RTI e Medusa lanciano azione legale contro Perplexity AI per uso improprio di contenuti

Azioni legali intraprese da RTI e Medusa
RTI e Medusa Film, appartenenti al gruppo Mediaset, hanno ufficialmente avviato una causa legale presso il Tribunale Civile di Roma contro Perplexity AI Inc., società statunitense operante nel campo dell’intelligenza artificiale generativa. L’azione giudiziaria mira a far dichiarare l’illiceità dell’uso non autorizzato di contenuti audiovisivi e cinematografici proprietà delle due aziende, utilizzati massicciamente per l’addestramento dei sistemi di intelligenza artificiale di Perplexity. Attraverso il ricorso, RTI e Medusa richiedono che venga vietato ogni ulteriore impiego non autorizzato di tali materiali.
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Inoltre, il procedimento intende ottenere un risarcimento dei danni subiti e la previsione di una penale giornaliera, da applicare in caso di nuove violazioni future. Questa iniziativa legale rappresenta una posizione netta di RTI e Medusa contro l’uso improprio di prodotti tutelati dal diritto d’autore, confermando l’importanza della protezione degli asset audiovisivi nell’era delle nuove tecnologie.
Accuse di utilizzo non autorizzato di contenuti audiovisivi
L’accusa centrale mossa da RTI e Medusa Film si fonda sull’utilizzo non autorizzato e diffuso di contenuti audiovisivi e cinematografici protetti dai diritti d’autore, impiegati da Perplexity AI per l’addestramento dei propri algoritmi di intelligenza artificiale. Le aziende sostengono che questa pratica costituisca una chiara violazione delle normative sul copyright, poiché i titolari dei diritti non hanno mai concesso licenze né autorizzazioni all’uso delle loro opere. Tale utilizzo illecito di materiali audio-visivi esclude anche il riscontro di eventuali eccezioni o deroghe previste dalla legge, configurando quindi una condotta illecita.
In particolare, la contestazione riguarda la riproduzione, l’analisi e l’elaborazione di film, programmi televisivi e contenuti editoriali appartenenti a RTI e Medusa, elementi fondamentali per la formazione e la potenza dei modelli AI di Perplexity. L’impiego massivo di questi contenuti senza permesso non solo compromette il valore economico, ma mina anche il controllo degli aventi diritto sui loro prodotti, sollevando questioni critiche sul rispetto della proprietà intellettuale nell’ambito delle nuove tecnologie digitali.
Le aziende richiedono pertanto l’immediata cessazione di ogni attività di sfruttamento illecito e avanzano una richiesta di risarcimento economico per i danni subiti, sostenendo che la tutela dei diritti d’autore debba prevalere anche nell’ecosistema dell’intelligenza artificiale. Tale azione legale mira a stabilire un precedente fondamentale per regolare l’uso e la protezione dei contenuti audiovisivi nell’era digitale, sottolineando la necessità di trasparenza e regole certe nell’impiego delle opere protette.
Contestazioni globali e contesto internazionale delle cause contro Perplexity AI
La controversia legale che coinvolge Perplexity AI si inserisce in un contesto globale di crescenti tensioni tra le aziende detentrici di diritti editoriali e le realtà che sviluppano intelligenza artificiale generativa. Negli Stati Uniti, la società è stata oggetto di azioni legali significative, come quella promossa da Dow Jones e dal New York Post nell’ottobre 2024, che ha sollevato analoghe accuse di uso illecito di contenuti protetti per l’addestramento dei sistemi AI.
Parallelamente, Reddit ha avviato un procedimento giudiziario contro Perplexity AI e altre entità specializzate nel data scraping, sostenendo che tali pratiche abbiano comportato la raccolta non autorizzata di contenuti pubblicati dagli utenti, fondamentale per alimentare gli algoritmi dell’intelligenza artificiale. Queste iniziative legali riflettono una crescente attenzione internazionale verso la protezione del copyright e la tutela della proprietà intellettuale nell’era digitale.
Le contestazioni sollevate a livello globale evidenziano la complessità del quadro giuridico attuale, dove la rapida evoluzione tecnologica si scontra con normative ancora in fase di adattamento. Le azioni giudiziarie mirano non solo a ottenere risarcimenti e ingiunzioni, ma anche a definire standard normativi che regolino in maniera più chiara le modalità di utilizzo dei contenuti protetti da parte delle intelligenze artificiali. In questo scenario, il caso italiano rappresenta un tassello cruciale nel percorso di definizione di un assetto giuridico internazionale più coerente e rispettoso dei diritti degli aventi titolo.




