FitBit Blaze: lo smartwatch perfetto per le mamme e per perdere peso
Sono mamma di due adorabili pesti e quando mi hanno proposto di testare il FitBit Blaze ho pensato che fosse pura fantascienza riuscirci prima che i miei pargoletti diventassero maggiorenni.
Invece ho scoperto che questo smartwatch è perfetto proprio per le mamme; ovviamente quelle che ambiscono a perdere peso e rimettersi in forma, facendo tornare la pancia piatta o, per le fortunate, a mantenere la linea. Grazie alle sue caratteristiche permette di poter coinvolgere i bambini negli obiettivi di fitness invece di dover sperare/pregare di avere mezz’oretta per fare un po’ di sport senza di loro, magari quando ormai sono (e quasi quasi anche io mi avvicino) in modalità silenziosa orizzontale a fine giornata.
Ok, non tutti gli obiettivi proposti sono raggiungibili coi bambini piccoli al seguito, ma con un po’ di fantasia è possibile fare il necessario per mantenersi in forma, senza alzarsi ad orari improbabili o continuare a rinviare, come la dieta che inizia sempre dal prossimo lunedì.
Pur non essendo intuitivo come uno smartphone, non è nemmeno troppo complicato da utilizzare, in un paio di giorni ci si prende tranquillamente la mano e, se pensare di fare tutte le attività proposte per i super sportivi è ovviamente un po’ al di sopra della portata di una mamma con figli appresso, si possono facilmente scegliere gli allenamenti e configurarli in base alle proprie possibilità, obiettivi e voglia.
Cominciamo col dire che la funzione che tiene sotto controllo il battito cardiaco, che sembra apparentemente banale, offre validi motivi per contenere le incazzature; non raccontiamoci frottole: i bimbi offrono infiniti spunti, per usare un eufemismo, per innervosirsi e vedere la frequenza cardiaca che comincia a decollare è un buon sistema per tentare di imporsi la calma.
Il contapassi, invece, ci rassicura sul fatto che anche in una giornata apparentemente poco attiva, in realtà noi mamme abbiamo poche probabilità di essere davvero sedentarie; non che questo sia sufficiente, ma tutti i passi che facciamo per correre da una stanza all’altra vengono conteggiati e si sommano al totale giornaliero, quindi i target sembrano meno irraggiungibili.
Morale: se il mio obbiettivo di giornata sono i 10.000 passi standard preimpostati e mi rendo conto che, anche solo svolgendo le normali attività, 5.000 li faccio senza nemmeno accorgermene (o meglio: me ne accorgo la sera quando crollo sul divano dopo avere finalmente messo a letto i bambini) allora comincio a pensare che quasi quasi, invece di prendere la macchina (dopo il lavoro e dopo essere andata a recuperarli all’asilo) per andare a prendere le 3 cose di cui c’è urgentemente bisogno in casa al supermercato o in negozio potrei provare ad andare a piedi, così faccio un po’ di attività ed essendo fuori casa i monelli non cominciano a chiedere ogni 30 secondi di poter vedere la televisione.
La scusa per me stessa – ottima e innegabile – che è necessario fare in fretta perché ci sono tante altre cose da fare in realtà può essere superata pensando che si tratta di metterci – tra tutto – forse un quarto d’ora in più che con la macchina, in generale almeno.
In più la camminata posso farla rientrare nella voce allenamento: ci sono diverse attività di allenamento predefinite e si può inserire proprio quella della camminata, ovviamente ha senso se ha un ritmo sostenuto, per cui non quello col quale camminano i nanerottoli.
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Come mi sono organizzata? Be’ di sicuro non si poteva pensare di farli camminare a passo di marcia, quindi la piccolina è stata sistemata sul passeggino, (ecco magari sfruttare il momento della merenda, così mentre sgranocchia qualcosa sta anche più tranquilla seduta non sarebbe male, ma si possono trovare anche altri espedienti se l’orario è diverso) ed ho detto al “grande” (5 anni) che poteva venire col monopattino.
A questo punto è scattato il coinvolgimento: “Allora la mamma ha questo nuovo orologio che ci può misurare quanti passi facciamo (non sottilizziamo sul fatto che l’unica che cammina qui sono io), quanta strada e in quanto tempo e se lo colleghiamo al telefono si vede anche che percorso facciamo, vi va di provare? Ecco guardate qui: c’è da schiacciare questa freccina verde e parte il tempo, vuoi provare tu? Ecco hai visto che ha cambiato colore? Benissimo, andiamo e vediamo quanta strada facciamo, poi quando arriviamo al negozio lo fermiamo e quando usciamo lo facciamo ripartire.”
Ero dubbiosa, ma in realtà è stato semplice.
E poco dopo essere rientrati mi è arrivata sullo smarphone, su cui è necessario installare l’App, la notifica della prima “Medaglia Scarpa da Barca”… siamo d’accordo: sarà pure un’americanata, ma a mio figlio è piaciuta un sacco, cosa che l’ha incentivato a replicare il giorno dopo e ho potuto fargli vedere su Maps il tragitto che abbiamo fatto spiegandogli dove si trovavano i posti dai quali siamo passati sulla piantina.
Per raggiungere risultati apprezzabili non basta la camminata però, ma sul FitBitBlaze troviamo altre funzioni utili: c’è la sezione FitStar in cui si trovano 3 opzioni, di cui una chiamata “Allenamento di 7 minuti”, che non sono un grande investimento di tempo, ammettiamolo: è molto veloce e fattibile, con o senza bambini partecipanti. Quindi ho provato a fare questi fatidici 7 minuti la prima volta coi bambini e poi quella successiva per i fatti miei, mentre loro si sciroppavano Peppa Pig, (mi rifiuto di sentirmi in colpa perché uso la televisione come baby-sitter per 7 minuti).
Ecco com’è andata: “Giochiamo alla palestra? Allora si fa così: un esercizio come quello che fa l’omino sull’orologio fino a quando ce lo dice lui e poi si cambia, proviamo? Certo, mettiamo una “bella” musica. Sì, potete sceglierla voi” (ho cercato di convincerli a mettere qualcosa che ci desse la carica, ma il massimo che ho ottenuto è stato “Il gatto puzzolone”).
Il FitBitBlaze consente solo di scegliere la musica dallo smartphone e di regolare il volume, non fa miracoli sui gusti.
La connessione va impostata secondo le istruzioni contenute alla voce Blaze – Dispositivi, il percorso per trovarlo non è immediato, ma poi la connessione in sé è rapida.
Tornando all’allenamento, alla fine ai bambini è piaciuto talmente tanto che volevano rifarlo subito, cosa che ha messo le basi per le repliche; tuttavia la volta successiva ho voluto provare da sola, 7 minuti per me: concedermi del tempo mi da un senso di libertà, anche se fugace.
In sostanza la cosa più interessante del FitBit Blaze è che da la sensazione/consapevolezza che gli obiettivi siano assolutamente raggiungibili, ed effettivamente con il suo supporto – possiamo considerarlo una specie di personal trainer – ho lo stimolo necessario per fare quello sforzo in più per portarli a compimento, specie per quello che riguarda il peso, nei tempi che ho scelto io, senza esagerare nel voler fare tutto e subito, senza chiedere favori di babysitteraggio a nessuno e senza pagare la quota mensile della palestra, alla quale so già che non andrei.
Poi di volta in volta si può alzare il tiro, oppure, avendo la disponibilità necessaria in termini di tempo “kidsfree” si può usarlo come farebbero gli sportivi veri e propri, che non resterebbero delusi dalle prestazioni, anche perché la durata degli esercizi e delle attività è regolabile.
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Inoltre, FitBit Blaze propone una serie di sfide che rendono più avvincente cercare di raggiungere i propri traguardi, (compresi quello del quantitativo di acqua da bere, comodo per chi come me se ne dimentica) il tutto accompagnato da incitamenti e conferme che motivano e fanno sorridere.
Passiamo alle funzioni più propriamente da watch: oltre al cronometro, il conto alla rovescia direttamente al polso, senza andare a cercare il telefono o altri aggeggi, è utile quando chiedo ai bambini di mettere a posto: solo per 3 minuti, veloci e poi potete giocare (e purtroppo fare di nuovo casino) e lascio che facciano partire loro il timer.
Qualche volta funziona.
E la sveglia silenziosa che vibra al polso la mattina? Mi offre la possibilità di mantenere il silenzio in casa, quello prezioso in cui posso concedermi ben 5 minuti per un caffè prima che si scateni la baraonda quotidiana.
Anche le notifiche di chiamate e messaggi hanno la loro utilità perché senza interrompere quello che sto facendo per andare a recuperare il telefono in giro, è possibile dare subito e velocemente un’occhiata a chi mi sta cercando per valutare se devo rispondere subito o se posso aspettare di aver finito quello che sto facendo.
Qui però veniamo ai punti dolenti: restando in tema di notifiche, purtroppo quelle relative ai messaggi non sono “all inclusive”: bisogna selezionare la preferenza e poi si ricevono le notifiche relative solo a ciò che si è impostato, escludendo le altre. Se scelgo Whatsapp non ricevo notifiche di SMS, Messenger, ecc.
Inoltre, lo smartphone deve essere sempre nei paraggi quando si attiva un allenamento, meglio se a distanza ravvicinata per consentire alcune funzioni; questo non è comodissimo, insieme al fatto che la connessione richiede un minuto circa.
Altro aspetto non troppo fruibile è quello relativo al calcolo delle calorie consumate: posto che è difficile non tanto inserirle manualmente quanto calcolare mentalmente quante sono quelle assunte, il calcolo che si vorrebbe automatizzato prevede l’inserimento di ciascun prodotto, marca, e calorie per porzione. Il che in termini di tempo è abbastanza dispendioso.
Poi chiaramente una volta sobbarcatisi di tutta ‘sta mole di lavoro la gestione diventa più snella, grazie anche alla lettura del codice a barre e l’App che mette in relazione l’attività fisica con quantitativo di calorie assunte.
Nel FitBit Blaze ci sono altre piccole funzioni ed indicatori, utili, ciascuno per il suo contributo ed è possibile condividere con gli altri utenti FitBit e coi social i risultati ottenuti, sempre in un’ottica motivazionale.
Voto 7/10