AI & Retail: l’onda dell’“AI Excitement” rivoluziona la produttività (+33%) e si riducono i costi (-67%)

Il nuovo paradigma del retail: AI come leva di crescita
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La rivoluzione dell’intelligenza artificiale nel settore retail non è più un’ipotesi, ma un trend consolidato e in piena accelerazione. Lo scenario è chiaro: massima efficienza, drastica riduzione dei costi e crescita verticale dei ricavi. Secondo le stime più recenti di Market Data Forecast, in Europa il business dell’AI applicata al retail supererà i 4 miliardi di euro di ricavi entro la fine del 2025, segnando un +18% rispetto all’anno precedente. E non finisce qui: le previsioni indicano che nei prossimi 8 anni i ricavi raggiungeranno i 16 miliardi, con un CAGR del 18%.
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“La tecnologia è pronta per conquistare al 100% un settore in grande evoluzione come quello del retail”, afferma Francesco Elmi, International Marketing Manager di Vection Technologies. In effetti, l’AI non è più solo una promessa futuristica, ma uno strumento concreto che già oggi trasforma i modelli operativi di brand, catene di distribuzione e store digitali e fisici.
La survey globale condotta da Financial Express, ripresa nel comunicato da Espresso Communication per conto della tech company QuestIT (Gruppo Vection), evidenzia dati sorprendenti: +33% di produttività e -67% di costi di gestione per i retailer che adottano l’AI in modo strutturale. Non è un caso che il 67% dei professionisti del settore preveda un aumento degli investimenti centrati sull’AI entro l’anno, mentre il 56% la utilizza già da oltre 3 anni.

L’“AI Excitement” prende forma: avatar, automazione e dati predittivi
L’emozione che sta coinvolgendo il mondo del retail – definita nel comunicato stampa “AI Excitement” – è più di una tendenza: è un cambiamento di paradigma. Sempre più aziende integrano strumenti avanzati basati sull’intelligenza artificiale, dagli AI Agent alle piattaforme predittive, fino agli avatar capaci di dialogare con i clienti in tempo reale su canali come app, telefono e WhatsApp.
“Il progresso è inevitabile e sta a noi abbracciarlo per metterlo in pratica nel migliore dei modi”, prosegue Elmi. “Oggi è corretto parlare di AI Excitement tra gli addetti ai lavori. I nostri clienti – sia in Italia che a livello internazionale – registrano fino a 700.000 conversazioni AI al giorno per attività di customer care, pre-vendita e risoluzione di problematiche. Il tasso di efficienza nel problem solving ha raggiunto il 97%”.
Ma l’AI non si limita al front-end: è diventata uno strumento cruciale per ottimizzare anche le attività back-end. Algoritmi avanzati analizzano vendite e comportamenti di acquisto, anticipano trend, gestiscono l’inventario e integrano dati provenienti da più fonti, liberando il personale da compiti ripetitivi e aumentando il valore aggiunto del lavoro umano.
Anche il marketing beneficia di questa rivoluzione. In Italia, secondo Statista, il 46% dei retailer nel 2024 ha utilizzato l’AI per attività di vendita e promozione, e il 42% per generare contenuti o strategie d’impatto. “La tecnologia non sostituirà i lavoratori”, sottolinea Elmi, “ma li supporterà per svolgere le loro mansioni con più precisione e rapidità”.
Italia protagonista e i nuovi trend emergenti
Nel contesto europeo, l’Italia si sta ritagliando un ruolo da protagonista nell’adozione dell’AI nel retail. Insieme a Germania, Regno Unito e Francia, il nostro Paese è tra i mercati a più rapida crescita. La Germania guida con il 22% del mercato, ma l’Italia, secondo le proiezioni, sarà una delle realtà con lo sviluppo più accelerato nei prossimi anni.
Tra le realtà italiane di punta, spicca QuestIT, società del Gruppo Vection Technologies, che si distingue per la sua capacità di offrire soluzioni AI all’avanguardia. Dall’assistenza clienti tramite avatar intelligenti alla manutenzione predittiva dei macchinari, l’AI si fa strumento trasversale e polifunzionale.
Uno dei focus strategici per il futuro è proprio l’evoluzione degli AI Agent: assistenti virtuali capaci non solo di interagire con il cliente, ma anche di fornire analisi accurate sulle preferenze di consumo, identificare nuovi target e personalizzare le offerte. “I virtual twin offriranno dati estremamente precisi e utili alle strategie commerciali”, si legge nel comunicato.
Non manca nemmeno il tema sicurezza: secondo quanto citato anche da Forbes USA, numerose aziende hanno già integrato strumenti di AI per monitorare l’efficienza delle attrezzature e programmare la manutenzione, riducendo drasticamente i rischi operativi.
L’era dell’intelligenza artificiale nel retail è iniziata. I numeri, le testimonianze e le strategie lo dimostrano: l’AI sta diventando un asset centrale per ogni brand che voglia rimanere competitivo, innovativo e orientato alla soddisfazione del cliente. L’“AI Excitement” non è solo un’etichetta, ma uno stato d’animo che sta guidando una trasformazione strutturale, di cui l’Italia e le sue aziende tech come QuestIT si fanno portabandiera.
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