Prezzi hard disk, smartphone, tablet e smart tv: come cambieranno con l’equo compenso
Se non ci saranno ulteriori modifiche, da oggi i prezzi degli hard disk, degli smartphone, dei tablet e delle smart tv, oltre che delle chiavette usb e dei computer, si alzeranno. Colpa delle nuove norme sull’equo compenso, aggiornate con un decreto dal Ministero dei Beni Culturali, dopo mesi di polemiche e di battaglie fra la SIAE, i produttori di device tecnologici e i consumatori.
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Secondo le tabelle pubblicate ieri dai maggiori quotidiani (dovrebbero essere pubblicate oggi in Gazzetta Ufficiale, ndr), i prezzi dei maggiori prodotti hi-tech subiranno un rincaro fino al 500%, per importi che oscillano da 0,50 a 20 euro in più iva esclusa, a seconda delle caratteristiche tecniche del modello che acquisteremo.
Per chi si fosse perso nei meandri di una legislazione complicata e non più al passo con i tempi, la tassa sull’equo compenso è applicata a tutti i dispositivi che consentono di effettuare o conservare la copia legale di un contenuto soggetto a copyright (un brano musicale, un film, un libro) come indennizzo per l’autore del contenuto stesso. In pratica, visto che la legge mi permette di conservare una copia di backup, ad esempio del mio film preferito, devo anche riconoscere un forfait a chi ne detiene il copyright, perché la mia copia di riserva non è di fatto stata acquistata attraverso un canale normale.
Peccato però che la pratica di fare una copia dei contenuti di intrattenimento non sia più diffusa come venti o trenta anni fa, e che io potrei anche acquistare un hard disk o una smart tv senza mai usarli per questo scopo. Noncuranti di questo aspetto, i tecnici del Ministero hanno portato la tassa sull’equo compenso da 0,90 a 5,20 euro sugli smartphone con memoria superiore a 32Gb, da 0 a 5,20 euro sui tablet, da 0 a 4 sulle smart tv, da 0,09 euro/Gb a 0,10 euro/Gb (max 9 euro) sulle chiavette e da 9,66 euro a 0,01 euro/Gb (quindi 20 euro per 2Tb) per gli hard disk.
Ringrazia la SIAE che, salvo ripensamenti dell’ultim’ora, troverà risorse necessarie per iniziare a ripianare il debito di oltre 680 milioni di euro (fonte Bilancio SIAE 2013). Secondo la Società Italiana Autori ed Editori e il Ministro Franceschini, il carico dell’equo compenso spetterà ai produttori, ma così non sarà. L’Antitrust ha da poco confermato che è diritto dei consumatori sapere quanto incida questo balzello sui propri acquisti: come dire, pagherà come al solito Pantalone, fate in modo che sappia almeno per cosa.
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