AlterEgoGPT: l’avatar digitale che ridefinisce la propria identità e presenza professionale

AlterEgoGPT —-
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AlterEgoGPT rappresenta un passo significativo verso la digitalizzazione della propria identità personale e professionale. In una visione antropocentrica della AI e grazie a strumenti digitali sofisticati si pone come modello di AI personalizzata e integrata con tutti i dati della persona.
Avv. Bonomo, perché sulla stampa si definisce AlterEgoGPT una piattaforma “al servizio dell’individuo“?

“Il percorso di AlterEgoGPT, lanciato in eventi media e webinar tra settembre 2024 e febbraio 2025, rappresenta un caso di studio di alto profilo per chi si colloca tra il diritto dell’informazione, etica dell’AI e innovazione nel settore giuridico. La piattaforma WebApp di AlterEgoGPT si propone come un’avanzata soluzione guidata dall’intelligenza artificiale per generare avatar digitali capaci di replicare stile, conoscenze ed esperienza di ogni utente. Non semplici chatbot, ma agenti autonomi – o “Alter Ego” – in grado di agire come estensioni professionali e personali, con potenzialità applicative in ambito legale, di comunicazione e non solo”.
La visione del fondatore, l’avvocato Giovanni Bonomo, è chiara: convogliare uno strumento per «amplificare e potenziare le capacità umane» senza sostituirle. Un approccio in risonanza con la missione dichiarata di altre realtà come xAI di Elon Musk, orientate verso l’avanzamento umano e la comprensione dello spazio, dell’universo e in definitiva della realtà in cui viviamo.
Come avete pensato di far conoscere le specifiche cartteristiche di questa innovativa piattforma?
“La piattaforma ha debuttato per la prima volta nel settembre 2024, durante una riunione di A.L. Assistenza Legale a Milano, suscitando particolare interesse da parte dell’avvocato australiano Andrew Grech. La partecipazione di figure internazionali ha contribuito ad accendere i riflettori, consolidando l’interesse anche di media italiani quali Assodigitale, LaMiaFinanza e Trendiest News, che hanno evidenziato la capacità della piattaforma di “adattare le interazioni professionali e personali al digitale tramite un approccio semplice all’AI”.
Il momento più formale è arrivato con il webinar dell’11 febbraio 2025, durante il quale gli sviluppatori Vittorio Napoli e Vincent Bianchetti hanno illustrato le caratteristiche tecniche della piattaforma: dai tool per la scrittura di copy pubblicitari (Facebook Ads, Google Ads), generazione di testi lunghi e articoli, fino ai chatbot addestrabili tramite upload di PDF, Word o link a siti web interessati.
Avv. Bonomo, come funziona AlterEgoGPT? Che cosa si intende per “avatar personalizzati” e “MultiMind AI”?
“AlterEgoGPT si contraddistingue per la semplicità dell’addestramento. Gli utenti caricano documenti o testi, inseriscono siti di riferimento e, con pochi clic, “istruiscono” l’avatar, che apprende stile, competenze e know-how specifici. Il risultato: un’intelligenza artificiale che “scrive, pensa e parla come noi” e – grazie alla sua infrastruttura su WhatsApp e integrazione widget per siti web – è sempre disponibile per dialogare con clienti, collaboratori o per uso personale.
Il team definisce la piattaforma come MultiMind AI, per sottolineare la presenza di funzioni multiple: generazione testi, immagini, interazione con documenti, chatbot personalizzati. Un ecosistema pensato per rispondere alle esigenze di professionisti, aziende e content creator”.
Opportunità e criticità: come si affrontano diritto d’autore ed etica AI?
“Nel webinar sono emerse varie riflessioni: se l’AI può produrre testi e immagini indistinguibili da quelli umani, chi detiene i diritti d’autore? Se il bot impara da materiali protetti da copyright, come si garantisce la correttezza legale?
L’avv. Cristiano Cominotto, tra i relatori, si è posto questa domanda: “Chi scriverà gli articoli? Noi o l’AI?”, ponendo l’accento sulla necessità di fonti certe e sensibilità umana per evitare fake news. E sull’aspetto lavorativo se ne è discusso, ad esempio, in relazione gli algoritmi di selezione del personale, riconoscimento facciale culturale–specifico, sicurezza informatica”.
Sull’altro versante, Giovanni Bonomo ha ribadito l’approccio antropocentrico dell’AI presentata, citando la normativa europea sull’intelligenza artificiale e affermando: «Se l’AI rimane uno strumento nelle mani umane per potenziarci, ne possiamo ricavare una visione ottimistica».
Uno sguardo al futuro: crescita, ricerca, innovazione
Il dibattito con la stampa si è concluso puntando a successivi approfondimenti: si ipotizzano ulteriori seminari in ambito universitario o videoconferenze tematiche su AI quantistica, etica, questioni militari, scenari futuri. Come ha commentato Giovanni Bonomo “c’è molto da approfondire nello scenario attuale di ancora apocalittici vs. integrati” parafrasando Umberto Eco.
AlterEgoGPT è un progetto innovativo che potremmo definire come una piattaforma conversazionale identitaria, capace di modellare intelligenze artificiali personalizzate — veri e propri “alter ego” digitali — per individui, enti o organizzazioni. Immagina una sorta di specchio parlante intelligente, ma invece di riflettere l’aspetto fisico, riflette e amplifica pensieri, valori, linguaggio e visione del mondo di chi lo ha ispirato.
Su X (già Twitter) si trovano commenti sul videotutorial che mostra l’uso rapido e intuitivo della piattaforma: un utente lo definisce “la prima e unica AI App che consente di creare il proprio avatar digitale”. Il tono, più divulgativo che tecnico, pone subito l’accento sulla novità: non tanto uno strumento complesso, quanto una App accessibile e diretta.
In sintesi
Le fonti indipendenti confermano che AlterEgoGPT si distingue per:
- facilità d’uso e interazione immediata grazie al Bot di Telegram
- capacità multimediali avanzate per immagini su misura,
- identità digitale dinamica e adattiva,
- potenziale valore strategico in termini di privacy e sicurezza professionale.
Allo stesso tempo, le preoccupazioni – su diritti, autorità, etica e responsabilità – richiedono un ecosistema normativo e normativo robusto, soprattutto in ambienti regolamentati come quello legale. Siamo tutti in attesa, sia come operatori di settore che come utenti, del testo finale e approvato della AI Code of Practice, ancora fermo in Commissione europea alla terza bozza.
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