Per Roberto Russo di Assiteca Sim: bitcoin bolla pronta allo scoppio?
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“Nonostante l’enorme popolarità raggiunta in seguito al suo clamoroso apprezzamento, ad oggi circa il 99% degli investitori o potenziali investitori ignora del tutto i processi che ne regolano il funzionamento” afferma Roberto Russo, amministratore delegato di Assiteca Sim, a proposito della vicenda Bitcoin.
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In effetti, a differenza delle valute tradizionali, il bitcoin non è regolamentato da un’autorità di controllo (banca centrale): la creazione di nuova moneta e le transazioni commerciali vengono certificate e archiviate all’interno di una sorta di registro pubblico creato all’interno della rete informatica e suddiviso in comparti tra loro collegati (“blockchain”). Le informazioni contenute all’interno dei comparti del registro pubblico virtuale sono automaticamente protette attraverso l’utilizzo della crittografia. Per tale motivo si parla di criptovaluta.
Dopo la grande crisi americana dei mutui subprime del 2008, culminata con il fallimento di Lehman Brothers, prosegue Roberto Russo, è nata l’idea di creare una valuta digitale che permettesse ai cittadini di tutto il mondo di scambiare beni e servizi senza l’intermediazione delle banche”.
I VANTAGGI DI BITCOIN
I vantaggi di un tale meccanismo sono numerosi: non occorre alcun prerequisito per utilizzare i bitcoin, in quanto qualsiasi persona può iscriversi tramite il proprio computer al sistema digitale di pagamento senza alcuna restrizione e senza sostenere alcun costo (a differenza dell’apertura di un conto corrente); le monete possono essere utilizzate in tutto il mondo senza costi di transazione (non c’è bisogno di alcun intermediario creditizio) e il trasferimento avviene praticamente in tempo reale a prescindere dalla distanza geografica tra compratore e venditore; è possibile inviare e ricevere qualsiasi somma di denaro virtuale senza alcun limite.
IL VUOTO LEGISLATIVO
L’attuale vuoto legislativo in materia lascia aperte alcune questioni molto delicate: ad esempio, il complesso meccanismo che regola le transazioni consente di proteggere in modo quasi totale l’anonimato per cui sotto il profilo fiscale, poiché il bitcoin non è una valuta ufficiale, è lasciata alla responsabilità dell’utente pagare le imposte sui guadagni realizzati tramite l’utilizzo della moneta virtuale e rispettare le norme imposte dal proprio governo.
I RISCHI DELLE CRIPTOVALUTE
“Dietro i vantaggi sopra descritti si nascondono rischi enormi. Innanzitutto, il presupposto fondamentale perché una valuta sia utilizzata è la stabilità delle sue quotazioni; in parole semplici, occorre che ci sia una relazione il più possibile stabile tra mezzo di pagamento ed economia reale. Ad esempio, se un individuo viene remunerato dal proprio datore di lavoro in una determinata valuta (euro, dollaro, ecc.), è fondamentale che sia in grado di programmare con ragionevole certezza un piano di spese necessario a soddisfare i bisogni propri e della propria famiglia. Tale pianificazione è legata alla stabilità del potere di acquisto della valuta con la quale si è pagati e con la quale si effettuano le proprie spese” aggiunge Roberto Russo.
UNA BOLLA SPECULATIVA?
Come dice Warren Buffett “La gente si esalta con grandi movimenti di prezzo e Wall Street la soddisfa”. L’impressionante ascesa del prezzo del bitcoin e il fatto che la quasi totalità degli investitori/speculatori ignori il significato di “criptovaluta” rappresentano due forti indizi per affermare che siamo in presenza di una bolla speculativa destinata prima o poi a scoppiare.
Una bolla si verifica quando gli speculatori notano il rapido aumento di uno o più strumenti finanziari e decidono di comprare in previsione di ulteriori rialzi piuttosto che ragionare sul reale rapporto tra valore e prezzo. “Il termine può essere utilizzato con certezza solo a posteriori, poiché quando la bolla scoppia i prezzi cadono drammaticamente e molti investitori, come si dice in gergo, “restano con il cerino in mano”.
La possibilità di trattare future sul bitcoin all’interno di un mercato regolamentato potrebbe avere delle importanti ripercussioni sul prezzo della criptovaluta: infatti, se da un lato la presenza di una piattaforma di trading ufficiale alimenterà ulteriormente la speculazione perché renderà molto più semplice scommettere sull’ulteriore rialzo della moneta virtuale, dall’altro il future rappresenterà la prima vera occasione nelle mani degli investitori per vendere “allo scoperto” bitcoin, ovvero per scommettere sul ribasso del prezzo della criptovaluta e, in ultima analisi, sullo scoppio della (potenziale) bolla speculativa.
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“Uno strumento micidiale nelle mani di coloro che utilizzano i bitcoin come mezzi di pagamento per effettuare traffici illeciti all’interno della piattaforma informatica perché, d’ora in poi, vendendo future si proteggeranno dal potenziale crollo del potere di acquisto della criptovaluta cristallizzando i guadagni realizzati” conclude Roberto Russo.
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