Roberta Bruzzone protagonista confronto acceso con Matano in diretta video esclusivo dello scontro

Audio incriminato e prima reazione di Roberta Bruzzone

Roberta Bruzzone, nota criminologa e consulente della difesa di Louis Dassilva, ha reagito con fermezza alla diffusione in diretta di un audio ritenuto cruciale nel caso dell’omicidio di Pierina Paganelli. Durante la trasmissione, è stato trasmesso un estratto di una lunga telefonata intercorsa tra Valeria Bartolucci, moglie di Dassilva, e l’inviato di La Vita in Diretta, Valerio Scarponi. Nella conversazione, la donna accusa man mano altri soggetti coinvolti, ma soprattutto esprime di aver visto il corpo della vittima, un dettaglio di grande peso sull’indagine.

Alla visione di questo audio, Bruzzone ha sottolineato come si trattasse di un momento di profonda disperazione e fragilità emotiva di Bartolucci. Ha infatti dichiarato: “L’audio è la fotografia di uno dei momenti più bui vissuti da Valeria, in una condizione alterata che ne compromette l’attendibilità”. Secondo la criminologa, quel materiale avrebbe un valore nullo dal punto di vista probatorio e rischierebbe di essere solo fuorviante rispetto al quadro investigativo complessivo.

La reazione di Bruzzone ha messo subito in luce come, nonostante la gravità delle dichiarazioni contenute nell’audio trasmesso, la realtà è più sfumata e legata a uno stato psicologico alterato della testimone in quel frangente. La sua analisi sottolinea come questi elementi vadano valutati con massima attenzione, evitando che emergano fuori contesto in un dibattito pubblico che potrebbe influenzare l’opinione senza considerare le dinamiche emozionali e processuali sottostanti.

Il confronto acceso tra Bruzzone e Alberto Matano

Il dibattito in diretta tra Roberta Bruzzone e Alberto Matano ha assunto toni vivaci e immediatamente si è palesata una netta contrapposizione di vedute sull’attendibilità di Valeria Bartolucci e sul valore probatorio dell’audio trasmesso. Bruzzone ha difeso con fermezza la moglie di Louis Dassilva, sottolineando che la testimonianza pronunciata in quel momento è il riflesso di uno stato psicologico compromesso da angoscia e scoramento, e pertanto non merita di essere considerata valida né utilizzata come prova concreta.

Matano ha replicato con una punta di provocazione, sostenendo che se l’autenticità della condizione alterata è riconosciuta, allora la Procura potrebbe avere buoni motivi per dichiarare inattendibili le dichiarazioni di Bartolucci. Questo ha innescato una replica decisa da parte di Bruzzone, che ha ribadito la coerenza e la validità delle dichiarazioni rese dalla donna in altri momenti, escludendo che tutto debba essere giudicato esclusivamente dalla parentesi di debolezza emersa nell’audio. La criminologa ha inoltre rimarcato come Valeria si sia fidata delle persone sbagliate, denunciando un uso improprio e manipolatorio di quel contenuto in un momento di elevata fragilità.

Il confronto ha evidenziato una frattura profonda tra la lettura della trasmissione televisiva basata sull’esigenza di cronaca e l’interpretazione clinica e legale proposta da Bruzzone. La discussione ha insistito sul delicato equilibrio tra il diritto del pubblico a essere informato e la necessità di salvaguardare la dignità e la correttezza delle persone coinvolte in un procedimento giudiziario in corso.

La difesa del giornalista e la conclusione della diretta

Al culmine della disputa, Alberto Matano ha preso una posizione netta a tutela del proprio inviato, Valerio Scarponi, ribadendo la legittimità e la correttezza del lavoro svolto nel raccogliere e trasmettere l’audio. Matano ha sottolineato come la divulgazione sia stata compiuta con la massima professionalità, nel pieno rispetto del diritto di cronaca sancito dalla Costituzione italiana, e come la scelta di attendere la chiusura delle indagini prima della pubblicazione fosse stata una valutazione rigorosa e responsabile.

In risposta all’accusa di invadenza mossa dall’avvocato di Manuela Bianchi, nuova convivente di Pierina Paganelli e parte interessata nel caso, Matano ha difeso con fermezza il comportamento dell’inviato, negando che ci siano stati atteggiamenti persecutori o pressioni indebite. Ha ribadito che il giornalismo d’inchiesta deve poter operare con autonomia e senza limiti che compromettano la libertà di informazione, confermando la legittimità delle attività svolte sul campo da Scarponi e dai suoi colleghi.

La calma in studio è stata ristabilita con la chiusura dell’intervento da parte di Matano, il quale ha ricordato che spetta ora al pubblico ministero valutare la rilevanza probatoria di quanto emerso in diretta, evidenziando un impegno dovuto e trasparente da parte della trasmissione nel consegnare gli elementi raccolti alle autorità competenti. Questo passaggio ha marcato il termine della polemica accesa, lasciando aperte le valutazioni giudiziarie senza compromettere la libertà di cronaca e il diritto dei cittadini a essere informati in tempo reale sugli sviluppi di un caso di grande interesse pubblico.