Turismo Invernale Svizzero Previsioni di Crescita Moderata per la Stagione 2024

Previsioni di crescita per la stagione invernale
Le previsioni per la stagione invernale 2025/26 in Svizzera indicano una crescita moderata nel settore del turismo, con un aumento stimato dello 0,9% a 18,7 milioni di pernottamenti. Sebbene la crescita sia inferiore rispetto all’incremento del 2,3% registrato nella stagione estiva e del 2,8% dello scorso inverno, la domanda rimane solida, sostenuta da condizioni economiche interne stabili e una moderata fiducia dei consumatori. Questa espansione riflette la resilienza del mercato turistico svizzero nonostante le sfide economiche globali e le incertezze geopolitiche che pesano sul settore.
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Domanda interna ed estera nei soggiorni
La domanda interna continua a rappresentare un pilastro fondamentale per il turismo invernale svizzero, con una proiezione di crescita dello 0,5% che dovrebbe portare a circa 9,4 milioni di pernottamenti da parte dei turisti svizzeri. Nonostante un contesto economico segnato da un lieve aumento della disoccupazione, la stabilità dei prezzi e un moderato miglioramento del sentiment dei consumatori offrono margini di manovra per le spese in viaggi e tempo libero.


Dal fronte estero, si prevede una crescita complessiva dell’1,3% nei pernottamenti, raggiungendo i 9,3 milioni di notti. In particolare, la domanda proveniente dall’Europa si conferma robusta, con un aumento stimato dello 0,9% a 5,5 milioni di pernottamenti, favorito dalla stabilità dell’euro rispetto al franco e da condizioni di mercato relativamente favorevoli. Al contrario, la crescita attesa dai mercati a lunga distanza appare più contenuta. Gli Stati Uniti mostrano una crescita moderata dell’1,5%, frenata dal valore debole del dollaro e dalle politiche tariffarie commerciali statunitensi, ma sostenuta dalla minore sensibilità al prezzo dei turisti americani.
La domanda asiatica rimane al di sotto dei livelli pre-crisi, con incrementi più modesti: il mercato cinese è previsto in crescita del 4,2% con 297.000 pernottamenti, l’India del 2% con 212.000 pernottamenti, mentre il resto dell’Asia mostra una variazione poco significativa, intorno allo 0,4% e 693.000 pernottamenti. Questi dati indicano un recupero lento e graduale, riflettendo gli effetti prolungati della pandemia e dinamiche economiche specifiche del continente.
Impatto delle politiche commerciali statunitensi sul turismo
L’impatto delle politiche commerciali statunitensi sul turismo svizzero è destinato a farsi sentire con maggiore intensità nella stagione estiva 2026, quando si prevedono ripercussioni più marcate sotto forma di aumento dei costi delle importazioni e calo della fiducia dei consumatori. Questi fattori potrebbero ridurre la propensione a viaggiare, compresi i flussi turistici verso l’Europa, rallentando così la crescita registrata finora. Inoltre, la situazione economica statunitense, intaccata dalle tariffe e dalle tensioni commerciali, porterà a una riduzione progressiva della spesa turistica da parte dei visitatori nordamericani.
Un’analisi a lungo termine evidenzia una trasformazione strutturale nel panorama dei mercati di origine dei turisti di lunga distanza: mentre in passato gli Stati Uniti, la Cina e l’India rappresentavano i principali vettori di crescita, cresce oggi l’importanza di nuovi mercati quali Australia, Canada, Brasile e Messico. Questa diversificazione arricchirà la composizione dei flussi turistici, rendendola più complessa ma offrendo al contempo nuove opportunità legate a tempi di viaggio differenti e a una domanda più uniformemente distribuita nell’arco dell’anno.





