Gli agenti di intelligenza artificiale trasformeranno il futuro del Web3 secondo gli esperti
Il ruolo emergente degli agenti AI nel Web3
Entro il 2025, gli agenti di intelligenza artificiale potrebbero assumere un ruolo cruciale nel contesto del Web3, secondo quanto dichiarato da esperti del settore. Questi agenti, definiti come Agentic AIs, sono progettati per perseguire obiettivi complessi in modo autonomo, integrando e trasformando i servizi digitali. La loro evoluzione è destinata a rivoluzionare le comunità decentralizzate, come sottolineato da J.D. Seraphine, sviluppatore di AI nel campo del Web3 presso Raiinmaker.
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Attualmente, il numero di agenti AI nel Web3 si attesta attorno a 10.000, generando entrate considerevoli attraverso attività onchain. Le previsioni indicano che questo numero potrebbe crescere esponenzialmente, aprendo così la strada a nuove opportunità di interazione e innovazione. Gli agenti AI non solo si occuperanno di costruire applicazioni Web3, ma saranno anche implicati nel lancio di token e nella gestione di investimenti, assecondando esigenze di autonomia sempre crescenti nel panorama digitale.
La crescente integrazione di agenti AI dunque promette di fornire opportunità uniche e complesse per gli utenti finali nel Web3. Questi agenti si propone di migliorare l’esperienza dell’utente, automatizzando processi e creando interazioni che erano in passato impossibili. Tuttavia, la sfida consiste nella necessità di mantenere un equilibrio tra decentralizzazione e centralizzazione, soprattutto quando si considerano le conseguenze potenziali delle scelte operative ai livelli di AI. Le conseguenze si estendono oltre la semplice funzionalità, implicando un’impatto significativo sulla governance e sull’affidabilità dei sistemi decentralizzati.
Un milione di agenti AI entro il 2025
Secondo le previsioni di analisi del settore, entro la fine del 2025 il numero di agenti di intelligenza artificiale nel Web3 potrebbe superare il milione. Attualmente, si stima che circa 10.000 di questi agenti stiano già operando, generando guadagni settimanali considerevoli attraverso attività onchain. Questa crescita non solo rappresenta una piega significativa nella digitalizzazione dei servizi finanziari, ma suggerisce anche la potenzialità di un ecosistema interattivo e autonomo. Matt Hougan, responsabile della ricerca presso Bitwise, ha pianificato che le interazioni tra agenti AI e criptovalute potrebbero espandersi in un “universo potenziale infinito”, indicando che il mercato potrebbe evolversi in modi che non possiamo ancora completamente prevedere.
Già nel 2024, i token legati a questi agenti AI avevano raggiunto un valore di mercato di oltre 10 miliardi di dollari, in gran parte accumulati durante l’ultimo trimestre dell’anno. Questa impennata nel mercato suggerisce un forte interesse da parte degli investitori e potrebbe spianare la strada per un’adozione più ampia delle applicazioni basate su AI nel Web3. Progetti emergenti, come ai16z e Virtuals, stanno già testando il campo, proponendo soluzioni innovative per gestire investimenti e per lanciare agenti autonomi su piattaforme riconosciute come Coinbase.
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In questo contesto, è fondamentale riconoscere che il successo di questi agenti AI richiederà la capacità di risolvere vari problemi tecnici e di creazione di valore nel lungo termine. Con un’adeguata pianificazione e innovazione, i milioni di agenti AI previsti potrebbero non solo cambiare il panorama di Web3, ma anche ridefinire in modo significativo come interagiamo con il mondo digitale e finanziario.
Casi d’uso iniziali: staking e trading
Tra i primi casi d’uso previsti per gli agenti di intelligenza artificiale nel contesto del Web3 spiccano la partecipazione nello staking e nel trading. Gli esperti del settore indicano che gli agenti AI potrebbero assumere una responsabilità cruciale nella gestione del capitale degli investitori, rendendo questi processi più efficienti e autonomi. Secondo Matt Hougan, questi agenti non solo faciliteranno il staking, ma potrebbero anche offrire soluzioni innovative per migliorare il trading di criptovalute. “Sarà interessante osservare come gli agenti AI si muoveranno nel mercato; vedremo molti tentativi, ma solo alcuni avranno successo”, ha detto Hougan.
Attualmente, il processo di staking richiede che gli utenti blocchino i loro token con i validatori per contribuire alla sicurezza della rete in cambio di ricompense. Questo modello si presta perfettamente all’intervento degli agenti AI, che posso ottimizzare le decisioni di staking per massimizzare i rendimenti. Ad esempio, l’agente Eliza di ai16z ha già dimostrato la sua efficacia gestendo un pool di liquidità onchain e riportando annualizzati ritorni superiori al 60%.
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Tuttavia, è importante notare che i modelli AI attuali basati su blockchain non sono ancora in grado di competere con quelli centralizzati, come ChatGPT di OpenAI, in termini di potenza computazionale e velocità operativa. La creazione di agenti AI decentralizzati di qualità dipenderà da soluzioni che assicurino dati di addestramento di alta qualità, rispettando la privacy degli utenti. Le sfide non si fermano qui: gli agenti AI saranno sempre più soggetti a regolamenti, con grandi aziende come OpenAI che esercitano pressioni per normative che potrebbero svantaggiare le soluzioni decentralizzate. È essenziale, per gli investitori e per gli sviluppatori, rimanere preparati a un futuro in continua evoluzione, dove la tenuta e l’affidabilità di questi sistemi potrebbero definire il successo delle loro applicazioni nel Web3.
Sfide tecniche e normative da affrontare
Il potenziale degli agenti di intelligenza artificiale nel Web3 si accompagna a sfide significative, sia sul fronte tecnico che normativo. Michael Casey, co-fondatore della Decentralized AI Society, mette in guardia riguardo ai pericoli rappresentati dalla centralizzazione, affermando che senza una struttura decentralizzata, i sistemi mal allineati potrebbero condurre a esiti catastrofici. Ciò sottolinea l’importanza di implementare soluzioni decentralizzate che garantiscano l’allineamento degli interessi e la resilienza dei modelli AI.
Una delle principali difficoltà tecniche è rappresentata dall’ottimizzazione delle prestazioni e dalla capacità di elaborazione degli agenti AI. Attualmente, i modelli AI condotti su blockchain si confrontano con limiti in termini di velocità e potenza rispetto a soluzioni centralizzate come ChatGPT. Sviluppare agenti AI che possano operare in modo efficiente in un contesto decentralizzato richiede innovazioni nelle infrastrutture e nelle strategie di archiviazione dei dati, garantendo nel contempo la privacy degli utenti.
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Dal punto di vista normativo, gli agenti di intelligenza artificiale dovranno affrontare crescenti pressioni per conformarsi a regolamenti sempre più rigorosi. Aziende consolidate nel settore, come OpenAI, sono in prima linea nel promuovere normative che rispondano ai propri modelli di business, le quali potrebbero risultare svantaggiose per le alternative decentralizzate. La necessità di sviluppare un quadro normativo che tuteli le soluzioni innovative sarà cruciale per garantire che tutti gli operatori possano prosperare in un ecosistema giusto e competitivo. Con l’andamento dell’adozione di AI nel Web3, la risposta a queste sfide sarà determinante per il successo futuro degli agenti AI e della loro integrazione nelle comunità decentralizzate.
Il futuro degli agenti AI e delle comunità decentralizzate
La previsione di un incremento significativo nel numero di agenti di intelligenza artificiale within il Web3 pone interrogativi cruciali riguardanti il loro futuro e il loro impatto sulle comunità decentralizzate. Entro il 2025, il potenziale di crescita di questi agenti non solo cambierà la dinamica economica digitale, ma influenzerà anche le modalità con cui gli utenti interagiscono con l’ecosistema delle criptovalute. Con un incremento di un milione di agenti AI previsto, si allarga l’orizzonte di opportunità non solo per l’innovazione tecnologica ma anche per lo sviluppo di comunità online autogestite.
J.D. Seraphine ha evidenziato che gli agenti AI si integreranno più profondamente nelle comunità decentralizzate, colmando lacune operative e rafforzando l’autonomia degli utenti. Questo cambiamento promette di ottimizzare l’esperienza dell’utente, permettendo interazioni più fluide e decisioni basate sui dati. La crescente presenza di agenti AI all’interno di reti blockchain è destinata a creare nuove categorie di servizi e prodotti, che si adattano rapidamente alle esigenze degli utenti.
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Le nuove tecnologie richiederanno però una trasformazione culturale all’interno delle comunità decentralizzate. Gli attori del settore dovranno collaborare e utilizzare strutture e pratiche che garantiscano non solo il miglioramento dell’efficienza operativa, ma anche la protezione dei valori fondamentali della decentralizzazione e della trasparenza. Senza strategie adeguate, il rischio di centralizzazione e dei relativi malfunzionamenti sarà una minaccia concreta per i progetti emergenti. Pertanto, per garantire un’adozione di successo, sarà fondamentale promuovere l’interazione collaborativa tra utenti, sviluppatori e investitori, creando così una comunità equilibrata e resilienti nei confronti delle sfide tecnologiche e normative.
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