Alessandra Basile e Sergio Cammariere
Sergio Cammariere intervistato da Alessandra Basile
Alessanda Basile: “Le mie interviste telefoniche 2021 proseguono nel nome dell’eccellenza con un talento della musica, colto, simpatico, disponibile, artisticamente raffinato, il cantautore Sergio Cammariere” (copertina) Sergio Cammariere Ph. Credit: Fabrizio Fenucci
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Sergio Cammariere ‘Libero nell’aria’
Basile. Caro Sergio, inizio dal tuo libro, scritto a quattro mani, intitolato ‘Libero nell’aria’. Me ne parli? Cominciamo dal titolo: che cos’è esattamente questa libertà per te?
Sergio Cammariere. Il concetto è ampio, ma con Cosimo Damiano Damato, coautore del libro, parlo in esso di questa Musica vestita di Libertà, perché è un linguaggio universale, è condivisione, Chi ha il dono di fare il mio mestiere, quello del cantautore, racconta le storie. Compone melodie, con un impegno civile nel modo di osservare il mondo, raccontarlo, immaginarlo. Con la mia musica, io sono sempre stato dalla parte della Libertà. Mi definisco un anarchico pacifista.
Il libro ‘Libero nell’aria’ di Sergio Cammariere e Cosimo Damiano Damato è edito Rizzoli.
Piano nudo
Basile. Un’altra novità è il tuo album più recente, ‘Piano nudo’. Diciotto i brani di solo piano.
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Sergio Cammariere. ‘Piano nudo’ è la mia seconda raccolta priva di parole, per l’appunto è nudo. Io abitualmente pubblico dei frammenti di pianoforte improvvisato e, proprio da questi brani che tutti i giorni registro, è nata l’idea di produrre il mio nuovo disco. Ci sono due videoclip: ‘La rotta degli alisei’ di Miriam Rizzo[1], fotografia di Daniele Ciprì, con la partecipazione di Leo Gullotta e ‘Girotondo per Greta’, sempre strumentale, un piccolo film di animazione diretto da Fabio Teriaca.
Basile. Tra i brani di ‘Piano nudo’, uno di essi è già destinato a essere la colonna sonora di un film.
Sergio Cammariere. Sì, di ‘Nonno Matteo’, anch’esso di animazione e diretto da Teriaca, mio caro amico. È in lizza ai prossimi David di Donatello, categoria cortometraggi. Con Fabio, ho realizzato altri film di animazione per i quali abbiamo vinto 19 premi internazionali. Siamo stati in Giappone ultimamente e prima a New York, Los Angeles, Chicago, Calcutta e in Francia. Abbiamo vinto ovunque con ’12 minuti di pioggia’ ispirato a un brano musicale del mio album ‘Piano’ del 2017.
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66a edizione dei prestigiosi David di Donatello – 11 maggio 2021: https://www.daviddidonatello.it/
Basile. Allora, qual è la differenza fra i tuoi album ‘Piano’ del 2017 e ‘Piano nudo’ del 2021?
Sergio Cammariere. Sono stato più coraggioso. I brani sono più avventurosi. È improvvisazione come sempre ed è una musica fra la classica, il Jazz e il Blues. Sono 18 quadri, eccori alcuni titoli: ‘Lampedusa’, ‘La rotta degli alisei’, ‘Girotondo per Greta’, dedicato alla Thumberg, ‘Il bar Bogart’, ‘Le foto di Carlo’, ispirato all’attore Carlo Delle Piane, ‘La ballerina del Carillon’, e così via.
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Basile. Mi sembra chiaro che l’improvvisazione da sempre ti caratterizzi.
Sergio Cammariere. Sì. Ai miei concerti tornano persone che li han già visti, proprio perché suono le mie canzoni in modo ogni volta diverso. Con il mio trio e i musicisti che mi accompagnano da sempre, Amedeo Ariano alla batteria e Luca Bulgarelli al contrabbasso, nasce ogni volta quel magico interplay che ci unisce al cosmo e alle persone che ci ascoltano.
Basile. Il mio appello e la mia speranza sono, dunque, quelli affinché tornino presto i live show.
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Sergio Cammariere. In realtà, ho già delle date per i prossimi concerti nel 2021: il 7 giugno al Teatro Petruzzelli di Bari, il 18 giugno a Benevento, il 22 giugno all’Auditorium Parco della Musica di Roma; a luglio saremo nelle Marche e nel Veneto. Insomma, qualcosa si sta muovendo.
Basile. Che bella notizia. Ci credo! Anche in altre zone della Lombardia o in Liguria verrete?
Sergio Cammariere. Sì, sicuramente torneremo a Milano. Ricordo che l’ultimo concerto al Teatro Dal Verme con Gino Paoli pochi anni fa. Avevamo composto ‘Cyrano’, con l’orchestra d’archi, le parole di Gino e la mia musica (https://www.youtube.com/watch?v=FxrXJKDDhLk). A Milano ho suonato anche al Conservatorio Giuseppe Verdi, al Teatro Strehler, al Teatro Arcimboldi, al Teatro Manzoni e allo Smeraldo che, come sappiamo, non c’è più. Mi manca solo la Scala!
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Basile. ‘Libero nell’aria’ arriva fino a quella tua discesa dalla scalinata di Sanremo, un momento particolarmente significativo ed emozionante per te. Scriverai un altro libro da quell’anno in avanti?
Il Libro da ieri a quel Sanremo 2003
Arrivò terzo con ‘Tutto quello che un uomo’: https://www.youtube.com/watch?v=CqeO-QN9MCk.
Sergio Cammariere. Se avrò la forza e la voglia, sì, ma la storia che volevo raccontare è quella di un ragazzo che crede al suo sogno e che ce la mette tutta, lasciando famiglia, amici, affetti per dedicarvisi. La cosa più importante per me è che ero un ragazzo partito dal sud e già appagato solo dall’idea di suonare in giro, la musica ti fa vivere e campare bene. Basta interagire con coscienza e umiltà. Un grande insegnamento è ascoltarla senza suonarla per percepire le infinite sfumature.
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Musica = Mare e Matematica
Basile. Crotone è la tua città di origine. Di te hai affermato più volte di essere un uomo di mare, anche nel senso musicale.
Sergio Cammariere. Sì. Insieme alla matematica. Il mare mi affascinava in un mondo onirico, quello del bambino sognante, perché il suono delle onde mi faceva addormentare, mi sentivo una musica dentro che scaturiva dal mio cuore. La mattina mi svegliavo con una memoria interna, che non faticavo a trasferire su uno strumento. All’epoca, avevo 7 anni, suonavo la melodica soprano, una sorta di tastierina su due ottave. Su quelle due ottave ho capito tutto, i segreti dell’armonia, come si muovono i gradi. Così entrai in un mondo matematico, algoritmico, perché la musica ha delle regole e delle convenzioni che ritornano in tutte le canzoni. Ogni canzone ha la cadenza, per esempio, che è il grado[2] ‘secondo’ ‘quinto’ ‘primo’[3], è come dire Re minore-Sol maggiore-Do maggiore per ritornare al Do. Questo algoritmo mi ha aiutato a riconoscere qualsiasi cosa ascoltassi, dalla musica classica al Blues al Jazz alla musica leggera: qualsiasi cosa da bambino la riproducevo.
Sergio ha l’orecchio assoluto, è in grado di riconoscere e riprodurre la frequenza di un suono.
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Basile. Musica classica e Jazz sono i due generi a te più vicini?
Sergio Cammariere. Mi piacciono tutti i generi, ma la musica classica mi ha formato molto. Tra i grandi musicisti penso a Scarlatti (clavicembalista), Vladimir Horovitz e Arthur Rubinstein, Arturo Benedetti Michelangeli (concerto in sol di Ravel e Debussy) e poi ai pianisti Jazz Bill Evans, Teddy Wilson, Thelonious Monk, Erroll Garner, Keith Jarrett, Herbie Hancock. La musica è infinita.
L’orecchio assoluto fin da un ‘Per Elisa’
Basile. Ho letto che, quando eri bambino, tuo zio dall’Inghilterra ti aveva trasmesso la passione per la musica classica e che, una volta, sentisti una tua cuginetta suonare Beethoven al piano.
Sergio Cammariere. Certo, la sonatina di Beethoven ‘Per Elisa’! Guarda, ho il piano qui davanti.
Così il mio intervistato mi regala, a sorpresa e per telefono, le note di ‘Per Elisa’
Fui catturato da quella melodia. Il mio primo maestro di canto e musica, il Maestro Campagna, mi disse ‘Prima di arrivare a ‘Per Elisa’, imparerai le scale cromatiche’. Ma io ‘la tirai ad orecchio’.
Basile. Intendi dire che scopristi di avere l’orecchio assoluto.
Sergio Cammariere. Esattamente. Tutto ciò che ascolto io lo ‘tiro ad orecchio’, senza la partitura.
Basile. Anche i tuoi viaggi, per esempio in Brasile, hanno influito sulla tua coscienza musicale.
Sergio Cammariere. Assolutamente. Era il 1988. Ho conosciuto tanta musica che in Italia non era ancora arrivata. Poi ho avuto la fortuna, qualche anno dopo, di incontrare Sergio Bardotti, cioè uno dei più grandi promotori della musica brasiliana, nonché di ‘Non al denaro non all’amore né al cielo’ di Fabrizio De André, nel ‘71 di ‘Concerto grosso’ dei New Trolls con Louis Bacalov e anche dell’album di Ornella Vanoni ‘La voglia la pazzia l’incoscienza l’allegria’ con Vinícius de Moraes.
Jimbo. L’amicizia vera e videoripresa di Sergio, Gianmarco, Luca
Basile. Per me è stata una bella coincidenza che intervistassi te dopo..
Sergio Cammariere. Jimbo![4] Gianmarco è d’oro, generoso. La mia prima telecamera me l’ha portata lui. Poi, nella settimana cruciale per la mia vita nel 2003 a Sanremo, lui era con me. Io sono il suo testimone di nozze con Valeria (Pintore, ndr). Si conobbero a un mio concerto in Sardegna.
Basile. La mia amica Alina Di Biase che tu conosci bene mi ha detto della vostra amicizia tanto profonda. Anche Luca Lionello viene menzionato ripetutamente nel libro come tuo grande amico.
Sergio Cammariere. Certamente. Gianmarco e Luca sono coloro che mi hanno fatto entrare nel mondo del cinema, sebbene avessi fatto la mia prima colonna sonora già nel 1992, per ‘Quando eravamo repressi’ di Pino Quartullo. In tutto, ho curato una ventina di colonne sonore. Nel 2007 con Mimmo Calopresti nel film ‘L’abbuffata’ e nel 2010, con il trombettista Fabrizio Bosso, ho anche musicato tre cortometraggi (muti) di Charlie Chaplin del 1915: ‘Charlot vagabondo’, ‘Charlot alla spiaggia’, ‘Charlot a teatro’ (https://nutrimente2.wordpress.com/2010/06/16/cinema-tre-corti-di-charlie-chaplin-musicati-da-sergio-cammariere/. Senza dimenticare il mio primo corto, ‘La domenica delle palle’, dedicato a Sergio Bardotti: www.youtube.com/watch?v=qYhEr3F7Y4Q.
F1) ‘Libero nell’aria’ di S. Cammariere – C. Damiano Donato
Fonte:
Sergio Cammariere al pianoforte _ ph. Manu elaKalì
I 60 e i Progetti.
Basile. C’è qualcosa che desideri e non hai ancora fatto o è in programma prossimamente?
Sergio Cammariere. Io desidero è continuare a incontrare i grandi musicisti. Mi è successo con Toots Thielemans al Pescara Jazz e Pat Metheny. La vita è incontro, la musica ne è contaminata.
Basile. So che anche in alcuni tuoi colleghi, come De Gregori, De André o Guccini, c’è un amore per la letteratura e la poesia che traspare proprio dalle loro canzoni. Traspare dalla vostra musica.
Sergio Cammariere. Assolutamente. Al Premio Tenco ho incontrato anche Paolo Conte. Sono tutti maestri, come pure Bruno Lauzi, Umberto Bindi, Sergio Endrigo e il capostipite Gino Paoli. Mi raccontava come fosse nata la canzone d’autore Gino, anche grazie al produttore Nanni Ricordi. Me ne diceva di storie in camerino prima di un nostro concerto .. fra un brandy e una Marlboro rossa
Basile. Domanda d’obbligo: quali altri obiettivi nel tuo presente e quali nel tuo futuro?
Sergio Cammariere. Io lavoro da trent’anni con Roberto Kunstler, mio fratello di scrittura, e ci sono già dodici canzoni nuove che entreranno in produzione nel 2022. I diritti cinematografici del libro sono stati già considerati da Rizzoli e dalla Walkabout Literary Agency. Mi sto cimentando nel trovare una produzione per il mio docufilm su Rino Gaetano. Ci sarà anche il film sulla mia vita.
Basile. ‘Gianna’ di Rino Gaetano ha rallegrato e smosso la fine degli anni 70 e le decadi successive. So che eri imparentato con lui, ma che l’hai scoperto da grande, quasi per caso. Come mai
Sergio Cammariere. Io lo seppi dopo la sua morte! Mi trovavo in Calabria. Incontrai i nipoti di Rino, i figli di sua sorella Anna. Mi dissero ‘la nonna Maria (mamma di Rino) ti vuole incontrare’. Mi lasciarono il suo numero di telefono, la chiamai, fissammo un appuntamento e mi chiese di portare con me una foto di mio nonno paterno Francesco. Andai, portando la foto che servì per darle la certezza di essere lei la figlia illegittima di mio nonno e sorellastra di mio padre. Dalle immagini si evince la somiglianza di Maria Gaetano con una mia zia (Maria), sorella di mio padre. Che storia pazzesca. Chissà quante cose arrivano nella vita così.. La cosa incredibile è che il primo album di Rino si chiamò ‘Kammamuri’s’: chissà il perché di quel ‘Kamma’ davanti? Suona come ‘Camma’..
Il Teatro
Basile. Ho letto che il tuo libro potrebbe diventare, oltre che un film, uno spettacolo teatrale.
Sergio Cammariere. Sì, si chiamerà ‘Sono sempre stato libero’, l’ho scritto con Cosimo Damiano Damato, il quale leggerà dei brani dal libro, mentre io improvviserò al piano o canterò qualche mia canzone. Oggi (5/10/2021) si è svolto il Question Time trasmesso dalla Rai in diretta tv dall’Aula di Montecitorio e il ministro Franceschini ha promesso nuove misure a favore dei lavoratori del settore spettacolo, chiedendo un ulteriore sostegno alla cultura, per organizzare le riaperture dei teatri. Serve tempo per riassettarci tutti, ma con pazienza riusciremo. Io ho fatto la prima dose di vaccino.
Basile. Ah fantastico! Mi fa un enorme piacere sapere che ci siano queste promesse ‘dall’alto’.
Sergio Cammariere. A proposito di teatro, una delle maggiori esperienze l’ho avuta con la grande scrittrice Dacia Maraini, con cui ho scritto dieci canzoni che son parte dello spettacolo ‘Teresa la Ladra’, drammaturgia Maraini, regia Francesco Tavassi e interpretazione Mariangela D’Abbraccio. Lo spettacolo, in scena nel 2016, fu un successo replicato più volte, all’Eliseo di Roma e altrove.
Il Bar Bogart e Michelle
Basile. A proposito di locali, ho letto di uno in particolare a Firenze che avresti voluto comprare.
Sergio Cammariere. Il Bar Bogart! Lo gestivo. Con vent’anni di cambiali me lo compravo. Dei miei parenti nessuno mi diede retta: ‘Hai 19 anni, che vuoi fare?’. Mi divertivo lì. A Firenze, c’erano le scuole d’arte e prima di Perugia il polo universitario americano. C’erano scultori, pittori, cantanti lirici. Passava di tutto in quel bar. Passavano i sogni, le speranze, l’incoscienza e l’arte.
Basile. Passava anche Michelle.
Sergio Cammariere. Passava Michelle. C’era lei e c’era il pianoforte.
Incontri accattivanti
Basile. Mi ha divertita, cambiando argomento, quando hai scritto di un Gran Galà della Croce Rossa, dove hai suonato, con ospiti mondani fra i quali menzioni il Principe Giovannelli. Molto accattivante è poi il racconto del tuo incontro con il grande Joe Cocker, mentre era a Roma, con Mickey Rourke e Kim Basinger e il regista Adrian Lyne, per la promozione di ‘Nove settimane e ½’. Facciamo un salto indietro di 35 anni! Credo che chiunque ricordi ‘You can leave your hat on’.
Sergio Cammariere. Fantastico! Cocker aveva sempre il calice di rosso in mano. Aveva cantato a Woodstock nel 1969 ‘With a little help from my friends’, trasformando una canzone dei Beatles passata quasi inosservata in un capolavoro. Questa è la bellezza della musica: si può rileggere e rifare continuamente. Le grandi cover delle canzoni sono spesso persino migliori degli originali.
La gavetta in televisione. Anche con Arbore.
Basile. Mi è piaciuto quanto hai detto di Arbore, ‘Dove c’è il talento, dove c’è la sorpresa, dove c’è l’improvvisazione, dove c’è la buona musica, lì c’è Renzo Arbore’. Tu hai fatto molta televisione?
Sergio Cammariere. Ho fatto molta gavetta in tv, facevo il pianista di servizio per diversi varietà televisivi negli anni 80. Lo facevo per una solidità finanziaria e intanto stare concentrato su un progetto, sul futuro. A proposito dei giovani di oggi, mi pare vogliano prima diventare famosi e poi imparare a suonare uno strumento. Non funziona così. Si deve costruire tutto con sacrificio, nessuno ti regala niente in questa vita, te lo devi costruire anche con la saggezza che riesci a accumulare.
Basile. È per questo che una delle band musicali che hai creato l’hai chiamata Stress Band?
Sergio Cammariere. In realtà, venivo chiamato Stress, poi me lo sono dato io come soprannome. La colonna sonora del film di Quartullo è firmata ‘Stress: Sergio Cammariere’. A lui piaceva quel nome. Son dovuto andare dal notaio a dichiarare che Cammariere e Stress erano la stessa persona.
Basile. Tra i tanti artisti che hai incontrato, qual è quello che ti è rimasto particolarmente impresso?
Sergio Cammariere. Per me, Lucio Dalla è stato il più grande. Mentre faceva un suo concerto a Roma, al Teatro Olimpico, il mio violinista Olen andò a prenderlo con il motorino e lui venne al locale dove suonavo (‘Il Locale’), mi fece l’occhiolino, salì sul palco e suonammo per un’ora[5].
Aneddoti. Dalla Vanoni al Premio Tenco.
Basile. Direi di concludere con qualche simpatico aneddoto, anche se già me ne hai raccontati.
Sergio Cammariere. Uno è questo: Ornella Vanoni era al Teatro Sistina con un suo concerto e mi chiamò a cantare dal vivo e a suonare ‘L’azzurro è immenso’, la canzone che Sergio Bardotti e io avevamo composto per lei. Poi conservo esperienze bellissime legate al Premio Tenco e al ‘dopo Tenco’: tra i tanti personaggi della musica lì coinvolti in ‘Jam session’, c’erano: Stefano Bollani, Mauro Pagani, Morgan, Jimmy Villotti. Ricordo la sera in cui Guccini volle cantare il Rock & Roll.
L’arte della musica, come mi diceva anche il mio acting coach, è fra le arti la più vicina a Dio.
CONCLUSIONE
Sergio, senza conoscermi, se non attraverso la mia cara amica Alina Di Biase, che ringrazio per la stima e la fiducia, mi ha dedicato il suo tempo, con disponibilità e simpatia. Lo saluto, in attesa, un giorno, di conoscerlo, forse a Roma o a un suo concerto a Milano, magari proprio alla Scala.
‘La vita senza musica non è vita’ (Nietzsche).
[1] Alcune informazioni al riguardo: http://www.terzapagina.it/2021/04/miriam-rizzo/
[2] https://it.wikipedia.org/wiki/Cadenza; https://it.wikipedia.org/wiki/Orecchio_assoluto.
[3] Leggo ‘Cadenza II V I significa dunque cadenza che procede attraverso i gradi “secondo”, “quinto” e “primo” della scala di riferimento più importante che è la scala maggiore: .
[4] Gianmarco Tognazzi; www.affaritaliani.it/costume/alessandra-basile-intervista-gianmarco-tognazzi-il-vinificattore-728634.html
[5] https://www.youtube.com/watch?v=2eDtRr1ngwk. Era il 1997
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