Storia personale di Tomaso Trussardi
Classe 1983, Tomaso Trussardi è sempre stato un gran lavoratore: sangue bergamasco non mente. Figlio di Nicola Trussardi, celebre stilista e imprenditore che ha reso la griffe Trussardi famosa a livello internazionale, Tomaso ha raccontato in un’intervista rilasciata a Giacomo Freddi alcuni dettagli della sua vita personale. «La gente mi dice che sono un figlio di papà e questo mi fa ridere. Io ho una storia abbastanza triste, perché ho perso il padre quando avevo 15 anni e il fratello quando ne avevo 18».
Tomaso è l’ex marito di Michelle Hunziker, dalla quale ha avuto due figlie, Sole e Celeste. La vita di Tomaso è segnata da due grandi perdite. Suo padre, Nicola Trussardi, è morto nel 1999 in un incidente stradale, un evento che ha segnato profondamente la sua giovinezza. Anche Francesco Trussardi, suo fratello, ha subito una sorte altrettanto tragica, morendo nel 2003 a soli 29 anni, mentre era alla guida della sua auto. Queste esperienze lo hanno senz’altro plasmato e influenzato nel suo percorso personale e professionale.
Tomaso ha sempre dovuto affrontare i pregiudizi legati alla sua posizione di figlio d’arte, ma ha dimostrato, attraverso il lavoro e l’impegno, che il suo valore va ben oltre il cognome che porta. La sua storia è da esempio di resilienza e determinazione, soprattutto in un mondo in cui l’eredità familiare può pesare, ma altrettanto può essere superata attraverso il merito personale.
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La perdita del padre e del fratello
Percorso educativo e professionale
Tomaso Trussardi ha affrontato il suo percorso educativo con dedizione. A scuola si distingue in filosofia, tanto che si iscrive alla Facoltà di Filosofia in Cattolica. Tuttavia, la vita lo costringe a modificare i suoi piani, e decide di abbandonare quell’indirizzo per dedicarsi agli studi di Economia. «Ho dovuto mollarla per fare Economia, poi ho fatto un master in Corporate finance and banking alla Bocconi», ha spiegato. Anche se quegli studi non lo appassionavano particolarmente, Tomaso riconosce l’importanza di quell’esperienza: «Cose che non mi piacevano, ma che mi sono state utili per gli accadimenti successivi».
Il suo percorso accademico gli ha fornito strumenti importanti, che lo hanno accompagnato nelle sfide future. Tomaso non si è mai dato per vinto e ha dimostrato che la formazione, anche quando non corrisponde ai propri sogni, può rivelarsi fondamentale per affrontare le difficoltà della vita. Nonostante il peso delle perdite familiari, la sua volontà di costruire una carriera di successo è rimasta intatta.
Dopo la laurea e il master, si è dedicato a esperienze lavorative varie che lo avrebbero poi condotto al mondo della moda. Questo periodo formativo, caratterizzato da impegni che spaziano dalla filosofia alla finanza, ha arricchito il suo bagaglio di conoscenze e competenze, preparandolo per il futuro. La determinazione e la preparazione di Tomaso emergono chiaramente, rendendo la sua storia un esempio di come anche le avversità possano essere superate con impegno e resilienza.
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Percorso educativo e professionale
Inizi di carriera: esperienze giovanili
A soli 21 anni, Tomaso Trussardi inizia a costruire il proprio percorso professionale, affiancando importanti figure nel mondo del lavoro. Tra le sue prime esperienze, si annovera quella come assistente di Manfredi Catella, un imprenditore che ha svolto un ruolo fondamentale nel rifacimento del centro di Milano. In quel periodo, Tomaso non si limita a seguire la crescita del suo prestigioso assistito, ma intraprende anche una carriera nel giornalismo, collaborando con il quotidiano Libero.
Questi due mestieri, apparentemente distanti dal settore della moda, gli consentono di acquisire competenze uniche e di allargare le proprie vedute. «Due mestieri che non c’entravano niente con il mio, due mestieri dove l’eventuale influenza del mio cognome non poteva essere determinante per il successo delle mie attività», sottolinea Tomaso, evidenziando la sua volontà di farsi strada con le proprie forze.
Negli anni successivi, queste esperienze variegate si rivelano cruciali per il suo sviluppo personale e professionale. La capacità di adattarsi e la voglia di apprendere gli permettono di costruire una solida base su cui poggiare le sue future aspirazioni. La sua giovinezza, segnata da obiettivi ambiziosi e dalla volontà di emergere, dimostra già da allora la sua determinazione a non rimanere nell’ombra del celebre cognome.
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Coinvolgimento nella maison Trussardi
Con il passare del tempo, Tomaso Trussardi ha iniziato a ritagliarsi uno spazio significativo all’interno della maison di moda di famiglia. La sua presenza non si è limitata a un incarico formale; ha scelto di immergersi completamente nel mondo della produzione e del design, guadagnando esperienza diretta nelle fabbriche e nelle aziende che sostenevano l’attività della griffe. “Dopo, negli anni, ho iniziato a fare gavetta andando nelle fabbriche e nelle aziende, andando a vedere i cicli attivi, quindi acquisto, produzione e vendita,” ha raccontato Tomaso, descrivendo un approccio pratico e informato alla sua professione.
Questa immersione nel tessuto operativo della maison ha influenzato profondamente il suo modo di percepire il business della moda. Trasformato da un figlio d’arte a un leader attivo in prima linea, Tomaso ha ricevuto la nomina di amministratore delegato della società produttiva, e successivamente di tutta l’azienda. Questa evoluzione ha dimostrato non solo la sua competenza, ma anche la sua dedizione alla rinascita e all’innovazione del marchio che porta il suo nome.
Il passaggio da assistente e giornalista a leader della maison ha richiesto una visione lungimirante e un impegno costante. Tomaso ha lavorato per modernizzare l’immagine della Trussardi, portando nuove idee e progettualità per attrarre le nuove generazioni, pur mantenendo saldi i valori e l’eredità della storica casa di moda. Il suo operato è guidato dalla voglia di onorare la memoria del padre e del fratello, continuando un percorso che unisce tradizione e innovazione con una nuova visione.
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Coinvolgimento nella maison Trussardi
Con il passare del tempo, Tomaso Trussardi ha iniziato a ritagliarsi uno spazio significativo all’interno della maison di moda di famiglia. La sua presenza non si è limitata a un incarico formale; ha scelto di immergersi completamente nel mondo della produzione e del design, guadagnando esperienza diretta nelle fabbriche e nelle aziende che sostenevano l’attività della griffe. “Dopo, negli anni, ho iniziato a fare gavetta andando nelle fabbriche e nelle aziende, andando a vedere i cicli attivi, quindi acquisto, produzione e vendita,” ha raccontato Tomaso, descrivendo un approccio pratico e informato alla sua professione.
Questa immersione nel tessuto operativo della maison ha influenzato profondamente il suo modo di percepire il business della moda. Trasformato da un figlio d’arte a un leader attivo in prima linea, Tomaso ha ricevuto la nomina di amministratore delegato della società produttiva, e successivamente di tutta l’azienda. Questa evoluzione ha dimostrato non solo la sua competenza, ma anche la sua dedizione alla rinascita e all’innovazione del marchio che porta il suo nome.
Il passaggio da assistente e giornalista a leader della maison ha richiesto una visione lungimirante e un impegno costante. Tomaso ha lavorato per modernizzare l’immagine della Trussardi, portando nuove idee e progettualità per attrarre le nuove generazioni, pur mantenendo saldi i valori e l’eredità della storica casa di moda. Il suo operato è guidato dalla voglia di onorare la memoria del padre e del fratello, continuando un percorso che unisce tradizione e innovazione con una nuova visione.
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