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Cori Snoop Dogg: come ha affrontato il lupus con metodi olistici dopo il suicidio

  • Redazione Assodigitale
  • 9 Dicembre 2024
Cori Snoop Dogg: come ha affrontato il lupus con metodi olistici dopo il suicidio

Lupus e salute mentale: la testimonianza di Cori

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Cori Broadus, noto anche con il nome d’arte Choc, ha condiviso la sua esperienza di vita con il lupus e le sue conseguenze sulla salute mentale, sottolineando le sfide che ha affrontato nella sua giovinezza. In una recente intervista, ha descritto in dettaglio come la malattia autoimmune abbia influito non solo sul suo benessere fisico, ma anche sul suo stato d’animo. «Essere giovane e malata di lupus era dura», ha detto. Cori ha vissuto periodi di frequenti visite e controlli medici, accumulando un bagaglio di farmaci che includevano anche medicinali per la pressione sanguigna fin dalla tenera età. La natura del lupus rende la vita quotidiana complessa, poiché il sistema immunitario attacca i tessuti sani, portando a un sentire costante di malessere.

Indice dei Contenuti:
  • Cori Snoop Dogg: come ha affrontato il lupus con metodi olistici dopo il suicidio
  • Lupus e salute mentale: la testimonianza di Cori
  • La malattia di Cori
  • Il tentato suicidio
  • Il percorso verso la guarigione
  • Metodi olistici e benessere
  • Il supporto della famiglia e dei professionisti


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Le conseguenze emotive di questa condizione non sono state meno devastanti. Durante la pandemia di Covid-19, Cori ha sperimentato una profonda depressione, descrivendola come una caduta in uno «spazio buio e profondo». Le sfide legate alla malattia e l’isolamento sociale hanno amplificato la sua sofferenza, portandola a confrontarsi con la propria vulnerabilità e a riflettere sul significato del dolore e della malattia nella sua vita.

La malattia di Cori

Cori Broadus, nella sua testimonianza, affronta apertamente il complesso cammino che ha percorso nella sua vita con il lupus. Questa malattia autoimmune, che colpisce circa una persona su mille, ha costretto Cori a vivere in un corpo che spesso si rivolta contro di lei. Fin dalla giovane età, ha dovuto convivere con il peso di continui controlli clinici e l’assunzione quotidiana di farmaci. La sua condizione ha causato non solo un significativo impatto sulla sua salute fisica ma ha anche influenzato profondamente il suo equilibrio psicologico. Cori ricorda come la routine di prendere medicinali per la pressione sanguigna sia stata una costante fin da quando aveva sei anni, creando una dipendenza che si è tramutata in un’enorme sfida nel suo percorso di vita.


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La diagnosi di lupus è spesso complessa e richiede una grande vigilanza da parte dei medici, a causa dei suoi sintomi variabili che possono mimare altre patologie. Inoltre, le conseguenze della malattia possono essere debilitanti. Cori ha descritto i momenti in cui la malattia ha preso il sopravvento, rendendo difficile il semplice atto di vivere, mentre il suo sistema immunitario danneggiava i tessuti sani del suo corpo. La giovinezza, normalmente sinonimo di vitalità e spensieratezza, per Cori è stata accompagnata da un senso di vulnerabilità e necessità di affrontare un percorso di cura costante e impegnativo.

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In questo contesto, è essenziale comprendere la gravità e l’impatto del lupus, non solo dal punto di vista fisico ma anche psicologico. Cori ci offre una prospettiva diretta e autentica, rivelando le difficoltà quotidiane e le battaglie interiori che ha dovuto affrontare per cercare di trovare un equilibrio e una parvenza di normalità nella sua vita afflitta dalla malattia.

Il tentato suicidio

La testimonianza di Cori Broadus prende una piega drammatica quando, con grande coraggio, rivela il suo tentativo di suicidio avvenuto nel 2021. Questo gesto estremo è emerso in un periodo di profonda depressione e smarrimento, uno stato mentale che ha in parte alimentato la sua lotta quotidiana con il lupus. Cori ammette che la situazione è diventata insostenibile, descrivendo il momento in cui ha realizzato di non poter più continuare a vivere con un costante carico di sofferenza. «Sono caduta nella depressione, ed ero in un istituto psichiatrico», racconta, ponendo il focus sul dolore che ha affrontato e sulla necessità di trovarne una via d’uscita.

Già a sei anni, Cori aveva iniziato a prendere farmaci, sviluppando una dipendenza da essi nel corso degli anni. Questo lungo percorso di trattamento ha inevitabilmente influenzato il suo stato emotivo. L’idea di voler rompere questi legami farmacologici l’ha condotta su un sentiero pieno di incertezze. Per chi vive con una malattia cronica, la battaglia contro le proprie limitazioni fisiche e mentali può essere devastante. Avvertendo il peso di dieci- dodici pillole al giorno, Cori ha compreso che necessitava di un cambiamento, un motivo di speranza per affrontare il domani con più determinazione.

Il tentativo di suicidio non rappresenta solo un momento di crisi, ma evidenzia la vulnerabilità che spesso accompagna chi deve affrontare sfide di salute mentale legate a malattie autoimmuni come il lupus. Attraverso le sue parole, Cori offre uno spaccato della realtà di molte persone che lottano nel silenzio, spesso nascoste dietro una facciata di normalità. La sua esperienza è un chiaro monito sull’importanza della salute mentale e della necessità di una rete di supporto, che possa fare la differenza in momenti di grande vulnerabilità e fragilità umana.

Il percorso verso la guarigione

Cori Broadus ha intrapreso un cammino di guarigione che si è rivelato complesso e trasformativo. Dopo il tentativo di suicidio, ha riconosciuto l’urgenza di cercare un’alternativa ai farmaci e di riprendere in mano la sua vita. A soli 24 anni, ha fatto una scelta radicale: interrompere bruscamente l’assunzione di farmaci, con l’obiettivo di esplorare opzioni più naturali e meno invasive. «Ho deciso di smettere di colpo», spiega, enfatizzando il potere della volontà e del desiderio di migliorare. Questa decisione, sebbene carica di rischi, è stata motivata dalla sua ricerca di un benessere autentico e sostenibile.

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La resilienza di Cori è evidente nel modo in cui ha affrontato le sfide derivanti dalla sua malattia. Con il supporto di professionisti del settore e la spinta del suo amore per la vita, ha trovato nuove strategie per gestire la sua condizione. L’adozione di uno stile di vita più sano e consapevole ha fatto la differenza nel suo stato emotivo e nel suo benessere generale. Da un lato, ha avviato un percorso di attività fisica regolare e dall’altro ha esplorato l’uso di erbe medicinali e tisane, elementi che l’hanno aiutata a mantenere il morale e a stabilizzare i suoi livelli di energia.

Cori ha anche vissuto un miglioramento significativo nei suoi esami medici, un indicativo tangibile di come le scelte positive possano influenzare la salute. «I miei esami sembravano migliori che mai», racconta con soddisfazione. Questa nuova fase della sua vita è caratterizzata dalla volontà di non farsi sopraffare dalla malattia, riscoprendo progressivamente la gratitudine per ciò che ha e per il sostegno ricevuto. La transizione da un percorso di dipendenza da farmaci a uno orientato alla salute olistica rappresenta non solo una vittoria personale, ma anche un esempio di determinazione e di coraggio nell’affrontare le sfide quotidiane che la vita con il lupus comporta.

Metodi olistici e benessere

Cori Broadus ha intrapreso un nuovo approccio durante il suo percorso di guarigione, rivolgendosi a metodi olistici. Questa scelta è emersa dalla necessità di trovare un equilibrio migliore nella sua vita, lontano dall’assunzione di numerosi farmaci e dei loro effetti collaterali. Attraverso attività fisica regolare e l’uso di erbe medicinali, Cori ha scoperto un modo per gestire il suo stato d’animo e migliorare il suo benessere generale. «Ho solo 24 anni e prendo dalle 10 alle 12 pillole ogni singolo giorno. Poi ho semplicemente deciso di smettere di colpo», ha dichiarato, sottolineando il potere del cambiamento e la determinazione a cercare alternative più naturali.

La transizione verso approcci olistici non è stata priva di sfide, ma Cori ha trovato conforto nella ricerca di pratiche che sostenessero non solo il suo corpo, ma anche la sua mente e il suo spirito. Attività fisica come yoga e meditazione hanno giocato un ruolo cruciale nel suo processo di recupero. Questi strumenti le hanno permesso di connettersi con se stessa e di affrontare le difficoltà quotidiane in modo più consapevole e controllato. L’adozione di tisane e integratori a base di erbe ha contribuito a ottimizzare il suo stato di salute, rendendo i suoi esami medici più positivi di quanto sperasse.

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In questo nuovo percorso, Cori ha imparato ad ascoltare il suo corpo, imparando a riconoscere i segnali di stanchezza e malessere in modo proattivo. Anche se a volte si sente ancora molto stanca, il suo corpo ha cominciato a rispondere meglio ai cambiamenti voluti. «Sono ancora molto, molto stanca, ma il mio corpo non mi fa più così male», ha condiviso, evidenziando la sua volontà di vivere con gratitudine e forza. Questo approccio olistico alla salute rappresenta una vera e propria rinascita per Cori, che ha riscoperto la gioia di vivere nonostante le difficoltà legate al lupus.

Il supporto della famiglia e dei professionisti

Il sostegno di una rete affidabile di persone è stato cruciale nel percorso di recupero di Cori Broadus. La sua famiglia, in particolare, ha giocato un ruolo fondamentale nel fornire un ambiente amorevole e comprensivo. Snoop Dogg, suo padre, e Shante Broadus, sua madre, hanno dimostrato una presenza costante, offrendo supporto emotivo e pratico nei momenti di difficoltà. Cori ha spesso espresso la sua gratitudine per l’affetto incondizionato ricevuto, sottolineando come questo abbia contribuito a riempire il vuoto creato dalla malattia.

In aggiunta al supporto familiare, il contributo di specialisti nella salute mentale si è rivelato determinante nel suo percorso. Professionisti formati e amici fidati hanno offerto l’ascolto necessario e strategie pratiche per affrontare la depressione e l’ansia che spesso accompagnano il lupus. Cori ha riconosciuto l’importanza di rivolgersi a esperti, affrontando i suoi sentimenti e la sua condizione attraverso terapie mirate. Questo aiuto professionale ha permesso di stabilire un dialogo costruttivo e di identificare soluzioni efficaci per la sua condizione.

«Volevo cambiare perché era diventato troppo», ha dichiarato Cori, evidenziando come il sostegno ricevuto l’abbia incoraggiata a prendere decisioni per il suo benessere. L’incontro con professionisti competenti è stato anche un momento di rinnovamento, in cui ha appreso tecniche per gestire lo stress e migliorare la sua salute mentale. La sinergia tra l’amore della famiglia e l’aiuto di esperti ha consentito a Cori di affrontare le sue paure e di costruire un percorso di guarigione solido. L’armonia tra supporto affettivo e professionale sostiene la sua resilienza, fornendo la forza necessaria per affrontare gli alti e bassi della vita con lupus.


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