“Innovation Days”: il Sole 24 Ore inizia il tour dalle eccellenze di Milano
Il gruppo Sole 24 Ore da il via all’iniziativa “Innovation Days”per raccontare le eccellenze del nostro territorio e incontrarne i vari protagonisti. – di Letizia Dehò –
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Le tappe previste in giro per l’Italia sono sei, e la città scelta per aprire il tour è stata Milano.
“Noi siamo ogni giorno impegnati a raccontare anche le positività di questo Paese – dice Fabio Tamburini, direttore del Sole 24 Ore -, ed è per questo che nasce il road show che parte oggi da Milano. L’obiettivo è raccontare le positività di questo Paese, lo sforzo verso l’innovazione e lo sviluppo”.
La situazione italiana e Milano
Stando ai dati complessivi del Paese, nel 2019 l’Italia ha una previsione di crescita pari a zero in termini di PIL. Ma ciò che si deve sottolineare è che questo dato, poco rassicurante, è il risultato di una media nazionale che vede a confronto molte aree diverse tra loro in alcune delle quali le possibilità di innovazione e sviluppo sono colte, in altre invece sciupate. Milano, città protagonista di questo primo incontro del tour, si è dimostrata all’altezza del resto d’Europa e ha riequilibrato la media nazionale, salvandola dal segno meno. Nel capoluogo lombardo si concentra infatti la maggior parte dell’innovazione del Paese perché solo qui si ha un orizzonte internazionale.
Innovazione digitale e città
Parlando di innovazione non si possono non citare le nuove tecnologie che stanno giocando un ruolo chiave per lo sviluppo in tutti i settori, arrivando a coinvolgere addirittura il sistema urbano. Rigenerazione e riqualificazione urbana, per cui Milano rappresenta un polo di eccellenza, sono i fattori che cambiano non solo il modo di vivere la città, ma anche il suo volto. Piattaforme tecnologiche evolute in grado di raccogliere ed elaborare, attraverso algoritmi di intelligenza artificiale, i big data generati dai sistemi che operano sullo spazio pubblico sono anche alcune delle sfide che la Pubblica Amministrazione dovrà affrontare nei prossimi anni. L’innovazione digitale, cioè, non è più solo un elemento distintivo o un fattore competitivo: è una carta imprescindibile per sedersi al tavolo da gioco.
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Il ruolo delle Banche
Francesco Giordano, co-CEO Commercial Banking Western Europe di UniCredit afferma: “Oggi le Banche sono chiamate a posizionarsi al centro dell’ecosistema, non più solo come intermediari di strumenti finanziari tradizionali, ma come hub aggregatore, diffusore e promotore di tecnologie, prodotti, servizi e know-how per mettere a disposizione un’offerta integrata che consenta di consolidare e innovare le storie già di successo del nostro Made in Italy. Fare questo significa promuovere la qualità, le eccellenze dei nostri territori”.
Il ruolo delle Università
Le università hanno il dovere di preparare i propri studenti a gestire le sfide che il futuro riserva loro con gli strumenti più adeguati possibile. E la tecnologia è sicuramente uno degli elementi che i rettori delle più importanti università milanesi si sono impegnati ad inserire nei propri corsi di laurea. Un esempio lampante emerge dal recente inserimento di un corso accademico che porterà lo studente ad avere una doppia laurea in medicina ed ingegneria dopo sei anni di studio. Il medico uscente sarà quindi in grado di operare e, al tempo stesso, gestire le apparecchiature digitali e di intelligenza artificiale.
In un mondo sempre più globalizzato, innovarsi significa anche aprirsi a realtà straniere in un’ottica di collaborazione e di reciproca ammirazione. Così le università si impegnano ad accogliere sempre più studenti stranieri (il Politecnico ne ha circa sei mila) con i quali instaurare un rapporto stimolante e duraturo.
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Perché iniziare da Milano?
Partire da Milano con il tour nazionale di Sole 24 Ore non è un caso. Milano è riconosciuta come il motore dell’intero Paese e soprattutto negli ultimi anni è diventata un grande acceleratore per l’innovazione nel campo dell’ urbanistica, dell’ economia, ecc. e per questo è stata scelta come sede della maggior parte delle start up italiane. Milano offre inoltre tutto ciò che un’azienda potrebbe desiderare: infrastrutture che funzionano, network di eccellenza, formazione professionalizzante, risorse per investimenti.
Mario Massone
E per approfondire il tema start up, abbiamo chiesto un parere durante la conferenza a Mario Massone, fondatore Club CMMC www.club-cmmc.it e amministratore di Markab.
Si fa un gran parlare di Open Innovation e di Start up. Quali sono gli aspetti più critici di questi modelli di innovazione?
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“Per garantire lo sviluppo serve mettere assieme risorse complementari, ma è anche centrale coltivare l’attività imprenditoriale, attraverso le startup. Ma è proprio qui che vedo un problema: in una realtà in continuo cambiamento e di elevata complessità non sono chiari gli ambiti della competizione, e la cultura della collaborazione non fa parte del nostro dna.”
Che cosa suggerirebbe allora?
“Le startup dovrebbero essere essenziali in quanto capitalizzano la potenzialità dei giovani ad innovare, ma nel contempo evidenziano il mismatch, che all’apparenza sembrerebbe solo digitale, ma che è anche di altro genere. Infatti servono competenze operative per trasferire innovazione verso i processi tradizionali ed occorre collegare un’ottima conoscenza delle attività di produzione con la capacità di analizzare i dati dei data scientist”.
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Letizia Dehò
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