominanti, al potere economico usato per sfruttare i più poveri. Come spesso accade il riso diventa lo strumento migliore per la critica.
La professione della signora Warren in scena al teatro “fACTORy 32”
Divisa in 4 atti, la commedia racconta la storia di un’ex-prostituta, la signora Warren, divenuta una rispettabile dama dell’alta borghesia inglese grazie al fantasmagorico successo economico della sua professione. Allo stesso tempo è anche una madre che si trova ad affrontare la difficoltà di un passato difficile da digerire per la figlia Vivie , educata ed istruita nei migliori istituti del Paese grazie ai sacrifici materni. Il rapporto tra le due protagoniste è caratterizzato da alti e bassi: momenti di comprensione e affetto si alternano a contrasti e litigi. La tensione raggiunge l’apice nell’ultima scena che si conclude con l’“addio” e la definitiva separazione.
Personaggi maschili ruotano intorno ai due poli femminili: Frank Gardner, innamorato di Vivie e figlio del reverendo Samuel Gardner. Il religioso però è l’amante della signora Warren, con la possibilità che i due giovani siano fratelli. Un amico della signora Warren e un suo socio in affari arricchiscono il ventaglio di caratteri e stereotipi messi in scena.
Performance e scenografia
La performance recitativa è stata all’altezza di un testo incantevole e complesso allo stesso tempo. Nonostante la diversità di età, provenienza ed esperienza artistica degli attori, la scena è stata gestita in modo impeccabile. Coesione ed equilibrio sono senz’altro frutto della sapiente regia di Michael Rodgers.
Anche la scenografia è apparsa molto curata: piante, costumi, musiche, luci,…tutto studiato alla perfezione per gestire in modo strabiliante il palcoscenico di piccole dimensioni.
Riflessioni
Storie segrete, matrimoni di interesse, sentimenti corrotti,…sono alcuni degli aspetti della società di inizio Novecento, e ancora molto attuali, che G. B. Shaw denuncia con i suoi testi. Un teatro che esagera le assurdità, i toni e le divergenze, diventando un esempio per il genere del grottesco in cui la comicità sottende una riflessione consapevole. Con la regia di Michael Rodgers il riso si conferma amaro.
fACTORy32 è scuola di teatro per bambini, ragazzi e adulti, guidata da professionisti di grande livello come Michael Rodgers che, oltre a essere insegnante di tre corsi in questo spazio, è anche consulente artistico del teatro. Insieme a lui, Francesco Leschiera, Ulrica de Georgio e Lisa Vampa sono gli altri docenti.
Le parole identificative di fACTORy32 sono: passione, determinazione e dedizione, tre parole fondanti, senza le quali questa realtà non potrebbe esistere.
Letizia Dehò
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