Alitalia, arrivano 180 milioni ma 1500 lavoratori sono a rischio

Alitalia può avviare la fase due del piano industriale dopo che soci della compagnia di bandiera hanno raggiunto all’alba un accordo che sblocca 180 milioni. Il piano prevede una riduzione dei costi da far partire entro 60 giorni. Ma non sono tutte rose e fiori sopratutto per i lavoratori. Sono previsti tagli, e l’azienda sta pensando a 1500 esuberi (comprese le esternalizzazioni e il mancato rinnovo dei contratti a tempo).
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L’amministratore delegato Cram Ball non ha confermato il piano dei tagli e si è impegnato a minimizzarli. In una lettera inviata ai dipendenti si legge che la riduzione dell’organico è necessaria “se vogliamo che quest’azienda sopravviva”.
Liquidità quindi da Unicredit e Intesa Sanpaolo, azioniste e creditrici e ci sarebbe anche l’intenzione di Generali anche se ancora non sono chiari i dettagli. L’operazione è stato possibile grazie alle mediazione di Luca Cordero di Montezemolo e al governo e garantisce di poter andare avanti fino a marzo. Poi Alitalia fa sapere che servirà un secondo e “significativo finanziamento” senza il quale per la compagnia di bandiera non ci sarà un futuro. E anche in questo caso l’azienda dovrà affrontare un altro taglio dei costi sostanziale oltre al rinnovo del contratto per i prossimi 3 anni.
Intanto arriva questa boccata d’ossigeno grazie al sì dei soci al piano che prevede lo sviluppo del lungo raggio dei voli e una riduzione del medio raggio. Per quanto riguarda il capitolo delle alleanze Alitalia vorrebbe tornare alla trattativa con Air France Klm e Delta per tornare sul mercato del Nord America. E in questo caso gli slot di Linate tornano in primo piano.
Lufthansa potrebbe essere il nuovo partner anche se è una questione questa che non è all’ordine del giorno. Per quanto riguarda i rumors su un possibile avvicendamento al vertice il socio forte Etihad (ha il 49%) non commenta neanche sulle dimissioni imminenti del ceo del gruppo e vicepresidente di Alitalia, James Hogan.
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