‘FESTIVAL LECITE/VISIONI’ – storie di amori lgbt
‘FESTIVAL LECITE/VISIONI’ – storie di amori lgbt
VIII edizione
di Alessandra Basile –
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CONFERENZA STAMPA c/o Palazzo Marino, Milano 13/11/2019
Filippo Del Corno introduce – Assessore alla Cultura del Comune di Milano
‘L’aspetto prezioso di questo festival all’ VIII edizione è di avere instaurato un dialogo aperto, anche spregiudicato, con il pubblico milanese e dato vita a momenti che costituiscono l’occasione per entrare in rapporto con degli eventi artistici che altrimenti potrebbero rischiare una marginalità. La rischierebbero se non ci fossero festival come questo. Inoltre, è importante questa apertura a una costruzione generazionale, con un ricambo di pubblico, che miri a considerare il teatro non solo svago ma momento di incontro su temi importanti. Il programma di quest’anno è ricco. Passo a tal proposito la parola ai due direttori artistici del Teatro dei Filodrammatici che promuove il Festival: Tommaso Amadio e Bruno Fornasari’
Bruno Fornasari prende la parola per primo.
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‘Lecite/Visioni è diventato lecite per fortuna, ma ci ha messo 7 anni per farlo e questo è l’ottavo anno’ afferma con soddisfazione e passa la parola al collega.
Tommaso Amodio prosegue il discorso.
‘L’aspetto produttivo di cui i Filodrammatici, che ringrazio, si sono accollati è stato possibile quest’ anno anche per l’importante contributo arrivato dalla Chiesa Valdese – unione di Chiesa Metodista e Valdese, con circa 7000 membri in Italia e migliaia di progetti all’attivo – che ha specificato che il denaro è ‘da spendere per scopi sanitari, sociali, culturali esclusivamente di natura laica’. Inoltre, la Chiesa Valdese, nella persona di Mimma Guastoni, ha affermato che questo Festival è un’espressione di grande libertà intellettuale, specialmente in un periodo di odio per il diverso come questo. Davvero ringraziamo la Chiesa Valdese e Mimma Guastoni.’
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A parlare adesso è Mario Cervio Gualersi che del Festival è il Direttore Artistico.
‘Ringrazio Marina Gualandi, Direttore Artistico dei Filodrammatici, ora in pensione, che mi ha supportato per la parte organizzativa della manifestazione, insieme a Viola Costa, che l’ha succeduta. Ringrazio moltissimo anche Mimma Guastoni e Fabio Pellegatta, quest’ultimo Presidente dell’Arcigay di Milano, che ci sostiene sempre. Vorrei sottolineare che nei cartelloni dei teatri sono drammaticamente latenti degli spettacoli a tematica, a Milano e nel resto d’Italia. È una questione annosa: per questo tipo di festival ci vuole ancora tempo. E poi ci sono grossi rigurgiti omofobi, razzisti,.. La voce del teatro ci sembra ancora necessaria.’
CARTELLONE.
A caratterizzare questo tipo di cartellone: drammaturgia femminile, drammaturgia di area legata al nostro Meridione, lavori mai passati per la città o addirittura prime nazionali. Aggiunge Gualersi: ‘alcuni spettacoli presentati in anteprima nelle scorse edizioni poi sono rimasti ai Filodrammatici o sono approdati a teatri come il Piccolo Teatro e l’Elfo Puccini. Ci ha fatto molto piacere.’
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GLI SPETTACOLI 2019
presentati da Gualersi.
FULLIN LEGGE FULLIN di e con Alessandro Fullin
‘Fullin è un comico, ha sempre fatto il pieno al Teatro Martinitt e di sé dice ‘Sono una signora di 54 anni che urla dal palco in modo interessante’. Decisamente molto autoironico.’
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POCHOS di Benedetto Sicca con F. Aricò, E. D’Errico, D. Rea, F. Roccasecca, E. Scarpetta
‘Calcio/omosessualità, il tema di questo secondo spettacolo. Si tratta di una squadra di calciatori napoletani nata da un amante di calcio che aveva messo un annuncio su una chat gay per invitare persone a formare la squadra appunto e a giocare una partita. Questo ha solleticato i media e una tv privata che hanno parlato della squadra e ne hanno intervistato i componenti, i quali si sono trovati davanti a un coming out involontario e non previsto, per cui qualcuno ha anche avuto dei problemi con la famiglia e così via. È uno spettacolo ironico. L’autore, Benedetto Sicca, ne è anche regista. Ha fatto delle regie anche nella lirica, infatti da poco ha diretto un Rigoletto in Cina. Fra gli attori di ‘Pochis’ uno ha un cognome ‘altisonante’: Eduardo Scarpetta. Colgo l’occasione per ringraziare anche il Teatro San Nazaro, che, per potere essere presente al nostro festival, è arrivato qui con condizioni molto amichevoli.’
12 BACI SULLA BOCCA (M. Gelardi) di G. Miale di Mauro con F. Di Leva, I. Castiglione, A. Vellotti
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‘Mario Gelardi è un autore e un regista. Si pensi alle versioni teatrali di ‘Gomorra’ e ‘La paranza dei bambini’, dirette dallo stesso in collaborazione con Saviano. Inoltre, Gelardi è il nuovo Direttore Artistico del nuovo Teatro Sanità di Napoli, che è una bellissima realtà. L’opera in questione tratta di due fratelli, uno omosessuale dichiarato e uno fortemente omofobo con simpatie neofasciste legato alla Camorra (ma probabilmente con un’identità sessuale non riconosciuta), in epoca pasoliniana, che gestiscono un ristorante, nel quale arriva a lavorare un ragazzo palesemente gay. Fra i due omosessuali scoppia l’amore e, quando la relazione viene scoperta, succede di tutto. È uno spettacolo molto fisico. L’attore principale, il bravo Francesco Di Leva, è stato il protagonista del film di Mario Martone (Festival di Venezia 2019: recensione a cura di A. Basile per Traders’ Magazine Italia: www.traders-mag.it/venezia-2019-2parte/) ‘Il Sindaco del rione sanità’.’
CI VEDIAMO ALL’ALBA (Z. Harris) di S. Peroni con F. Ciocchetti e S. Putignano
‘Questo è uno spettacolo soprattutto per il pubblico femminile. L’autrice è di Oxford ma vive a Edimburgo, dove le sue opere più volte hanno vinto il famoso Fringe Festival. Lavora molto anche con un paio di teatri londinesi importanti, fra cui il National Theater. La storia riprende il mito dell’amore di Orfeo e Euridice (la ricerca del partner perduto). La domanda che si pone è: se ci fosse data la possibilità di rivedere ancora una volta la persona amata, che accadrebbe? Ci muoviamo, dunque, in questo spettacolo, su di un terreno surreale. Molto interessante.’
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TANGERI (S. Spada) di G. De Feo
‘Chiudiamo con questo spettacolo, nel giorno dedicato alla lotta mondiale contro l’Aids, scritto da uno storico direttore del festival di Todi che, già negli anni 50, aveva offerto tanti spettacoli a tematica e che ha poi avuto il coraggio di avviare un nuovo teatro, sito in via Giulia a Roma e chiamato Off Off Theater sempre con spettacoli a tema. La storia raccontata in ‘Tangeri’ è quella di un ragazzo povero che si afferma a Barcellona e Madrid come performer e un giorno incontra Garcia Lorca e ne diventa il compagno e che, a differenza di Lorca, riesce a fuggire dalle brigate franchiste, passando per Tangeri, da cui il titolo, e arrivando in Argentina dove si ferma e, grazie alla protezione di Evita Peyron, diventa una Star nazionale. Gianni De Feo, che è anche l’attore di questo monologo, ha debuttato all Off Off Theater con la pièce ‘Che fine hanno fatto Bett Davis e Joan Crawford’. Il testo da cui è tratto lo spettacolo è in origine francese ed interpretato da due donne, in Francia così è ancora proposto, ma l’autore ha dato l’OK a De Feo per la versione maschile. Insieme a De Feo sul palco anche Riccardo Castagnari.’
SHALOM (L. Fossa)
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Infine, Gualersi fa menzione del PREMIO CARLO ANNONI, precisando che si tratta di ‘un premio dedicato alla drammaturgia inedita LGBT. Annoni era egli stesso un autore e attore e il suo compagno, Corrado Spangler, ha ideato il premio per ricordarlo. L’anno scorso è stato il primo (ed è andato all’opera ‘Zeus in Texas’). Quest’anno su qualche centianio di testi fra italiani e stranieri che se l’è aggiudicato ‘Shalom’ di Laura Fossa. Lo spettacolo, a ingresso gratuito (prenotazione obbligatoria), avrà luogo il prossimo primo dicembre alle ore 18.’
Gualersi menziona alcuni attori presenti, Alessandro Savarese e Gaia Camaiani, e Umberto Terruso che sarebbe stato nel cast ma, per motivi famigliari, è stato sostituito da Francesco Sferrazza Papa, attualmente in scena al Teatro Franco Parenti con ‘Marjorie Prime’.’
Filippo Del Corno propone la fase Q&A
DOMANDE E RISPOSTE
‘Come avviene la selezione dei testi?’ – chiede una giornalista di SALTINARIA?
‘In base ai temi e/o per compensare la carenza di drammaturgia femminile’ – risponde Gualersi, continua – ‘Molti testi sono stranieri, molti parlano di storie di donne. Il problema poi è sempre quello produttivo. Io stesso inizialmente ho portato testi dall’area siciliana e napoletana. Quest’anno Napoli è assai presente. Del resto il sud ha un forte impatto emotivo.’
A questo punto Del Corno prende la parola per ultimo e chiude con saluti e ringraziamenti generali. ‘Dal 27 novembre al primo dicembre le storie d’amore di LGBT ai Filodrammatici.’
Alessandra Basile
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