Pier Francesco Pingitore compie 90 anni e svela il suo segreto di vita
Pier Francesco Pingitore: un compleanno speciale
Pier Francesco Pingitore, il “papà” del Bagaglino, compie novant’anni. Non male. Anche perché ne dimostra di meno. Almeno una quindicina, dice Alessandro Penna che lo ha incontrato per il settimanale Oggi. Per stare così bene, «ho evitato le droghe e bevuto con moderazione, ma per il resto non mi sono negato niente. Ho tirato tardi tutta la vita».
E poi non si è mai sposato: «Anche quello forse è stato un elisir di lunga vita. Ho amato le donne al punto di risparmiare loro un marito come me. Ogni tanto mi dico pentito, ma in realtà no: ho una compagna, non convivente, con cui sto molto bene. E tanti nipoti e bis-nipoti».
Inoltre, il successo incredibile con il Bagaglino ha segnato la sua carriera, portando la compagnia a raggiungere punte di 14 milioni di telespettatori. La presenza di celebrità come Andreotti tra il pubblico testimonia il suo impatto nel mondo dello spettacolo. Tuttavia, la fine della trasmissione è avvenuta all’improvviso e senza una ragione apparente. «Il primo editto bulgaro fu quello, altro che Biagi e Santoro! Nessuno, però, ci manifestò solidarietà». Un cambiamento radicale nel panorama televisivo che lo ha colpito profondamente.
Nonostante questo, ha trovato una nuova opportunità con Mediaset, dove ha creato lo spettacolo Champagne, con Berlusconi che ha rispettato il suo modo di operare: «Prima di firmare, dissi a Berlusconi: “Vedi questo copione? Non lo leggerai mai prima delle puntate. Se sei d’accordo, è fatta”».
La resilienza di Pingitore nel mondo dello spettacolo è lodevole e la sua visione imprenditoriale ha permesso al Bagaglino di decollare da una piccola cantina con 60 posti a un fenomeno nazionale, dimostrando di avere sempre un occhio attento alle opportunità che si presentano.
Il segreto della lunga vita
Per Pier Francesco Pingitore, il segreto della sua straordinaria longevità risiede in scelte di vita ben precise. La sua filosofia si fonda su un equilibrio tra moderazione e libertà: «Ho evitato le droghe e bevuto con moderazione, ma per il resto non mi sono negato niente. Ho tirato tardi tutta la vita». Questo approccio, unito a una mentalità vivace e a una curiosità intellettuale, gli ha permesso di mantenere una vitalità sorprendente nonostante gli anni passati.
Un aspetto interessante della sua vita personale è la decisione di non sposarsi. Per Pingitore, questo ha rappresentato una scelta consapevole, quasi un elisir di lunga vita: «Ho amato le donne al punto di risparmiare loro un marito come me». Allo stesso tempo, lui non si considera un uomo pentito. Anzi, afferma di avere una compagna con cui condivide momenti di felicità, senza la necessità di una convivenza formale. In questo modo, ha potuto godere della libertà delle relazioni senza i vincoli matrimoniali.
Oltre alla propria vita personale, Pingitore sottolinea l’importanza della famiglia, menzionando con affetto i suoi numerosi nipoti e bis-nipoti. Questa rete di affetti sembra essere un pilastro fondamentale nella sua vita, contribuendo alla sua serenità e al suo benessere. Con una carriera che lo ha visto al centro della scena italiana per decenni, la sua capacità di adattarsi e rimanere rilevante è prova di un approccio alla vita che esalta la vitalità e la passione, insegnando a tutti noi che, con le giuste scelte, si può vivere a lungo e intensamente.
Il successo del Bagaglino
Il successo del Bagaglino è stato un capitolo fondamentale nella carriera di Pier Francesco Pingitore. La compagnia ha rivoluzionato il panorama dell’intrattenimento italiano, raggiungendo audience straordinarie, con picchi di 14 milioni di telespettatori durante le sue trasmissioni. Questa straordinaria popolarità è testimoniata anche dalla presenza di figure illustri come Giulio Andreotti tra il pubblico, che sottolinea l’importanza e la risonanza dell’evento.
La fama del Bagaglino, però, non è stata esente da sfide. Pingitore ricorda con una certa amarezza la fine improvvisa del programma, che colpì tutti senza preavviso. «Il primo editto bulgaro fu quello, altro che Biagi e Santoro! Nessuno, però, ci manifestò solidarietà», ha affermato, mostrando come il cambiamento abbia influito non solo sulla sua carriera ma sull’intero mercato televisivo.
Le porte per Pingitore non si sono chiuse, poiché ha trovato una nuova opportunità con Mediaset. Qui ha dato vita a Champagne, uno spettacolo che confermò la sua capacità di adattarsi. Con una determinazione ferma, Pingitore ha imposto al suo nuovo partner commerciale una regola chiara: «Prima di firmare, dissi a Berlusconi: “Vedi questo copione? Non lo leggerai mai prima delle puntate. Se sei d’accordo, è fatta”». Questa condizione ha dimostrato la sua integrità artistica e la volontà di mantenere il controllo creativo sulle sue opere.
La piccola compagnia di Bagaglino, nata in una cantina del centro storico con solo 60 posti, è cresciuta esponenzialmente, trasformandosi in un fenomeno nazionale. I numerosi richiami da parte di artisti iconici del calibro di Flaiano e Fellini parlano non solo della qualità del suo lavoro, ma anche della magia che è riuscito a creare, trasformando un semplice spettacolo in un punto di riferimento nella storia dello spettacolo italiano.
L’incontro con Valeria Marini
Il primo incontro di Pier Francesco Pingitore con Valeria Marini è avvenuto quasi per caso e ha segnato l’inizio di una collaborazione memorabile. Pingitore racconta con nostalgia al settimanale Oggi: «Chiesi al mio “aiuto” Fabio Lionello, il figlio di Oreste, di trovare qualche ragazza da farmi vedere». Una sera, rientrando a teatro, la sua attenzione è stata catturata da una figura femminile imponente, girata di spalle e con lunghi capelli biondi. «A un certo punto si girò: un viso d’angelo, splendido», ricorda lui. Non servì molto per decidere: «Le dissi: “Sei scritturata, domani si comincia”».
Questa decisione si è rivelata proficua. Valeria Marini è diventata una delle colonne portanti del Bagaglino, portando una freschezza e un carisma che hanno attratto il pubblico e contribuito al successo della compagnia. La chimica tra Pingitore e i suoi talenti è sempre stata essenziale per la creazione di spettacoli indimenticabili, e Marini non ha fatto eccezione.
Con l’andare del tempo, però, i rapporti all’interno del gruppo non sono stati sempre armoniosi. Tra le varie attrici, si è sviluppata una rivalità particolare con Pamela Prati, che ha portato a situazioni rocambolesche e scenate memorabili. La testimonianza di Pingitore su un episodio clamoroso riassume perfettamente il clima di tensione: «La lite più clamorosa avvenne alla Cabala una trentina di anni fa». In quella occasione, la Prati contattò Pingitore per raccontargli che Marini l’aveva aggredita, ma in realtà sembrava che il conflitto fosse basato su malintesi e rivalità professionali, tipiche del mondo dello spettacolo.
Nonostante queste tensioni, la carriera di Valeria Marini e la sua presenza sul palcoscenico hanno continuato a brillare. La capacità di Pingitore di gestire personalità forti e di trasformare i conflitti in opportunità creative ha caratterizzato la sua lunga carriera nel teatro e nella televisione italiana.
Le liti con Pamela Prati
Le relazioni tra i membri del cast del Bagaglino non sono state sempre idilliache. La rivalità tra Valeria Marini e Pamela Prati ha creato diverse situazioni di tensione, portando a episodi memorabili. Pingitore ricorda con ironia e una punta di nostalgia un’occasione in particolare, definita da lui come la lite più clamorosa: «La lite più clamorosa avvenne alla Cabala una trentina di anni fa». In quella circostanza, eravamo in un contesto di festeggiamenti per il compleanno di Leo Gullotta quando ricevette una telefonata da Valeria, che era molto turbata.
«Ninni», mi disse in preda al panico, «la Prati mi ha sfigurato… Posso venire da te?» La descrizione di Valeria sul suo stato di allerta strideva con il fatto che, all’arrivo, rivelò di avere solo un graffietto minuscolo sul braccio. Non appena Valeria si era allontanata, Pingitore ricevette un’altra chiamata: «Era la voce sepolcrale di Pamela: “Ninni, Valeria mi ha aggredito, si è comportata come una iena”». Questo scambio di accuse evidenziava la rivalità che si era creata tra le due, dando vita a un gioco di comunicazioni e malintesi che caratterizzava la loro interazione.
Queste avventure non sono rimaste confinati a semplici litigi. Con il tempo, la competizione tra Marini e Prati si è affievolita, trasformandosi in un’affettuosa amicizia. Pingitore ha riflettuto su come, alla fine, «non si sopportavano, poi sono diventate grandi amiche». I conflitti possono sembrare spaventosi nel momento in cui si verificano, ma in questo caso si sono rivelati un’opportunità per costruire legami più forti.
Inoltre, la storia di Pingitore suggerisce che ha saputo gestire con delicatezza i rapporti complessi che nascono tra artisti, dimostrando una grande capacità di mediazione. È evidente che, mentre le tensioni e i contrasti possono essere all’ordine del giorno nel mondo dello spettacolo, la capacità di trasformare le rivalità in collaborazioni fruttuose è una delle qualità che ha contraddistinto la sua lunga carriera.