Zuckerberg e Bono: “Portiamo Internet in tutto il mondo”
Lo ha annunciato Mark Zuckerberg: Facebook unirà le forze con l’agenzia Onu per i rifugiati così da portare internet nei campi profughi.
“Essere connessi – ha affermato il fondatore del social network – permetterà ai rifugiati di ottenere un maggior sostegno dalla comunità internazionale e mantenere un legame con le famiglie”.
“Troppe persone – ha scritto al New York Times il Ceo di Facebook in una lettera firmata insieme con Bono degli U2 – sono state lasciate fuori di una storia di successo che riguarda soprattutto il Nord del mondo e i centri urbani”.
Per Mark Zuckerberg e Bono è fondamentale fornire connettività Internet a tutti entro il 2020: “Oggi più della metà delle persone su questo pianeta non ha accesso a Internet; questo non è bene per nessuno, né per quelli che sono esclusi, né per l’altra metà, per cui l’economia e la sicurezza dipendono dall’avere società stabili”.
“In questo secolo – prosegue la lettera – lo sviluppo globale e la connettività globale sono strettamente collegati; se vogliamo dare alle persone in tutto il mondo a cibo, cure mediche, educazione, è anche necessario connettere il mondo.
Internet non dovrebbe appartenere solo a tre miliardi di persone, come oggi, ma essere considerato una necessità per lo sviluppo e uno strumento che rende possibili cose più grandi, come accade già ad esempio in alcune zone rurali dell’Etiopia e della Tanzania, in Guatemala e in Kenya“.
Nelle ultime settimane abbiamo visto profughi disperati cercare di raggiungere l’Europa in cercano di rifugio.
Gli smartphone hanno permesso a coloro che sono rimasti indietro di comunicare con i propri cari attraverso posti di blocco e filo spinato; inoltre, i social media sono portatori di importanti messaggi, capaci di cambiare non solo l’opinione pubblica, ma l’ordine pubblico.
“Dove i governi pongono le basi, il settore privato può costruire. Sforzi promettenti sono in corso per colmare il divario digitale. Ma sappiamo che la comunità globale può, e deve, fare di più – e con urgenza”.
Zuckerberg e Bono citano il lavoro della Fondazione Intel in materia di istruzione STEM, l’esempio virtuoso di Microsoft e il Progetto Loon di Google, oltre naturalmente a Internet.org, che è il contributo di Facebook alla sfida.
“Un numero maggiore di aziende di tecnologia e imprenditori devono assumersi più responsabilità. La Silicon Valley – concludono Zuckerberg e Bono – dovrebbe guardare oltre e agire maggiormente su questioni come l’istruzione, l’assistenza sanitaria e la crisi dei rifugiati”.