Twingo Lovely: prova su strada tra Milano e Lugano
Nuovo weekend, nuova prova su strada. Oggi si parte alla volta di Lugano. Questa volta salirò a bordo della mia nuova Twingo Lovely, una delle ultime proposte di casa Renault, un’auto dal look particolarmente raffinato, pensato appositamente per il pubblico femminile.
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Non ho ancora messo in moto, eppure posso già fare le prime considerazioni su quest’utilitaria. Penso che “chic” sia la parola giusta per descriverne l’aspetto. Il colore speciale Cosmic Gray, le decalcomanie poste sulle fiancate, i vetri posteriori oscurati, i cerchi diamantati Ultraviolet da 16 pollici rendono la mia Twingo un’automobile davvero esclusiva.
Se l’esterno dell’auto colpisce per il suo look originale e per il suo stile particolare, anche l’interno non è da meno. Sono appena salita a bordo e sono già rimasta affascinata dall’accuratezza dei dettagli, dalle rifiniture (i sedili sono realizzati in pelle mista a tessuto, così come il volante), dai numerosi optional quasi paragonabili a quelli contenuti in una vettura più grande e costosa di un’utilitaria (il sistema multimediale R-Link con schermo touch da 7 pollici, il sistema radio DAB, la connessione Bluetooth e USB).
Si parte. Imposto la città di partenza (Milano) e quella di destinazione (Lugano) sul navigatore integrato della mia auto e via alla volta della cittadina svizzera. Il tragitto da percorrere è relativamente breve ma sufficiente per testare un’auto come questa e valutarne le prestazioni.
Alla volta di Lugano viaggiando nel pieno comfort della Lovely
Sono partita da pochi minuti e il paesaggio che si apre davanti a me, lasciata la caotica Milano, è un piacere per gli occhi. Monti, verde, qualche chiazza fiorita che dona il giusto tocco di colore e mette allegria. Si tratta solamente di un assaggio perché, arrivata a Lugano, sarò completamente immersa nel verde, circondata dalle montagne dalle cime innevate e ammirerò le acque splendenti del lago che bagna la città.
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In realtà, sto facendo ritorno nella cittadina svizzera non solo per trascorrere una tipica giornata da turista, ma per assistere alla terza tappa di XCAT, il rinomato campionato mondiale di motonautica. Non vedo l’ora di gustarmi la gara e di vedere chi salirà sul gradino più alto del podio. Manca ancora un po’ all’arrivo, perciò non posso che godere, nel frattempo, sia del panorama che si apre davanti a me sia degli optional di quest’auto, che rendono sicuramente il mio viaggio più piacevole.
Come sempre, non può mancare della buona musica. Collego, dunque, il lettore mp3 alla porta USB presente sulla plancia dell’auto e dò il via alla mia playlist e, infine, aziono il climatizzatore (un po’ di caldo si fa già sentire). Il mio smartphone è collegato al sistema bluetooth dell’auto, perciò non avrò alcun problema a rispondere ad una chiamata qualora dovessi riceverne una. Potrò ascoltare la voce del mio interlocutore dal sistema di casse della macchina e parlare liberamente pur continuando a mantenere le mani ben salde sul volante.
Grazie alla comodità riscontrata nel viaggiare con la Lovely, non ho neanche sentito il peso del tragitto percorso. Sono già arrivata a Lugano, infatti, pronta per assistere alla gara. Sono in corso le prove. Purtroppo, un brutto incidente ha messo fuori gioco Swecat e Lady Spain anche se la prima probabilmente riuscirà a presentarsi comunque alla gara pur con qualche problema al motore. Non penso possa fare altrettanto Lady Spain, che presenta un danno allo scafo e al motore.
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GUARDA LA FOTOGALLERY ESCLUSIVA DELLA TWINGO LOVELY:
La gara inizierà tra poco, ma ho comunque un po’ di tempo per fare un giro in città. Dopo il mio immancabile spuntino, mi reco in Piazza della Riforma. Da lì posso scorgere una lunga coda di visitatori diretti al museo Cantonale d’Arte, uno dei centri d’arte più rinomati della Svizzera.
Ci sono già stata una volta. Al suo interno sono presenti capolavori di pittura, scultura e fotografia, che spaziano dal tardo Gotico al Novecento, realizzati da importanti artisti ticinesi, lombardi e veneti. Qualcuno, invece, è intento a visitare il centro storico, ricco di edifici e movimenti come il Palazzo Civico, eretto in stile neoclassico, l’Antico Pretorio di origine quattrocentesca, il Caffè Federale.
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E ancora, c’è chi visita le chiese, come la Cattedrale di San Lorenzo, patrono della città, il convento di Santa Maria dei Frati Cappuccini, la chiesa di San Giorgio, la chiesa di San Rocco e la chiesa di Sant’Abbondio.
È ora di tornare alla gara. Sta per iniziare e non voglio perderne nemmeno un minuto. L’acqua è abbastanza calma e non dovrebbe provocare alcun problema. Purtroppo qualche onda infastidisce le virate dei partecipanti sebbene riescano comunque a recuperare.
La gara si svolge senza molti problemi e, da come stanno andando le cose, sembra proprio che nessuno abbia voglia di perdere. Il tempo scorre velocemente e la gara si conclude. I risultati vedono l’equipaggio emiratino formato da Arif al Zaffein e Nadir bin Hendi sul gradino più alto del podio. Gold Coast Australia è partita in pole ma ha sbagliato lo start finendo quarta mentre Abu Dhabi 5 mantiene la terza posizione. In seconda posizione ci sono gli australiani. Purtroppo, gli italiani si posizionano solo tra gli ultimi.
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La gara è terminata. Non ho ancora voglia di tornare a casa comunque. Allora perché non approfittarne per un altro giro in città? Ci sono ancora diversi luoghi da visitare. Uno di questi è il Parco Ciani, il polmone verde di Lugano. Capirai bene quanto io, amante della natura e degli spazi verdi, sia affascinata dalla bellezza del posto.
Decido poi di passeggiare lungo le vie del lungolago e scattare qualche fotografia dello splendido panorama che ho davanti. Sul lungolago sono presenti diversi lidi con spiagge artificiali. Sono molti i turisti che colgono l’occasione per prendere un po’ di sole e rilassarsi. Alcuni hanno anche noleggiato una barca e fatto un giro nel lago, altri si sono spinti verso i villaggi vicini.
Alzando il naso all’insù scorgo anche una funivia. Questa porta sulla cima del monte San Salvatore, dal quale è possibile ammirare il paese dall’alto e partecipare anche a qualche escursione. Mi sarebbe piaciuto ripetere l’esperienza ma, purtroppo, non ho molto tempo a disposizione. Decido, infatti, di incamminarmi verso il centro, fare qualche acquisto in qualcuno dei tanti negozi della città e riprendere la mia Lovely per far ritorno a casa.
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Si torna a casa a bordo della Lovely
Al mio arrivo a Lugano, questa mattina, ho un po’ faticato a trovare parcheggio. Fortunatamente, la mia utilitaria di soli 3,59 metri di lunghezza è riuscita ad entrare facilmente tra due auto, complice anche l’aiuto della telecamera posteriore che permette di vedere gli eventuali ostacoli presenti e di parcheggiare così con facilità.
Uscita dal parcheggio senza troppi problemi, mi dirigo nuovamente verso Milano. Ho fatto qualche acquisto e ho tranquillamente riposto le buste sui sedili posteriori, sebbene il bagagliaio fosse abbastanza capiente da contenerle. Il tempo scorre velocemente e credo sia proprio l’eccellente prestazione dell’auto e la facilità nella guida a darmi la sensazione dei minuti che passano.
La scelta di collocare motore e trazione al posteriore permette di ottenere una maggiore libertà di manovra per le ruote anteriori, cioè un raggio di sterzata maggiore che credo altre utilitarie non riuscirebbero a raggiungere (appena 4,3 metri!).
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Ovviamente, il tragitto che sto percorrendo non è certo quello percorso tutti i giorni (sono infatti in autostrada), ma sicuramente nella guida su strade cittadine non potrò fare a meno di apprezzare ancora di più l’agilità dell’auto. Posso, inoltre, eseguire manovre impensabili per la maggior parte delle auto presenti sul mercato. Forse l’agilità è data anche dalla ridotta lunghezza della vettura.
Sono partita da Milano senza nemmeno fare il pieno e ho ancora abbastanza carburante per farvi ritorno. I consumi della Lovely, infatti, sono abbastanza contenuti. Grazie all’architettura a tre cilindri del propulsore e al “downsizing”, cioè alla riduzione della cilindrata, i consumi sono molto limitati.
Secondo i dati rilasciati da Renault, è possibile percorrere fino a 15 km con un litro di benzina, dato che non posso non confermare. Certo, se avessi fatto un tragitto più lungo avrei sicuramente dovuto fare il pieno, visto che il serbatoio è capace di contenere solo 35 litri di carburante.
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Non riesco quasi a sentire l’asfalto sotto le ruote. L’auto scorre davvero bene su strada per via del suo peso ridotto e della spinta garantita dai 90CV. Il passaggio tra una marcia e l’altra è, inoltre, non per niente brusco. Lo è ancor meno se il modello sul quale si viaggia dispone di cambio automatico (non è il mio caso).
In viaggio con la Lovely: conclusioni finali
Gli optional e il comfort superano di gran lunga il numero dei difetti. In realtà, non sono poi neanche così tanti e, per di più, tutti aspetti sui quali poter passare sopra. Non è forse una macchina da utilizzare in autostrada quando c’è forte vento perché sensibile agli spostamenti d’aria.
Non è comoda per trasportare più di tre passeggeri (escluso il guidatore) per via delle piccole dimensioni dell’abitacolo, così come non è ideale al trasporto di molte valige per via della ridotta capacità del bagagliaio.
Esclusi questi difetti, però, ho trovato la Lovely confortevole, comoda, facile da guidare, con una buona tenuta della strada, dai consumi ridotti, ricca di optional e soprattutto bella da vedere e adatta anche a chi è attento al look.
Direi proprio che la mia giornata a Lugano non sarebbe stata altrettanto piacevole se non avessi viaggiato in compagnia dell’ultima arrivata in casa Renault.
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