Condanna Oculus che violò l’accordo di riservatezza con ZeniMax per lo sviluppo del visore Rift.
Brutte notizie per Oculus. La società acquisita da Facebook nel 2014 ha violato l’accordo di riservatezza con ZeniMax, che sviluppa videogiochi, sullo sviluppo del visore Rift per la realtà virtuale.
Ed è stata condannata in un processo lampo, durato appena due giorni a pagare 500 miliardo di dollari: 50 milioni per false attestazioni di Palmer Luckey, fondatore di Oculus, 50 milioni per false attestazioni di altri soggetti, 150 milioni per false attestazioni da parte dell’ex CEO Brendan Iribe, 50 milioni per violazione del copyright e 200 milioni di danni punitivi.
I fatti si sono svolti prima dell’acquisizione da parte di Facebook. Oculus e ZeniMax i stavano collaborando per la realizzazione del visore Rift e si erano scambiati una serie di informazioni per lo sviluppo di un prototipo delle cuffie.
Oculus a quel punto aveva impropriamente utilizzato il codice sviluppato da ZeniMax per costruire l’auricolare Rift VR. Ed erano stati citati in giudizio. E ora è arrivata la condanna che poteva essere ancora più pesante.
ZeniMax aveva inizialmente chiesto 4 miliardi di dollari, ma la giuria ha ritenuto Oculus colpevole solamente dell’infrazione di un accordo di non divulgazione e non del furto di segreti industriali ben più grave che prevede un risarcimento ben maggiore.
Una piccola tegola per Facebook che nel frattempo festeggia dati record.
Un balzo del 51% del proprio fatturato del quarto trimestre, grazie alle attività di mobile advertising, che rappresentano il 84% delle entrate.
I ricavi del social network sono aumentati a 8,81 miliardi di dollari, sopra le attese degli analisti che scommettevano su 8,51 miliardi di dollari.
Nonostante questi ottimi dati Google non perde lo scettro nella raccolta pubblicitaria.
Facebook si conferma numero due. Il numero di utenti attivi mensili è aumentato del 17% a 1,86 miliardi di amici, di cui 1,23 miliardi controllano quotidianamente e 1,74 miliardi accedono a Facebook dal loro smartphone.
Numeri stratosferici per il social network di Mark Zuckerberg.