Contratto ANASTE, spiragli positivi: possibile rinnovo entro l’estate

Operatori impiegati nelle residenze socio-sanitarie in tutta Italia
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Dopo mesi di trattative complesse e quattro incontri interlocutori, si profila finalmente un esito positivo per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale ANASTE, che riguarda migliaia di operatori impiegati nelle residenze socio-sanitarie in tutta Italia. L’ultimo incontro tra l’Associazione datoriale e le sigle sindacali ha segnato un passo avanti decisivo, con la presentazione di una proposta concreta da parte di ANASTE.
Nel corso della riunione, l’Associazione ha evidenziato le specificità delle proprie strutture, che operano in un contesto “profit”, distinguendosi da altri soggetti del settore – come cooperative e istituti religiosi – che adottano differenti contratti collettivi. La proposta messa sul tavolo prevede un aumento mediano degli stipendi e una disponibilità a rivedere alcuni aspetti normativi del contratto.
Le organizzazioni sindacali SNALV e CONFSAL hanno accolto positivamente l’apertura del fronte datoriale, pur sottolineando la necessità di destinare tutte le risorse disponibili al miglioramento delle condizioni dei lavoratori. Il Segretario Generale SNALV, Maria Mamone, ha ribadito l’urgenza di arrivare a una conclusione rapida: “I lavoratori non possono più aspettare. Apprezziamo il passo in avanti compiuto, ma nei prossimi giorni presenteremo una controproposta migliorativa”.
Non sono mancate critiche nei confronti di altre sigle sindacali. Mamone ha accusato Cgil, Cisl e Uil di aver rallentato i lavori con richieste di tavoli separati, senza però portare proposte sostanziali a vantaggio del personale. “Una posizione ingiustificabile – ha affermato – che ha causato soltanto gravi ritardi a danno di chi lavora ogni giorno nelle strutture sanitarie”.
Sul tavolo resta anche il nodo del finanziamento del settore, in particolare il ruolo delle istituzioni pubbliche, a cominciare dalle Regioni. “Dovrebbero essere parte attiva del confronto, ma continuiamo a registrare silenzi e incapacità amministrativa”, ha denunciato ancora Mamone, auspicando un cambio di passo da parte degli enti competenti.
L’incontro si è concluso con l’impegno comune a chiudere la trattativa entro l’estate, in modo da dare finalmente certezze a migliaia di operatori del settore. Le parti hanno inoltre concordato di riaprire il tavolo per il successivo rinnovo contrattuale già a partire da settembre 2025, con l’obiettivo di evitare ulteriori ritardi nei prossimi cicli negoziali.
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