Combattiamo bullismo e cyberbullismo
I Millennials ancora protagonisti della violenza.
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“Un ennesimo episodio di violenza vede protagonisti i Millennials, ragazzi nati dagli anni ’90 al ’99. Ancora una terribile notizia di cronaca, ancora un luogo di divertimento che diventa un luogo di tragedia e, talvolta, di morte; penso al 13 Agosto 2017, in Spagna, a Lloret de Mar, dove è morto il 23enne Chiatti di Scandicci(FI), a causa delle percosse subite da 3 ragazzi ceceni. Questa volta, Sabato 7 Ottobre 2017, a Roma (non in Spagna), un ragazzo di 17anni è stato ridotto in coma per percosse; diversi ragazzi contro uno solo”. Queste le toccanti considerazioni di Vincenzo De Feo, autore del libro “…prima del CLICK”.
Il contesto è sempre più spesso un luogo di divertimento, una discoteca, l’orario quasi sempre la notte, i giorni sempre più spesso il weekend, insomma tutti dati che per natura ci fanno pensare a relax, al divertimento, alla socializzazione. Si parte sempre da motivi prevedibili, una spinta casuale, o voluta, uno sguardo di troppo, o molesto verso una ragazza amica di altri ragazzi, per poi finire in lite…
“Queste problematiche sono sempre esistite, in modo – diciamolo pure – sano e caratterizzano un’età detta della “stupidera”. Questo è il primo strato del problema, ripetiamolo: atteggiamento sopra le righe per mettersi in mostra, o difendere un’amica, ma, di fatto, per vivere un momento di gloria e da protagonisti, se così lo si può connotare. Il secondo strato, quello più pericoloso, invece, riguarda scelte dalle quali non si può più tornare indietro e che spingono verso la morte, o verso reati penali che segneranno la vita per sempre, (non a caso ho scritto un libro, il cui titolo è: “…prima del CLICK”).
A queste scelte sbagliate si viene spinti da una proiezione distorta della realtà e del contesto che ho sopra esposto, causato spesso-troppo spesso-da assunzione di quantità di alcol fuori controllo o ancor peggio, mixata a sostanze stupefacenti sintetiche (exstasy) detta anche smatdrug. Smart perchè veloci da far andare in circolo, pratiche da portare con sé, perché non emanano odore, innocue nell’aspetto perché possono sembrare caramelle per la gola o per il mal di testa”.
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Concludendo: bisogna fare campagna di prevenzione verso queste mode che portano alla distruzione di massa. Da Paese evoluto bisogna dare una seria stretta di vite ai gestori compiacenti, “consorti”, e a volte in affari con chi vende queste sostanze, revocare la licenza e applicare sanzioni amministrative e penali ai gestori di esercizi pubblici che vendono alcool ai minorenni, o consentono l’assunzione di alcool ai minorenni. Tutto questo per fare pulizia e sistemare le regole del divertimento e della socializzazione; poi bisogna fare un lavoro di formazione e rendere consapevoli, convincendo i giovani che, tutto questo non conviene!
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