SkyIslands: un viaggio oltre i confini del mondo conosciuto.
Può sembrare incredibile, arrivati ormai nel ventunesimo secolo, ma sulla Terra ci sono ancora dei luoghi, dove vivono esseri viventi appartenenti a specie a cui ancora non è stato dato un nome, zone dove l’uomo non ha mai messo piede, mai lasciato traccia del proprio passaggio.
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Uno di questi luoghi sono le sky islands, delle isole site sulla terraferma, costituite da splendide e incredibili foreste.
SkyIslands è il nome del progetto, in partenza tra pochi giorni, che si prefigge l’esplorazione biologica di questa parte del mondo: delle montagne più a sud dell’African Eastern Arc, in Mozambico.
Questa spedizione, che cercherà di descrivere uno tra i trentaquattro “hotspot” o punti caldi della biodiversità esistenti sulla Terra, riprendendo e raccontando il tutto in tempo reale sul blog di Wired, esplorerà sei montagne, localizzate attraverso Google Earth, costituenti una zona del pianeta di cui non abbiamo nessun tipo di conoscenza e in cui nessuno, a parte chi vi vive, ha mai messo piede.
Michele Menegon, un nostro ricercatore che guiderà la spedizione ha dichiarato che la possibilità, sulla Terra, di scoprire luoghi mai visti prima è “un privilegio di cui potremo godere ancora per poco” e che considerando l’inestimabile valore scientifico della spedizione è fondamentale che tutti possano esserne, attraverso la diretta sul blog di Wired, partecipi.
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La spedizione partirà dopo il 15 novembre, con l’inizio della stagione delle piogge. Una decisione presa per poter osservare da vicino i comportamenti degli anfibi e dei rettili presenti nelle zone che saranno esplorate. Per poco più di un mese gli scienziati, provenienti da diversi paesi, rimarranno nelle foreste del Mozambico ed esploreranno per la prima volta uno dei luoghi della Terra annoverabile tra quelli ancora sconosciuti.
Come detto, questa spedizione sarà seguita minuto per minuto dalle telecamere e verrà raccontata sul blog di Wired, grazie alla collaborazione con l’agenzia milanese Prospekt, la quale usufruirà di fondi in parte raccolti tramite il crowdfunding e in parte frutto di una donazione effettuata da National Geographic Society.
Sarà così possibile, da casa, partecipare al cammino nelle sconfinate foreste mozambicane, assistere alla ricerca, una volta calato il sole, degli animali più caratteristici delle zone di giorno in giorno visitate, e alla vita degli scienziati, che sarà sicuramente diversa rispetto a quella che si apprestano a lasciare, seppure per un periodo limitato.
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Michele Menengon, parlando dell’utilità che questa spedizione potrebbe avere, al di là dell’aspetto scientifico, per il futuro del Mozambico ha affermato che “La documentazione della spedizione e dei risultati scientifici potranno servire per future strategie di conservazione e pianificazione territoriale”. Una possibilità da non sprecare per un paese che esce da un tragico trentennio di guerra civile.
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