Il domicilio digitale sta per sostituire le vecchie raccomandate
Da tempo si parla di anagrafe unica delle popolazione, tramite un database coordinato che assommi le singole anagrafi comunali, ma non siamo ancora al termine del lavoro. Però una novità c’è, una prima tappa utile sembra raggiunta. Nasce da oggi la figura di “cittadino digitale” con l’avvio ufficiale del “domicilio online“. L’indirizzo elettronico per dialogare con le pubbliche amministrazioni varrà per documenti e notifiche, multe incluse.
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Il domicilio digitale non coinciderà solo con la Pec, ma con ogni canale di comunicazione via web che rispetti le regole europee in materia di sicurezza. Con un portale specifico i domicili digitali saranno raccolti in un indice, realizzato prezzo l’Agenzia per l’Italia digitale. Una prima fase è prevista entro il 2017, per entrare a regime nel 2019.
In questo giorni infatti è all’esame del Consiglio dei Ministri la bozza del decreto correttivo del Codice dell’amministrazione digitale, provvedimento della riforma Madia. Per partire senza indugi non si attende la piena funzionalità dell’Anagrafe unica della popolazione residente: chi vorrà potrà subito attivare il domicilio come posta elettronica certificata o servizio elettronico di recapito in linea con le regole dell’Unione Europea.
Fra l’altro, oltre all’ovvia velocizzazione delle operazioni, il domicilio digitale rappresenterebbe un risparmio per la spesa pubblica: le spese postali tradizionali pare ammontino oggi ad almeno 250 milioni annui, fra tutte le pubbliche amministrazioni italiane. La relazione tecnica allegata al decreto Madia aggiunge: “Sono spesa certa, mentre con il domicilio digitale le spese postali si azzerano per i possessori di Pec o di identità digitale”. E conclude: “Con il domicilio digitale le Pubbliche Amministrazioni non dovranno più sostenere i costi per produrre, conservare, trasmettere documenti cartacei, né altri costi, diretti (carta, toner, buste, ecc.) e indiretti (costo del lavoro, tempo per attività manuali, tempo impiegato dal destinatario in caso di assenza per recuperare una raccomandata, ecc.)”.
Ovviamente però ci sono dei costi per sostenere l’infrastruttura tecnologica alla base del nuovo domicilio digitale: speriamo siano inferiori ai 250 milioni dei risparmi calcolati … La prima stima parla di costi di manutenzione ed erogazione del servizio di circa 200.000 euro per il 2018 e il 2019. Siamo al limite.
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