Archeologia digitale e innovazione con ArcheoLab per i makers umbri a Maker Faire Rome
Chi sono i makers che, dalle colline dell’Umbria, parteciperanno a Maker Faire Rome per mettere in mostra le proprie invenzioni? Diamo un’occhiata a quattro idee piene di creatività che faranno il loro debutto alla grande fiera dell’innovazione che si terrà a Roma dal 3 al 5 ottobre. Prendete subito nota.
Un gruppo di archeologi e architetti provenienti da tutta Italia – tutti con la passione per la tecnologia – hanno deciso di lavorare insieme per migliorare la fruizione del nostro patrimonio culturale. Il loro progetto si chiama ArcheoLab e realizza modelli 3D di reperti archeologici e artistici utilizzando software open source e tecnologie di stampa tridimensionale innovative. Una volta scansionati, i reperti sono salvati in una gallery online aperta a tutti. Chiunque sia dotato di una stampante 3D può riprodurre i manufatti e utilizzarli per attività culturali e di insegnamento. Un’ottima soluzione per condividere i tesori del nostro Paese senza danneggiarli.
La tecnologia sbarca anche nel terrario degli insetti. Succede grazie al gruppo di smanettoni di HackLab Terni, che ha modificato una teca dotandola di sensori di luce, ventilazione, temperatura e umidità. Si chiama Insecto Yuniverse e funziona grazie a una interfaccia tablet è possibile gestire l’intera colonia di insetti e studiare più da vicino la loro ecologia. Inoltre, sarà messo a disposizione uno sciame di piccoli robot che mimano i movimenti degli insetti. L’approccio di HackLab Terni è molto adattabile e può venire incontro anche agli appassionati di serre e acquari che sono alla ricerca di nuove tecnologie per gestire i loro ecosistemi in miniatura.
Jacopo Diamanti ha 25 anni, studia astrofisica e vuole mandare un pallone nella stratosfera. Per farlo non avrà bisogno di chiedere un passaggio a qualche razzo privato, gli basterà realizzare la sua idea low-cost: Dedalo Project. Jacopo e il suo team hanno realizzato un design completamente nuovo, affidandosi a componenti stampante in 3D molto leggere. Il pallone stratosferico fai-da-te è in grado di effettuare esperimenti legati all’atmosfera, monitoraggio ambientale, studio di raggi UV e raggi cosmici. Il primo test di volo è fissato per il prossimo settembre all’ Aviosuperficie di Terni.
Si chiama sempre Dedalo la stampante 3D open source che vanta una struttura di alluminio dalla grande stabilità ispirata al progetto RepRap (il punto di riferimento di tutti gli smanettoni che si cimentano con la stampa 3D). Dietro al progetto ci sono lo studente di ingegneria elettronica Marco Antonini e Michele Scorsipa, laureato in fisica della materia e appassionato di stampa 3D. Insieme hanno sviluppato un nuovo sistema di controllo della stampante basato su Arduino, il quale permette di comunicare con la stampante anche attraverso il WiFi.
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