Tether smentisce vendita di Bitcoin per acquistare oro secondo il CEO dell’azienda

la risposta del ceo di tether alle speculazioni sulla vendita di bitcoin
Paolo Ardoino, CEO di Tether, ha risposto con fermezza alle voci che ipotizzavano una vendita massiccia di bitcoin da parte dell’azienda per finanziare l’acquisto di oro. In un recente post su X, Ardoino ha chiarito che Tether non ha ceduto alcuna quantità di bitcoin, smentendo in modo netto le speculazioni circolate in seguito alla pubblicazione dei dati sull’attestazione delle riserve della società nel secondo trimestre. Le supposizioni si basavano sulla riduzione da 92.650 BTC al termine del primo trimestre a 83.274 BTC nel trimestre successivo, ma il CEO ha confermato che non si tratta di una vendita tradizionale di criptovalute.
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Questa dichiarazione arriva in risposta diretta a un video diffuso dal noto YouTuber Clive Thompson, il quale aveva interpretato i dati come prova di una discreta vendita di BTC per finanziare investimenti in oro. Ardoino ha invece puntualizzato che la diminuzione delle riserve di bitcoin è dovuta ad altre operazioni, rigettando categoricamente l’ipotesi di una liquidazione a favore di asset quali il metallo prezioso. Il CEO ha ribadito la fiducia del gruppo nell’importanza di mantenere una solida esposizione in bitcoin come parte fondamentale della strategia patrimoniale di Tether.
dettagli sulle transazioni e partecipazioni di tether in bitcoin
La variazione nelle riserve di bitcoin segnalata nei dati del secondo trimestre è riconducibile principalmente a operazioni interne e alla partecipazione azionaria di Tether in altre società legate al bitcoin, non a una vendita diretta sul mercato. In particolare, il CEO Paolo Ardoino ha confermato che quasi 20.000 BTC sono stati trasferiti a Twenty One Capital (XXI), una società di gestione del tesoro in criptovalute di cui Tether detiene la maggioranza delle quote. Questo spostamento rientra in una strategia di consolidamento patrimoniale e gestione attenta delle riserve, piuttosto che un’operazione di dismissione finalizzata a finanziare acquisti in altri asset.
La partecipazione in Twenty One Capital consente a Tether di avere un controllo più diretto sul modo in cui vengono gestiti e investiti gli asset in bitcoin, permettendo un’integrazione più efficiente tra riserve e investimenti strategici. Samson Mow, CEO di JAN3, ha evidenziato che questa manovra non solo «non rappresenta una vendita», ma costituisce un contributo attivo e mirato per rafforzare la posizione dell’azienda nell’ecosistema Bitcoin.
strategie di investimento future e asset sicuri di tether
Tether sta adottando un approccio prudente e lungimirante nei confronti della gestione patrimoniale, puntando su una diversificazione strategica che privilegia asset considerati sicuri e stabili nel lungo termine. Oltre a mantenere una significativa esposizione in bitcoin, la società ha intensificato i propri investimenti in beni rifugio quali l’oro e il settore immobiliare. Attualmente, Tether detiene oro per un valore equivalente a 8,7 miliardi di dollari, consolidando così una solida base di investimento in un metallo prezioso riconosciuto a livello globale come riserva di valore resistente alla volatilità dei mercati finanziari.
Questa strategia è supportata da un piano di sviluppo che prevede l’espansione nel campo dell’estrazione aurifera, con l’obiettivo di integrare verticalmente la catena del valore dell’oro. Il CEO Paolo Ardoino ha sottolineato che, in un contesto economico globale sempre più incerto, Tether continuerà a investire parte dei propri profitti in asset «sicuri» come bitcoin, oro e terreni, elementi che garantiscono stabilità e protezione patrimoniale contro i rischi di mercato. Tale orientamento riflette una visione strategica volta a bilanciare l’innovazione tipica del settore cripto con strumenti finanziari tradizionali e consolidati, al fine di assicurare solidità e affidabilità nel tempo.
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