Ancora pochi, tra i giovani, quelli che investono
— di Francesco Megna – Trendiest Media — In Italia i giovani (25/35 anni) manifestano una forte predisposizione al risparmio, ma vorrebbero essere più agevolati dagli operatori finanziari attraverso strumenti come carte di credito e app dedicate all’investimento. La maggioranza privilegia pagamenti digitali e la metà risparmia almeno il 25% del proprio reddito.
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Ancora pochi, tra i giovani, quelli che investono. Solo il 20% impiega il risparmio attraverso strumenti finanziari e oltre il 60% rappresenta un bacino potenziale di clienti per proposte di investimento nel futuro prossimo. La propensione del segmento per il futuro è però promettente: il 65% è disposto a voler investire nei prossimi due anni , rappresentando così un bacino potenziale di clienti per proposte finanziarie da parte degli Istituti di Credito.
Le carte di debito
Le carte di debito vengono utilizzate per il 50% dei pagamenti, poco meno le prepagate, mentre le carte di credito vengono utilizzate dai giovani brianzoli per il 30% delle transazioni commerciali. In crescita l’utilizzo delle app dedicate ai pagamenti digitali.
Gli obiettivi
Gli obiettivi per cui i giovani risparmiano sono: acquisto della casa, viaggi, sport e tempo libero, imprevisti, investimenti finanziari e previdenza. Il conto corrente ad oggi rappresenta lo strumento di accantonamento preferito, seguito dagli strumenti finanziari. Chi investe lo fa per proteggere il patrimonio ma soprattutto (65%) per generare reddito con un orizzonte temporale di medio-lungo termine. Solo pochi giovani prendono in considerazione obiettivi sotto i dodici mesi. Sono parecchi poi coloro che stimano vantaggiosa la possibilità di definire un piano di risparmio personalizzato tra le funzionalità disponibili sulle app, oppure la creazione di salvadanai personalizzabili in base agli obiettivi prescelti.
Per la scelta dell’investimento tramite intermediario la maggior parte si rivolge alla propria banca; qualcuno a istituzioni specializzate private italiane, oppure a startup/fintech. L’intermediario deve ovviamente disporre di strumenti digitali, deve avere un brand affidabile e garantire la presenza di un gestore dedicato. I giovani, che mostrano una concreta capacità di risparmio e possibilità di investire in prodotti ad accumulazione e con orizzonti di medio-lungo termine, chiedono che i dispositivi attualmente utilizzati per i pagamenti digitali permettano anche la possibilità di gestire il risparmio ed accedere ad investimenti ad accumulo come i pac, piani di accumulo personalizzati.
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