Riuscire ad identificare quale sia la tariffa migliore per sé stessi è davvero un rebus se non si fa attenzione a determinati criteri utili a confrontare le tariffe senza sbagliare, perché talvolta l’operatore che sembra più allettante in realtà non è quello che offre le condizioni migliori per la nostra situazione specifica.
Un fornitore potrebbe ad esempio essere ideale per una famiglia composta da due persone entrambe lavoratrici full time, ma risultare sconveniente per un nucleo familiare composto da quattro persone di cui una casalinga e due bimbi piccoli perché le loro necessità e quindi anche le abitudini di consumo saranno radicalmente diverse.
Le tariffe variano infatti non solo da operatore a operatore ma anche in base alla quantità di consumi effettuati ed ai loro orari, che non sempre possono essere adattabili per ottenere una fascia di prezzo migliore.
Usare i comparatori d’offerta in modo funzionale
Navigando in internet è possibile trovare diversi comparatori d’offerta, E questo discorso naturalmente non vale solo per energia e gas; si va infatti dal sito dell’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico a quelli delle note riviste come Altroconsumo fino ad arrivare ai siti tanto pubblicizzati anche in TV come Segugio.it , S.O.S. tariffe, facile.it eccetera.
Prima di iniziare a disquisire in merito è opportuno segnalare che in alcuni casi su questi siti non sono presenti tutte le offerte disponibili, cosa che viene ad esempio ben spiegata sul sito dell’Autorità dell’energia elettrica il gas e il sistema idrico, che provvede ad effettuare controlli sulla veridicità delle informazioni inserite (pur non assumendosi la responsabilità di queste che è invece in carico alle società di vendita) ma non si preoccupa di fornire un elenco esaustivo poiché la scelta di comparire in tale lista è del tutto volontaria per i fornitori.
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Prendendo invece in esame l’utilità della comparazione bisogna sottolineare come per avere offerte attendibili non si possa fare affidamento su consumi genericamente preimpostati dai quali i comparatori elaborano le stime di costi.
Infatti, se il consumatore non inserisce le informazioni richieste nei campi predisposti all’interno dei form dei comparatori d’offerta i dati relativi alla sue utenze quanto più precisi possibile otterrà delle valutazioni poco calibrate e alla resa di conti quindi non avrà il risparmio paventato.
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Per poter invece ottenere valutazioni realistiche la cosa migliore da fare è quella di prendere in mano le bollette, fare eventualmente qualche somma dei consumi effettuati annualmente ed inserire i risultati così emersi; in questo modo le stime terranno conto di tutte le variabili necessarie che possono incidere sul prezzo finale come ad esempio la zona di residenza (alcuni fornitori non sono purtroppo presenti su tutto il territorio nazionale), il numero di persone presenti all’interno dell’abitazione, gli elettrodomestici utilizzati, gli orari in cui è presente qualcuno all’interno dell’abitazione, il consumo annuale, la potenza dell’impianto per quanto riguarda la fornitura di energia elettrica e la modalità di pagamento.
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Esistono inoltre dei casi in cui a priori viene chiesto se si intende trovare una tariffa combinata per luce e gas che ottimizzi la spesa, altri casi viene richiesto il profilo del consumo, che per chi non ha consapevolezza potrebbe risultare una domanda complessa ma all’interno degli stessi siti vengono fornite anche informazioni per fare le dovute valutazioni senza sbagliare.
Come inquadrare gli sconti nel confrontare le tariffe
Inoltre esistono degli operatori la cui tariffa base può essere scontata in casi particolari: bisogna fare quindi molta attenzione ad essi in modo che non risultino solamente degli specchietti per le allodole.
Ci sono per esempio degli operatori che propongono degli sconti molto elevati per il periodo iniziale ma che una volta a regime finita la promozione il costo kilowatt ora non risulterà così conveniente.
Altri fornitori invece propongono degli sconti costanti a patto però di rispettare determinati criteri; uno di questi è Wekiwi che non risulta essere quello che propone la tariffa base più conveniente, ma che lo diventa nel momento in cui il consumatore consapevole mette in pratica dei comportamenti virtuosi che non incidono sulla qualità del servizio ma unicamente sulla riduzione delle spese su tutta la catena.
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Wekiwi ha infatti identificato alcune spese poco funzionali alla fornitura del servizio che con la collaborazione dei propri clienti possono essere evitate con il conseguente risparmio dei suoi costi, che provvede a trasferire sugli utenti finali.
In particolare Wekiwi ha deciso di eliminare la spesa relativa alla stima dei consumi attribuendo questo onere al cliente che deve stabilire l’importo dei propri consumi mensili che gli verrà quindi fatturato; sul suo sito l’azienda mette a disposizione un simulatore di calcolo ma anche in questo modo si rende conto della difficoltà di Impostare una volta per tutte questa soglia a priori e quindi consente ai suoi clienti di modificare la cifra così definita in fase di sottoscrizione del contratto nel momento in cui si rendesse conto di non rispettarla.
Il consumatore potrà quindi modificare l’importo scelto, che viene definito Carica mensile, dopo aver monitorato l’andamento dei suoi consumi tramite il portale o App disponibile sia per i sistemi Android che iOS.
In questo modo il consumatore diventa consapevole dei suoi consumi, cosa che gli consentirà di ottenere uno sconto da parte del fornitore ma anche eventualmente di poter modificare le proprie abitudini per ottenere un ulteriore risparmio.
Ulteriori sconti Wekiwi li offre per rivolgersi all’assistenza on-line in caso di necessità invece che al centralino telefonico e per una fatturazione quadrimestrale invece che più frequente.
Ciascuno sconto che può incidere sostanziosamente sui consumi fino al 20% e dato che gli sconti sono cumulabli, complessivamente si può ottenere un risparmio addirittura del 40%; tuttavia non bisogna dimenticare che la quota della bolletta relativa ai consumi è scesa considerevolmente negli ultimi anni per favore invece di un aumento delle spese fisse che hanno progressivamente superato la soglia del 50%.
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Infatti se nel 2009 le quote relative agli incentivi erogati negli anni passati, l’importo del canone Rai, le spese di dispacciamento, le tasse, le accise eccetera non superavano il 48%, si è arrivati già nel 2013 al 65%, percentuale che ancora non teneva conto delle aggiunte effettuate recentemente.
Di conseguenza, anche riuscendo effettivamente ad individuare la tariffa più calzante per la propria situazione alcuni costi fissi renderanno comunque la spesa di un certo spessore.