Apple Vision Pro pesantemente criticato anche da Tony Fadell. Ma ha ragione davvero?
Vision Pro di Apple: un Tour de Force tecnologico o un salto dello squalo?
Tra i tanti visori di realtà virtuale e aumentata sul mercato, Vision Pro di Apple è uno dei dispositivi più attesi e discussi. Molti ritengono che questo visore rappresenti l’inizio di qualcosa di grande, aprendo le porte a un futuro pieno di possibilità interattive.
Tuttavia, c’è anche chi spera che il computing spaziale possa progredire senza la necessità di indossare un visore appiccicato in faccia. Mentre elogi e dubbi si alternano, emerge una stroncatura completa da parte di Tony Fadell, ingegnere leggendario noto come il “papà di iPod” e per aver fondato Nest, successivamente venduta a Google per 3,2 miliardi di dollari.
Tony Fadell stronca Vision Pro di Apple
In risposta a una domanda su Twitter, Tony Fadell, l’ingegnere di fama mondiale, ha espresso il suo punto di vista sul visore Apple. Innanzitutto, il “papà di iPod” e grande appassionato di tecnologia e hardware, ha elogiato Vision Pro definendolo un autentico “Tour de Force tecnologico”, sottolineando l’impressionante qualità dell’hardware. Tuttavia, non ha esitato a condividere numerose critiche, arrivando a stroncare il prodotto in questione.
Fadell ha evidenziato le molteplici incongruenze emerse durante il post Keynote del 2023: Apple ha presentato un visore che sembra poter fare tutto ciò che Mac, iPhone e iPad già possono fare, inclusi numerosi contenuti per l’utente finale come film, foto, videogiochi e navigazione web, ma che può anche essere utilizzato per scopi professionali.
Tuttavia, Vision Pro viene commercializzato come un dispositivo “Pro” con funzionalità più orientate al consumatore, ma ad un prezzo estremamente professionale. Ecco di seguito il post tradotto di Fadell.
Tony Fadell: Vision Pro, Apple ha “saltato lo squalo”
“Ma con app orientate al consumatore e una campagna di marketing che richiede un investimento di 3.500 dollari per una durata della batteria di sole 2 ore, Apple ha davvero ‘saltato lo squalo’.” Fadell utilizza questa espressione, tratta dalla celebre serie televisiva degli anni ’70, Happy Days, per sottolineare come l’uso di idiomi e frasi tradotte possa perdere significato in un contesto diverso dalla lingua originale.
Questo modo di dire è stato coniato dal critico Jon Hein per indicare il momento in cui una serie TV o una saga cinematografica, dopo aver raggiunto l’apice, inizia a diminuire la qualità, perdendo verosimiglianza e anche l’interesse degli appassionati (fonte: Wikipedia). In un secondo post, Tony Fadell precisa ulteriormente la sua critica, affermando che il suo punto di vista non è basato esclusivamente sulle due ore di autonomia.
Vision Pro: una piattaforma utile o un prodotto che manca il bersaglio?
“Le app e l’approccio di marketing sono terribili, anche se la durata della batteria fosse di 24 ore… Questo non è una panacea”, afferma Fadell. Infine, lancia la sua frecciatina finale, dichiarando che “le piattaforme non diventano prodotti utili, ma sono i prodotti utili che diventano piattaforme…” Da queste parole emerge chiaramente che, secondo Tony Fadell, Vision Pro non è un prodotto utile, ma un dispositivo che non riesce a colpire il bersaglio desiderato.
Il futuro di Vision Pro di Apple: un altro mondo insieme al nostro è possibile?
Nonostante la stroncatura di un ingegnere così rispettato come Tony Fadell, molti si chiedono se Vision Pro di Apple possa ancora avere un futuro promettente.
Sebbene l’opinione di un singolo esperto non sia sufficiente per giudicare l’intera esperienza di utilizzo del visore, le sue critiche sollevano interrogativi sulle scelte fatte da Apple in termini di prezzo, marketing e funzionalità.
Allo stesso tempo, Vision Pro rappresenta un salto in avanti nella tecnologia dei visori di realtà virtuale e aumentata, offrendo un’esperienza visiva immersiva e una vasta gamma di possibilità per gli utenti. Il suo impatto sul mercato potrebbe influenzare lo sviluppo futuro di visori simili, aprendo nuove strade per l’interazione uomo-computer e consentendo la realizzazione di scenari mai visti prima.
Conclusioni: il dibattito su Vision Pro continua
In conclusione, Vision Pro di Apple continua a suscitare discussioni accese e contrastanti. Mentre Tony Fadell stronca il visore per le sue carenze di marketing e l’apparente mancanza di valore per il consumatore, molti rimangono incuriositi dalle potenzialità offerte da questa nuova frontiera tecnologica.
Il futuro di Vision Pro rimane incerto, ma una cosa è certa: l’evoluzione dei visori di realtà virtuale e aumentata continuerà a trasformare la nostra esperienza digitale e il modo in cui interagiamo con il mondo che ci circonda.