L’Italia studia un decreto per regolamentare le criptovalute
Si sono chiuse le consultazioni pubbliche su un nuovo regime di regolamentazione per le società di criptovalute in Italia. Le parti interessate sono state invitate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per condividere suggerimenti e commenti su un progetto di decreto che introduce obblighi di registrazione e comunicazione nel settore. Le nuove regole entreranno in vigore entro 3 mesi dall’adozione.
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Un decreto per regolamentare le criptovalute
Il decreto ministeriale dovrebbe “esplorare e comprendere i vari aspetti del fenomeno della moneta virtuale”. Il documento legale, finalizzato all’implementazione delle leggi italiane aggiornate e “rafforzate” contro il riciclaggio di denaro, è stato pubblicato dal Dipartimento del Tesoro DEF il 2 febbraio. Le parti interessate hanno avuto due settimane per esprimere le proprie opinioni e proporre emendamenti.
Nel maggio 2017 il governo italiano ha emesso un altro decreto che impone “ai fornitori di servizi relativi all’uso della valuta virtuale”, come gli scambi, di adempiere ai loro obblighi di prevenzione del riciclaggio di denaro e delle transazioni di criptaggio illecite. Il nuovo documento introduce ulteriori responsabilità per le imprese criptate. Dovranno riferire le loro attività al Ministero delle Finanze.
Il testo del decreto proposto chiarisce che sebbene la criptovaluta sia utilizzata come “mezzo di scambio per l’acquisto di beni e servizi”, non è emessa da una banca centrale o da altra autorità pubblica. La dichiarazione di non responsabilità incorporata afferma inoltre che i criptos “non sono necessariamente collegati a una valuta che ha corso legale”.
Criptovalute, scambi e commercianti da registrare
Il nuovo regime di notifica sarà applicabile anche alle società commerciali che accettano pagamenti di criptovaluta per beni, servizi pubblici. Il Ministero vuole condurre un sondaggio iniziando con la determinazione del numero di operatori nel settore. All’inizio dell’attività, ogni compagnia deve registrarsi presso l’Agenzia Italiana Intermediari OAM per operare legalmente nel paese.
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Il Dipartimento del tesoro ha già completato una valutazione preliminare delle specifiche tecniche per il registro, ha detto il ministero delle Finanze in un comunicato stampa. Il nuovo regime regolamentare sarà avviato entro 3 mesi dall’entrata in vigore del decreto. La sua implementazione risponde all’esigenza di comprendere il nuovo fenomeno e le sue dimensioni, ha affermato Roberto Ciciani, Capo della Direzione Generale per la Prevenzione dei Crimini Finanziari.
Un quadro normativo per le criptovalute
I regolatori sottolineano che il quadro normativo italiano riveduto sarà conforme alla più recente direttiva antiriciclaggio dell’UE – 5MLD, che introduce norme più severe per prevenire i reati finanziari. La precedente direttiva è stata adottata in Italia il 25 maggio dell’anno scorso.
L’uso di bitcoin e altre criptovalute da parte di individui rimane ampiamente non regolamentato in Italia. Tuttavia, in parlamento è stata introdotta una legge che richiede l’identificazione delle parti nelle transazioni crittografiche. Nel 2016 l’ Agenzia delle Entrate ha dichiarato che gli acquisti e le vendite di criptovaluta sono esenti da IVA. Con alcune limitazioni, le partecipazioni crittografiche personali e i guadagni derivanti dalle transazioni non generano reddito imponibile.
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