Citibank ritira il piano Citicoin sulla Blockchain ritenuto fallimentare

Alla luce delle chiacchiere che JPMorgan ha fatto recentemente con il suo piano per una criptovaluta sostenuta dalla banca, vale la pena ricordare che un’altra grande istituzione ha testato per la prima volta un token per connettere i pagamenti globali – già nel 2015.

Nome in codice ” Citicoin ” , il progetto del laboratorio di innovazione di Citigroup a Dublino non è mai stato formalmente annunciato dalla banca, nemmeno come prova concettuale. L’idea era di semplificare i processi di pagamento globali. Come tale, ci sono ovvi paralleli con la tanto apprezzata moneta JPM.

Tuttavia, avendo fatto un bilancio dell’esperimento (per non parlare del disprezzo della comunità bitcoin in quel momento ), Citi ha concluso che, mentre la tecnologia ha il potenziale per essere all’altezza delle sue promesse, ci sono stati altri modi più efficaci ed efficienti di apportare miglioramenti nei pagamenti.

Questo è secondo l’attuale capo del laboratorio di innovazione di Citi, Gulru Atak , responsabile globale dell’innovazione per il tesoro e le soluzioni commerciali. R egarding gli esperimenti crypto dei suoi predecessori, ha detto CoinDesk:

“Sulla base dei nostri apprendimenti di quell’esperimento, abbiamo deciso di apportare miglioramenti significativi ai binari esistenti sfruttando l’ecosistema dei pagamenti e all’interno di tale ecosistema, stiamo considerando anche le fintech o le autorità di regolamentazione di tutto il mondo, incluso SWIFT.”

Facendo un passo indietro misurato, Atak ha detto che quando si tratta di migliorare i pagamenti transfrontalieri, la banca sta esaminando metodi efficaci ma con un impatto a breve termine. “Stiamo cercando di apportare questi cambiamenti oggi, piuttosto che mettere tutti i nostri sforzi nella tecnologia futura”, ha detto.

Dopotutto, per cambiare completamente una rete di pagamenti transfrontalieri con tecnologia blockchain, bisognerebbe salire a bordo di tutte le banche del mondo, ha detto Atak, aggiungendo:

“Se stiamo parlando di pagamenti transfrontalieri, quante banche abbiamo in tutto il mondo – e quanti di loro sono già presenti su SWIFT? E quanto tempo ha impiegato SWIFT a bordo di tutte quelle banche? “

Come tale, negli ultimi anni la strategia di blockchain di Citi ha riguardato la ricerca di modi per integrare i sistemi legacy, ha affermato Atak, citando la partnership della banca nel 2017 con Nasdaq, CitiConnect , progettata per ottimizzare i pagamenti relativi ai titoli privati. Quel progetto, ha detto, ha anche dei paralleli con JPM Coin .

“[CitiConnect] non ha emesso stablecoins ma l’infrastruttura che è stata utilizzata era simile all’emissione di monete su una piattaforma blockchain”, ha detto Atak. “Ma era puramente da integrare in un sistema abilitato blockchain sul nostro client e farlo collegarsi ai nostri processi di pagamento legacy in tempo reale.”

Dalla finanza commerciale all’FX

Mentre Atak era felice di riflettere su precedenti iniziative blockchain, ha anche sottolineato che Citi continua certamente a esplorare blockchain, specialmente in aree come la finanza commerciale.

Questa nicchia è un caso d’uso più realistico, ha detto, perché la costruzione di un ecosistema per la finanza commerciale non richiede tante banche come un sistema di pagamenti transfrontalieri in piena regola. “Attualmente ci concentriamo maggiormente sullo scambio di lettere di credito commerciale e finanziario e commerciale. Stiamo sperimentando questa tecnologia, ma probabilmente siamo un po ‘, come, riservati quando si tratta di rendere audaci annunci pubblici “.

La banca globale rivale HSBC non è così timida nel battere il petto. A gennaio,  HSBC ha annunciato di aver liquidato $ 250 miliardi di scambi in valuta estera (FX) utilizzando una blockchain nell’ultimo anno.  

Per quanto riguarda FX, Opeyemi Olomo, blockchain leader del Citi’s Innovation Lab, ha detto che ci sono chiari punti dolenti in quel mercato, che ha problemi di trasparenza creditizia. Come per i pagamenti globali, la questione se applicare la blockchain dipende dalla costruzione di un ecosistema e dalla complessità di tale processo rispetto al beneficio.

Olomo ha convenuto che c’è un’opportunità.  

“Esiste un ecosistema di nicchia e se si guardano i fornitori di liquidità nello spazio FX, i principali fornitori di liquidità non sono così tanti. Quindi questo è un ecosistema in cui potresti forse pensarci e avere cinque o sei insieme e puoi iniziare a creare davvero una differenza “, ha detto.

La domanda di affidamento

Dato che Citi è uno dei maggiori custodi al mondo di strumenti finanziari, è naturale chiedersi se la banca sta esaminando le opportunità per salvaguardare le risorse digitali, un’attività che ha attirato di recente interessi da altre istituzioni in carica, come i depositari centrali di titoli .

A ak ha indicato che è, ma è stato a denti stretti sul tema. “Non nei nostri affari, ma nelle aziende di cui siamo responsabili; questa è una funzione che stanno esaminando “, era tutto ciò che avrebbe detto.

Parlando in generale, Atak ha affermato che molte industrie stanno spingendo con forza per spostare gli strumenti esistenti su una piattaforma abilitata alla blockchain senza necessariamente pensare perché questo strumento esiste sin dall’inizio.

Invece, potrebbe essere richiesto un attento esame della natura stessa degli strumenti finanziari, ha affermato. “Ad esempio, in che modo un essere umano ha inventato uno strumento bancario chiamato lettera di credito? Quali sono stati i problemi che hanno portato alla sua creazione? “

Questo approccio filosofico guiderà il pensiero di Citi, ha aggiunto Atak, concludendo:

“Sto anche sfidando noi stessi: stiamo cercando questa tecnologia al suo miglior potenziale o stiamo solo cercando di eliminare l’attuale attrito e l’inefficienza operativa del sistema?