Donne: spendono poco e non amano le app
Lo stereotipo che dipinge le donne come responsabili di spese telefoniche altissime è falso. Inoltre, il gentil sesso continua a preferire i telefoni tradizionali agli smartphone. Questi sono alcuni dei risultati emersi dall’indagine condotta dall’Istituto di ricerca Demoskopea per Facile.it.
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Scorrendo i dati dell’indagine si scopre che il 53% dei conti telefonici femminili non supera i 10 euro al mese, e che più di una donna su quattro (26%) usa due numeri di cellulari diversi e nel 90,4% dei casi le esponenti del gentil sesso scelgono schede ricaricabili.
Il profilo delle donne al cellulare evidenzia come esse non siano assolutamente tecnomaniache. Escludendo WhatsApp, usata dal 58,1% delle donne al telefono rispetto al 57,8% del totale nazionale, le donne sembrano essere meno amanti delle tecnologie legate al mondo degli smartphone: il 63,5% naviga in Internet dal cellulare (contro il 67,8% del campione totale); usa la posta elettronica da telefono il 55% delle intervistate (60,8% il campione totale); si collega ai social network dal cellulare il 45,4% (vs 49%); utilizza Skype su mobile appena il 17,7% (vs 20,4%).
E’ soprattutto nell’uso delle app che si allarga il divario fra l’universo totale e quello femminile: se a livello nazionale scarica applicazioni sul telefono il 55,2% degli intervistati, la percentuale scende al 48,1% fra le donne e risale al 62,9% fra gli uomini. Da evidenziare, invece, come le signore continuino ad amare SMS ed MMS (92,3% contro l’87,9% dei maschi).
Lo stereotipo che dipinge le donne come responsabili di grandi costi telefonici si è rivelato sbagliato e, anzi, la loro attenzione alle spese del cellulare è dimostrata anche dal fatto che, nei 12 mesi precedenti alla rilevazione, oltre il 94% delle intervistate abbia valutato di sottoscrivere un piano telefonico diverso o migrare verso un altro operatore.
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Nel 77% dei casi, fra l’altro, a spingere al cambiamento è stata proprio la volontà di risparmiare. Risparmio che, sempre secondo l’indagine, è stato effettivamente conseguito dal 90,4% di chi ha cambiato.
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