Bonus mamme 2026: ecco perché 60 euro cambieranno il tuo bilancio e come ottenerli subito
Importo e novità 2026
Bonus mamme 2026: la misura economica destinata alle lavoratrici con figli viene rafforzata, con un incremento dell’importo mensile e una struttura di erogazione pensata per garantire un sostegno concreto a fine anno. Questo aggiornamento, inserito nella manovra 2026, consolida l’intervento avviato nel 2025, con l’obiettivo di sostenere la genitorialità e l’occupazione femminile senza effetti fiscali o ISEE, e con regole di maturazione del diritto legate alla presenza di un rapporto di lavoro o di un’attività autonoma attiva nei mesi interessati.
Indice dei Contenuti:
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Importo e novità 2026
Per il 2026 l’importo del bonus mamme sale a 60 euro per ciascun mese, o frazione di mese, in cui è attivo un rapporto di lavoro o un’attività autonoma. L’aumento rispetto al 2025, quando il contributo era fissato a 40 euro, porta il totale potenziale annuo a 720 euro, contro i 480 euro dell’anno precedente. Le somme non concorrono al reddito, non generano contribuzione e non incidono sull’ISEE. Le mensilità maturate da gennaio a novembre saranno corrisposte insieme alla quota di dicembre, con erogazione cumulata a fine anno.
FAQ
- Quanto vale il bonus mamme 2026 al mese?
Il bonus vale 60 euro per ogni mese o frazione di mese con attività lavorativa attiva. - Qual è la differenza rispetto al 2025?
Nel 2025 l’importo era 40 euro mensili; nel 2026 sale a 60 euro, per un totale annuo di 720 euro. - Quando viene pagato il bonus 2026?
L’erogazione avviene in un’unica soluzione a dicembre 2026, comprensiva delle mensilità maturate. - Il bonus è tassato o soggetto a contributi?
No, non è imponibile fiscalmente, non genera contributi e non incide sull’ISEE. - Serve un rapporto di lavoro attivo per maturare il mese?
Sì, il mese matura se è presente un rapporto di lavoro o attività autonoma attiva anche per parte del mese. - Qual è il totale annuo massimo ottenibile?
Fino a 720 euro, in base ai mesi effettivamente maturati nel 2026.
Destinatarie e requisiti
Bonus mamme 2026, incremento a 60 euro mensili e pagamento cumulato a fine anno: questa misura sostiene lavoratrici dipendenti e autonome con figli, senza impatto fiscale o sull’ISEE. Il diritto matura per ogni mese, o frazione, con attività lavorativa attiva nel 2026. La platea è definita da requisiti familiari e di reddito, con esclusioni specifiche per chi beneficia di altri strumenti. In questa sezione vengono chiariti i criteri di accesso, i limiti reddituali, l’età dei figli da considerare e le tipologie di rapporto ammesse, così da permettere una verifica rapida dell’eleggibilità.
Destinatarie e requisiti
Il bonus mamme 2026 è destinato a lavoratrici dipendenti con contratto a termine o a tempo indeterminato e a lavoratrici autonome iscritte alle gestioni previdenziali obbligatorie, incluse casse professionali e gestione separata. È escluso il lavoro domestico. Occorre essere madri con due figli (più piccolo under 10 anni) oppure con tre o più figli (più giovane under 18 anni) in caso di contratto determinato o attività autonoma. È richiesto un reddito da lavoro annuo non superiore a 40.000 euro.
Il diritto matura per i soli mesi 2026 in cui è attivo il rapporto o l’attività, anche per frazione di mese. La convivenza con i figli e lo stato di madre lavoratrice devono sussistere al momento di maturazione. Restano eleggibili le autonome in regola con gli obblighi previdenziali; le dipendenti con contratto stabile rientrano se in possesso dei requisiti familiari e reddituali, fatte salve le ipotesi di esclusione per benefici alternativi. Il beneficio è individuale e non cumulabile con requisiti non compatibili.
FAQ
- Chi può richiedere il bonus mamme 2026?
Lavoratrici dipendenti (tempo determinato o indeterminato) e autonome iscritte alle gestioni obbligatorie, escluso il lavoro domestico. - Quali requisiti familiari servono?
Due figli con il minore sotto i 10 anni, oppure tre o più figli con il minore sotto i 18 anni per contratti a termine o attività autonome. - Qual è il limite di reddito?
Reddito da lavoro annuo non superiore a 40.000 euro. - Serve la convivenza con i figli?
Sì, la convivenza e lo status di madre lavoratrice devono sussistere quando matura il mese. - Le professioniste con cassa possono accedere?
Sì, se iscritte alla propria cassa e in regola con gli obblighi previdenziali. - Il lavoro domestico è ammesso?
No, è espressamente escluso dalla platea delle beneficiarie.
Domanda e tempi di pagamento
Il bonus mamme 2026 richiede una domanda specifica all’INPS. L’istanza andrà presentata tramite i canali istituzionali: portale INPS con SPID, CIE o CNS, oppure tramite Patronati. Nella richiesta saranno indicati: dati anagrafici, IBAN intestato o cointestato, numero e età dei figli, tipologia di rapporto di lavoro o attività autonoma, e dichiarazione del reddito da lavoro entro 40.000 euro annui. L’INPS effettuerà i controlli su posizione contributiva e requisiti familiari. L’assenza di domanda comporta la perdita del diritto all’erogazione.
I tempi di pagamento sono definiti in modo unitario: le mensilità maturate da gennaio a novembre 2026 saranno liquidate in un’unica soluzione con la quota di dicembre 2026. Il versamento avverrà con la consueta mensilità INPS di fine anno, accreditata sull’IBAN comunicato. La maturazione avviene per ogni mese, o frazione, in cui il rapporto o l’attività risultano attivi. Eventuali variazioni (nascite, cessazioni, superamento del limite di reddito) devono essere comunicate tempestivamente per evitare recuperi.
Le istruzioni operative INPS indicheranno finestre e scadenze. In attesa della circolare, si raccomanda di predisporre: certificazione di stato di famiglia o autocertificazione, documenti che attestino l’attività lavorativa nel 2026 (contratti, buste paga, fatture o posizioni previdenziali), e dichiarazione del reddito da lavoro previsto. La domanda può essere presentata anche in corso d’anno; i mesi pregressi maturati nel 2026 saranno ricompresi nel pagamento cumulato, purché i requisiti risultino validi e verificabili alla data di liquidazione.
FAQ
- Come si presenta la domanda all’INPS?
Online con SPID/CIE/CNS dal portale INPS o tramite Patronato. - Quando avviene il pagamento?
A dicembre 2026, in un’unica soluzione comprensiva di tutte le mensilità maturate. - Serve l’IBAN intestato alla beneficiaria?
Sì, IBAN intestato o cointestato alla madre richiedente. - Posso presentare domanda a metà anno?
Sì, e i mesi già maturati nel 2026 saranno inclusi se i requisiti sono rispettati. - Cosa succede se non presento domanda?
Il bonus non viene riconosciuto e non è liquidato. - Devo comunicare variazioni familiari o lavorative?
Sì, ogni modifica rilevante va comunicata per evitare sospensioni o recuperi.
Esclusioni e coordinamento con altri benefici
Bonus mamme 2026 e coordinamento con altri strumenti: questa sezione chiarisce con precisione chi resta fuori dal perimetro della misura e come si integra con benefici già attivi. Il focus è su contratti, numero ed età dei figli e rapporto con l’esonero contributivo previsto per specifiche categorie di madri lavoratrici. Indicazioni operative aiutano a evitare sovrapposizioni e indebiti, con attenzione a limiti, priorità e verifiche INPS per una corretta applicazione delle regole nel corso del 2026.
Esclusioni e coordinamento con altri benefici
Restano escluse dal bonus mamme 2026 le madri con tre o più figli e contratto a tempo indeterminato, se il più piccolo ha meno di 18 anni. Per queste lavoratrici opera l’esonero totale dei contributi previdenziali fino a 3.000 euro annui, misura già introdotta e confermata anche per il 2026. È escluso il lavoro domestico. L’accesso al bonus richiede inoltre il rispetto del limite di reddito da lavoro di 40.000 euro e la presenza di attività lavorativa attiva nei mesi di maturazione, pena l’assenza del diritto.
Il coordinamento segue un principio di non cumulabilità sostanziale con benefici alternativi che coprono la stessa finalità. Le madri con tre o più figli e contratto a tempo indeterminato rientrano nell’esonero contributivo e non nel bonus mensile; le autonome o le dipendenti a tempo determinato con almeno tre figli possono accedere al bonus se rispettano le soglie di età dei figli e il limite di reddito. L’INPS verifica sovrapposizioni e, in caso di cumulo non ammesso, procede al recupero delle somme erogate.
Il beneficio è compatibile con prestazioni che non incrementano il reddito imponibile e non interferiscono con i requisiti del bonus; resta fermo che le somme del bonus non incidono su ISEE né su imponibile e contribuzione. La scelta tra bonus e altri strumenti segue la regola della prevalenza del trattamento più favorevole quando la normativa lo impone (come per l’esonero contributivo). In presenza di variazioni contrattuali nel 2026, l’accesso al bonus riprende per i mesi in cui sussistono i requisiti e non opera un diverso esonero.
FAQ
- Le madri con tre o più figli e tempo indeterminato possono avere il bonus?
No, rientrano nell’esonero contributivo fino a 3.000 euro annui. - Il lavoro domestico è incluso?
No, le lavoratrici domestiche sono escluse dalla misura. - Posso cumulare bonus mamme ed esonero contributivo?
No, nelle fattispecie coperte dall’esonero non spetta il bonus. - Se passo da tempo indeterminato a determinato nel 2026?
Il bonus matura per i mesi in cui sussistono i requisiti senza esonero alternativo. - Il bonus influisce su ISEE o imponibile?
No, è esente e non rileva ai fini ISEE. - Cosa accade in caso di cumulo non ammesso?
L’INPS effettua il recupero delle somme indebitamente erogate.




