Per contenere la diffusione del Coronavirus la polizia blocca il mining di Bitcoin in Cina

Jiang Zhuoer, l’operatore del pool minerario BTC.Top, ha rivelato martedì su Weibo che la sua struttura mineraria e molti altri sono stati chiusi dalla polizia locale, citando l’epidemia in corso.

“Ho una miniera in un sobborgo remoto. La polizia è arrivata e ha costretto tutte le autorità minerarie a chiudere “, ha scritto Jiang. “È comprensibile rispondere regolarmente … e vietare rigorosamente di uscire, ma qual è il vantaggio di spegnere la macchina mineraria per prevenire l’epidemia?”

Sebbene la posizione esatta della struttura mineraria non possa essere verificata, molti commenti sul post suggeriscono che si trova nella provincia dello Xinjiang, abbastanza lontano dalla città di Wuhan, l’epicentro dell’epidemia.

“Forse tutte le altre fabbriche sono state chiuse e non facciamo eccezione”, ha aggiunto Jiang. “Se [continua], la maggior parte delle persone morirà di povertà prima di morire a causa dell’epidemia.”

Il Coronavirus ha bloccato l’economia della Cina , principalmente nella provincia di Hubei. Finora, 638 persone sono morte a causa del virus, secondo i dati ufficiali, e quasi 31.500 persone sono contaminate.

Buone notizie per i minatori fuori dalla Cina

Sebbene il governo cinese abbia vietato il commercio di valute digitali, il paese sta ancora guidando il mining di Bitcoin, che è stimato al 65% del tasso di hash totale.

Nonostante la chiusura delle strutture minerarie cinesi, il tasso di hash del mining Bitcoin è in costante aumento, principalmente a causa dell’aumento dei prezzi della valuta digitale. Ciò indica anche la possibilità dell’ascesa di strutture minerarie al di fuori della Cina.

A dicembre, anche le autorità locali della provincia del Sichuan hanno chiuso le criptovalute a causa della carenza di elettricità nella stagione secca.