Economia circolare: Subito.it presenta i risultati della ricerca Doxa
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La second hand economy sta diventando un fenomeno virale in Italia. Ma quali sono i valori e i protagonisti? Come stanno crescendo? A questi interrogativi dà risposta Doxa con la ricerca commissionata da Subito.it, nata a Milano nel 2007 e oggi, nel nostro Paese, posizionata stabilmente tra i primi 10 brand online più visitati e come primo servizio di annunci classificati sul web.
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“Anzitutto” come ci ricorda Luciano Canova dell’Università di Pavia “non va confusa la circular economy con la sharing economy. Ci sono aree di contatto tra le due, ma il modello circolare della prima tende ad allungare la vita del prodotto, mentre il modello della seconda è basato sulla condivisione della proprietà o sull’affitto di un servizio”.
CHI COMPRA COSA, DOVE E QUANDO
Sono tre le tematiche da tenere in considerazione:
VALORIALE – Una forma di mercato rinnovata che contribuisce a ridefinire il paradigma economico
sociale, riposizionando l’individuo al centro della propria economia
ECONOMICA – L’usato ha assunto un ruolo più centrale negli acquisti dei consumatori e nella loro
economia familiare
TECNOLOGICA – La compravendita di usato coinvolge molte categorie merceologiche, raggiunge tante
persone e avviene attraverso diversi canali, quindi è una scelta intelligente e non convenzionale.
L’obiettivo principale, non unico, del consumatore è sicuramente risparmiare nella spesa, ma anche sviluppare una responsabilità del consumo. Per chi vende un importante motivazione può essere anche quella di creare una nuova fonte di reddito per nuove attività esperienziali (viaggi, cultura, sport, ecc.).
Per le imprese si tratta di efficientare l’utilizzo delle risorse nel ciclo produttivo.
Ma è molto positivo anche l’impatto sul Sistema Paese, con la conseguenza di mantenere materiali e risorse all’interno del Paese, creare occupazione e contribuire alla crescita economica.
L’economia circolare però “non è la panacea di ogni male: always keep in mind che cosa è meglio per il business system e l’economia” ci ricorda il prof. Canova.
“L’economia circolare è l’occasione per un’impresa per differenziarsi rispetto alla concorrenza, aumentare il margine, … ma tutto questo non deve dimenticare l’utente, i suoi bisogni e la sua centralità nel modello. Se possibile, l’economia circolare entra nell’intimità del consumatore ancora più e ancora meglio dell’economia tradizionale”.
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Ecco perché è importante anche l”education”: investire in formazione, sviluppare competenze già alla scuola primaria, contattare i fablab, far comprendere la prototipazione, collegare i laboratori alle scuole.
Attraverso ri-uso e mercato della riparazione si può creare un’opportunità di crescita nel mondo del lavoro e arrivare, come già avviene in Cina, a valorizzare nel PIL nazionale anche l’economia circolare, non solo come differenza fra depauperamento e incremento dello stock di prodotti esistente, ma anche in termini di nuovi posti di lavoro, di soddisfazione personale e di crescita della qualità nello standard di vita dei cittadini.
Valore della Second Hand Economy in Italia: 19 miliardi di euro, pari al 1,1% del PIL italiano. Nel 2016 il mercato è cresciuto di un miliardo rispetto al 2015. Il valore del giro d’affari online: 5 miliardi di cui 984 milioni prodotti per la casa e la persona, 647 milioni elettronica di consumo, 465 milioni sport e hobby.
Fondamentale il contributo del web per i consumatori di Subito.it, per via dell’accessibilità (68%), della semplicità e comodità d’uso (58%) e perché da modo di risparmiare di più (50%) rispetto alle altre forme di vendita di seconda mano.
Un italiano su due ha acquistato prodotti di seconda mano nell’ultimo semestre, 69% off line, 31% on line, in forte crescita. Chi vende si divide equamente fra le due modalità.
Si compra per sfizio, per la leggerezza del superfluo, nel 38% dei casi. Seguono fra le motivazioni il puro risparmio, le ideologie, l’unicità del vintage e dello smart chic.
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