Tecnologia da indossare: Microsoft lavora a uno smartwatch?
Le tecnologie indossabili non hanno ancora fatto il loro ingresso sul mercato, tanto meno nella vita di tutti i giorni (almeno in Italia), eppure le più importanti società che operano nel settore dell’hi-tech stanno impiegando un quantitativo considerevole di risorse, sia umane che materiali, per la realizzazione degli smart watch, gli orologi intelligenti a cui Apple, Samsung e Google stanno lavorando da un sacco di tempo.
Ma, stando a quanto riportato dal quotidiano “Wall Street Journal”, anche la Microsoft deve aver colto le enormi potenzialità che si celano dietro alle tecnologie indossabili e si è messa al lavoro per implementare un orologio intelligente con schermo touch da 1,5 pollici, sebbene la compagnia di Redmond non sia assolutamente sicura di portare a termine l’ambizioso progetto.
In ogni caso, si tratta appunto dell’ennesima conferma di come le tecnologie indossabili stiano diventando sempre più la nuova frontiera da sfruttare per le compagnie che operano su internet, le case produttrici di dispositivi mobili e le software house.
Ma oltre alle big companies che tutti noi conosciamo, si stanno affacciando all’orizzonte nuovi competitor ai più sconosciuti, come per esempio Martian e Pebble, che negli Stati Uniti hanno già avviato (sembra con successo) la commercializzazione dei loro smart watch, senza dimenticare l’azienda olandese Burg che opera anche in Italia grazie ai suoi 350 negozi sparsi per il Belpaese.
Come abbiamo già detto, le più grandi aziende di hi-tech si sono gettate a capofitto in questo nuovo business, e del resto non le si può di certo darle torto: secondo le previsioni degli analisti, infatti, entro il 2016 il mercato delle tecnologie indossabili sarà in grado di generare un fatturato di oltre 10 miliardi di dollari ed è comprensibile che le società intendano accaparrarsi più fette possibili di tale mercato.
Senza tralasciare il mercato degli orologi classici, che secondo Citigroup nel solo 2013 arriverà a un giro di affari da 60 miliardi e guardando queste roboanti cifre si capisce facilmente perché la Microsoft intenda gettarsi nella mischia al più presto.
Con lo smartwatch, inoltre, la Microsoft chiuderebbe il cerchio dei dispositivi realizzati in casa: la serie è stata inaugurata con il tablet Surface, proseguendo poi con il PC a sette pollici e lo smartphone basato sul nuovo sistema operativo Windows Blue, il cui lancio è previsto nei prossimi mesi.
Tuttavia, non si possono nemmeno nascondere le perplessità che in molti nutrono sulla possibilità concreta che gli smartwatch possano rivelarsi soltanto un grande bluff: in effetti di device che si connettono a internet, effettuano chiamate ed eseguono app ce ne sono ormai in abbondanza.
La sfida più delicata a cui sono chiamate Apple, Samsung e Microsoft è quella di realizzare orologi indossabili che siano sufficientemente compatti e dotati di un’autonomia decente delle batterie. Stesso diverso, invece, per i Google Glass, che grazie all’implementazione della realtà aumentata sembrano avere molte più chance di sfondare.