I gravi problemi della privacy degli utenti online in fuga da Facebook: succede agli under 25

Facebook non sta più riscuotendo lo stesso successo di un tempo, quello che aveva consentito al suo fondatore, Mark Zuckerberg, di quotare in borsa la sua piattaforma e di sviluppare un telefonino interamente dedicato al social network. In parte la causa risiede nelle polemiche scatenate dalla diffusione di notizie riguardanti la scarsa tutela per la privacy; d’altro canto il suo calo di popolarità è imputabile soprattutto alla volatilità di uno strumento come questo.
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Quando l’ambito tecnologico e quello sociale s’incontrano, diventa inevitabile che il risultato della loro unione (in questo caso un social network) corra il rischio di essere sorpassato in tempi brevissimi. È quello che sta accadendo a Facebook in questo momento: un calo delle visite dovuto allo sviluppo di altri strumenti simili, come Instagram, Flickr o Twitter. La notizia fa tremare gli investitori, consapevoli del fatto che ad abbandonare la piattaforma sono soprattuto ragazzi giovani, quelli che utilizzano maggiormente il canale mobile, il più utilizzato in assoluto grazie all’accesso tramite smartphone e tablet.
Probabilmente è proprio per il timore di perdere la fiducia degli investitori che il Direttore Finanziario del social network, David Ebersman, ha cercato di sminuire il fenomeno definendolo “una leggenda metropolitana”. Eppure, il Pew Research Center (che si occupa della diffusione d’informazioni legate alle tendenze e ai comporatmenti d’acquisto, soprattutto negli Stati Uniti) ha divulgato la notizia che circa il 40% degli under 25 americani – una media calcolata su una fascia d’età più ampia, compresa tra i 18 e i 29 anni –trascorrerà molto meno tempo su Facebook.
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Il pericolo principale per il Gruppo di Zuckerberg, adesso, è quello di un’ulteriore continua diminuzione della sua quotazione in borsa, già scesa sotto il prezzo di collocamento. Un peccato, se si pensa che il fixing di Facebook è avvenuto soltanto un anno fa (esattamente il 18 maggio scorso). Tuttavia, dopo l’ennesimo calo riportato nel mese di settembre, quando il titolo ha toccato i suoi minimi storici, l’ondata di popolarità del social network sembra essere destinata a scemare in fretta.
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