Bitcoin e futures. Nascono difficoltà in Corea
La Corea del Sud, uno dei più interessanti mercati per il commercio di criptovalute, rimarrà probabilmente fuori dalla corsa globale per vendere futures bitcoin agli investitori.
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Le società finanziarie in Corea hanno ritirato i piani per attirare investimenti attraverso derivati stranieri legati a bitcoin, secondo l’ordinanza appena emessa dalla Commissione dei servizi finanziari, che ne vieta il commercio. La Korea Financial Investment Association non ha potuto che adeguarsi. Di conseguenza, le società come eBest Investment & Securities e Shinhan Financial Investment hanno annullato i seminari per gli investitori in futures bitcoin previsti rispettivamente per il 14 dicembre e il 15 dicembre.
“Attirare l’attenzione degli investitori sul futuro dei bitcoin avrebbe potuto essere un modo per raffreddare il mercato surriscaldato (criptovaluta)”, ha detto mercoledì una fonte del settore al corriere della Corea.
GLI SCAMBI A CHICAGO
Ricordiamo che i futures sui bitcoin inizieranno a essere scambiati sul Chicago Board Options Exchange negli Stati Uniti da domenica, mentre il Mercantile Exchange di Chicago è destinato a negoziare i future a partire dal 18 dicembre.
La decisione presa dal principale osservatore finanziario coreano FSC è stata contraddittoria, ha affermato Kim Jin-hwa, che sta preparando il lancio di un’associazione collegata a entità locali di criptovaluta, tra cui Bithumb, Coinone e Korbit.
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L’ultimo divieto sulle offerte di monete iniziali in Corea, secondo il Capital Markets Act, indica che la criptovaluta è vista come uno strumento finanziario, mentre “il divieto di martedì ne dà un’interpretazione contraria”, come Kim, ex capo di Korbit, ha dichiarato al The Korea Herald. “L’ingresso di nuove tecnologie in Corea è ostacolato dal regolamento”, ha concluso.
La notizia è arrivata dopo che un comitato per la preparazione delle associazioni civiche, guidato da Kim, ha mappato mercoledì la regolamentazione volontaria della criptovaluta nella nazione che soffre di un vuoto giuridico.
A partire dal gennaio 2018, il regolamento costringerà un operatore di criptovaluta a comprare o vendere monete attraverso un conto virtuale verificato e nominativo. Il governo coreano ha cercato di delineare regolamenti per definire gli operatori di scambio di criptovaluta come “raccolte di fondi senza permesso”. Inoltre il National Tax Service ha accennato alla riscossione delle imposte sui pagamenti effettuati in criptovaluta.
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