Apple sfondata dalla EU che la obbliga ad aprirsi a terze parti: ecco cosa succederà ora.
Altra Batosta per Apple: Nuova Libertà per gli Utenti
In un contesto di crescente scrutino regolamentare, Apple, il colosso della tecnologia noto per il suo ecosistema chiuso, si trova ad affrontare una nuova sfida imposta dall’Unione Europea. Questa volta, la mela morsicata cede alla pressione europea, aprendo l’accesso al chip NFC ai wallet e alle app di pagamento di terze parti.
La decisione segna un cambiamento significativo per gli utenti Apple, che ora possono scegliere liberamente con quale app gestire le proprie carte di pagamento e i pagamenti contactless.
NFC: la UE contro Apple
Il 16 giugno 2020, la Commissione Europea ha avviato un’indagine antitrust su Apple Pay per valutare una possibile violazione delle normative UE sulla concorrenza. Il nocciolo della questione riguarda l’accesso esclusivo di Apple al chip NFC degli iPhone, che limita gli sviluppatori terzi nella gestione dei dati delle transazioni economiche. Senza un accesso diretto al chip NFC, non esistono alternative reali ad Apple Pay per i pagamenti, rendendo di fatto inutili altre app wallet.
La Risposta di Apple
Inizialmente, Apple ha contestato le accuse, ritenendole infondate. Tuttavia, di fronte alla determinazione della Commissione Europea, Apple ha dovuto cedere, proponendo misure di mitigazione e impegnandosi a rispettarle per 10 anni. Tra queste, spicca l’apertura del chip NFC a sviluppatori terzi tramite un sistema di API e l’accesso al Face ID per autorizzare i pagamenti.
Cosa cambia per l’utente
Questa apertura rappresenta un’importante svolta per gli utenti, che ora possono beneficiare di una maggiore libertà di scelta tra diverse app di wallet e pagamento. Dopo l’obbligo dell’UE di utilizzare la porta USB per la ricarica, questa è la seconda grande “batosta” per Apple, che potrebbe portare a una maggiore varietà di accessori e funzionalità per gli iPhone.
I wallet “di Stato”
Un altro aspetto rilevante è lo sviluppo di wallet statali e europei, come IT Wallet e Eudi Wallet. Questi sistemi potrebbero essere utilizzati per contenere documenti identificativi e carte di pagamento, offrendo una protezione dei dati sul suolo nazionale o europeo, a differenza delle soluzioni attuali che potrebbero trasferire i dati all’estero.
Conclusione
L’obbligo imposto a Apple di aprire il suo ecosistema a terze parti rappresenta una svolta significativa nel panorama dei pagamenti digitali e nella politica di Apple stessa. Mentre la maggior parte degli utenti potrebbe continuare a utilizzare le soluzioni native di Apple, ora hanno la libertà di esplorare opzioni alternative, beneficiando di una maggiore diversità e personalizzazione nelle loro scelte di pagamento.