Il Green New Deal italiano, dall’automotive alle crociere a impatto zero
di Paolo Brambilla — Trendiest News —-
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Il Green New Deal è una parte importante del Recovery Plan. L’Italia si prepara quindi a imboccare la strada della rivoluzione verde così come ci chiede l’Europa. Un ruolo centrale nella gestione dei fondi del Recovery plan lo avrà il neo ministero della Transizione Ecologica fortemente voluto dal premier Draghi.
L’Ue ha chiaramente detto che l’obiettivo delle risorse del Next Generation Eu è quello di rendere l’Europa “più ecologica, digitale e resiliente”. Ecologica appunto e infatti uno degli elementi principali è quello delle “transazioni climatiche e digitali eque”. A cui aggiungere “la lotta ai cambiamenti climatici, a cui verrà riservato il 30% dei fondi europei”.
La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha spiegato che il 37% delle risorse del Recovery deve essere destinata all’ambiente. Al momento l’Italia prevede, nel suo Recovery plan, l’investimento del 31% delle risorse per l’ambiente.
Un primo obiettivo di cui già si parla è quello sull’adeguamento dei programmi italiani agli standard europei sulla riduzione di Co2, con l’intenzione di passare dal 40% al 55% entro il 2030.
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Molti settori si preparano quindi alla transizione ecologica. FCA Italy, società che fa parte del nuovo Gruppo Stellantis, ha annunciato di aver firmato l’accordo con Engie Eps per la creazione di una joint venture che si occuperà di offrire servizi per la mobilità elettrica. L’iconico marchio britannico di lusso Jaguar Land Rover ha annunciato che tutti i suoi modelli saranno elettrici dal 2030, sfidando la rivale Bentley.
Rivoluzione green anche sul mare
Ma la rivoluzione green passa anche dal mare. E così anche Fincantieri ha avviato la svolta sostenibile nella realizzazione dei nuovi giganti del mare.
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L’Unione Europea e le associazioni di settore, dall’International Maritime Organization (Imo) alla Cruise Line International Association (Clia), hanno indicato dei target di riduzione delle emissioni inquinanti che anche il comparto delle navi da crociera si è impegnato a raggiungere.
E così il colosso della cantieristica italiana Fincantieri sta puntando su un continuo miglioramento della performance energetica delle nuove navi in costruzione attraverso il ricorso a combustibili green, come il gas naturale liquefatto o l’idrogeno, a tecnologie per la decarbonizzazione, come le celle a combustibile (fuel cell), oltre che allo studio di materiali ad alte prestazioni.
Per quanto riguarda la sostituzione dei combustibili tradizionali con il gas naturale liquefatto (Lng) già nel 2014 Fincantieri ha realizzato il primo traghetto con propulsione a gas naturale (il “Gauthier”) destinato al Canada e nel 2019 ha ricevuto degli ordini per navi da crociera prototipali “dual fuel” con propulsione primaria a Lng (2 unità commissionate da TUI Cruises e altre due da Princess Cruises).
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Le materie prime
Centrale in questa svolta green è la riduzione dell’impatto ambientale e quindi l’approvvigionamento delle materie prime. Nella costruzione delle nuove navi da crociera si sta puntando su materiali che risultano più performanti dal punto di vista ambientale. In questo senso Fincantieri sta privilegiando nei prodotti vernicianti quelli a basso tenore di solvente o all’acqua, mentre nell’uso dell’acciaio, che è riciclabile al 100%, la strategia è stata quella del continuo recupero.
Un altro aspetto non secondario riguardala gestione dei residui di lavorazione e dello smaltimento dei rifiuti. Il gruppo guidato da Giuseppe Bono si sta concentrando sul conferimento dei rifiuti prodotti a siti autorizzati, privilegiando le destinazioni a recupero.
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Nell’ottica di ridurre la produzione di sostanze inquinanti Fincantieri sta puntando sulle fuel cell, dispositivi di conversione elettrochimica che generano energia elettrica a calore combinando un combustibile (tipicamente idrogeno, metanolo o metano) e un comburente (ossigeno), in assenza di combustione. Sono in corso studi e ricerche per l’applicazione alla generazione di energia per le navi da crociera.
Tecnologie dell’idrogeno
Infine c’è lo sviluppo delle tecnologie dell’idrogeno. Fincantieri sta portando avanti dei progetti di ricerca riguardanti la combinazione tra le fuel cell e l’idrogeno e punta a installarare il primo prototipo a bordo di una nave nei prossimi anni. Il gruppo sta prendendo parte, come capofila della ricerca TecBia finanziata dal ministero dello Sviluppo Economico, nella costruzione di una barca laboratorio su cui sperimentare un sistema di generazione con celle a combustibile.
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Ma la svolta green è necessaria non solo nella costruzione delle navi ma anche nella gestione dell’impatto del turismo di massa nelle località. “Locations” è un progetto interregionale finanziato con il Fondo europeo per lo sviluppo regionale 2014-2020 che si propone ridurre le emissioni e decongestionare i flussi.
Grazie a questo progetto le amministrazioni locali hanno elaborato piani di trasporto e mobilità a basse emissioni di carbonio (LCTP), contribuendo a ridurre le emissioni di gas a effetto serra. Tra gli ambiti di intervento c’è l’accessibilità dei porti, il potenziamento dei servizi per i percorsi a piedi e delle bici in sharing o il piano di conversione green dei veicoli per il trasporto pubblico.
La rivoluzione Green è partita e deve essere a 360 gradi.
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