Confessioni di Paola e Chiara
“Tu… riesci sempre ad andare avanti? Ci credi ancora? Io sono senza forze”. Così ha inizio il racconto di “Sisters. La nostra storia incredibile”, il libro di Paola e Chiara Iezzi, pubblicato da Rizzoli il 24 settembre. È un momento cruciale nella carriera del duo, segnato dalla fragilità e dalla vulnerabilità di Chiara, che nell’aprile del 2013 si rivolge alla sorella esprimendo la sua difficoltà a continuare. Questa confessione segna una crepa importante nel loro legame professionale, che solo pochi mesi dopo li porterà a interrompere la collaborazione per dieci lunghi anni.
Le Iezzi sono sempre state delle sognatrici, nutrite da un profondo amore per la musica sin da bambine. La loro infanzia è punteggiata da momenti di pura creatività, come quando si travestivano da gattine per intrattenere i parenti o cantavano nel coro della chiesa. Tuttavia, la strada verso il successo non è stata priva di ostacoli. Dopo un inizio promettente come coriste per gli 883, il duo ha dovuto affrontare il duro confronto con la realtà della musica, una realtà fatta di porte chiuse e riscontri deludenti.
La loro resilienza sembra vacillare quando il sogno di una carriera musicale di successo inizia a sembrare sempre più distante. “Eravamo un po’ stufe di essere chiamate ‘bambine’”, scrivono nel libro, esprimendo il desiderio di essere riconosciute come adulte nel panorama musicale. Tuttavia, la prima crisi è palpabile quando Paola si lascia andare al cibo e Chiara comincia a rifugiarsi in un atteggiamento che la porta a rifiutare il cibo stesso, un chiaro segno del malessere psicologico e fisico che le attanaglia.
In questo contesto di fragilità, emergono le parole di Claudio Cecchetto, che propone loro di cambiare approccio: “Tu… sei ingrassata. Dimagrisci!”, ordina l’ex manager, mentre le incita a esplorare il genere della dance. Questo momento di confronto si rivela decisivo, segnando l’inizio di un percorso di trasformazione che le porterà a riconsiderare non solo la loro musica, ma anche il loro ruolo come artiste e persone.
L’inizio della carriera musicale
La carriera musicale di Paola e Chiara ha inizio con grandi sogni e aspirazioni. Sin da piccole, le sorelle Iezzi erano immerse in una realtà di musica e spettacolo, grazie anche all’influenza della madre Francesca, che incoraggiava la loro creatività. Ricordano con affetto i momenti trascorsi a truccarsi e a indossare costumi fantasiosi per esibirsi di fronte ai parenti, sognando un futuro che potesse essere all’altezza delle loro ambizioni. All’età di nove anni, entrambe sono entrate a far parte del coro parrocchiale, dando vita a un’inaspettata avventura musicale.
Questa passione le ha portate a cimentarsi con diverse cover band, dove hanno potuto affinare le loro capacità vocali e sceniche. La vera svolta, però, si è verificata quando Claudio Cecchetto le ha notate, proponendo loro di entrare nella band di Max Pezzali come coriste per gli 883. Questo incontro ha segnato una tappa fondamentale nella loro carriera, permettendo loro di entrare nel mondo musicale con una spinta decisiva.
“Era un’opportunità troppo grande per lasciarsela sfuggire”, scrivono nel libro, riflettendo sul coraggio necessario per lasciare una band affermata per cercare la propria identità artistica. Le sorelle hanno quindi preso un’importante decisione: interrompere la collaborazione con gli 883 dopo un tour di grande successo, scegliendo di proseguire come duo autonomo. Questa scelta non è stata facile, ma la determinazione di affermarsi come artiste indipendenti le ha motivate a lanciarsi in un’avventura che avrebbe cambiato le loro vite per sempre.
Il loro sogno ha iniziato a prendere forma quando, dopo un periodo di intensa ricerca creativa, hanno firmato un contratto discografico con Columbia e, nel 1997, hanno vinto il Festival di Sanremo con la canzone “Amici come prima”. Questo successo ha finalmente dato loro visibilità e ha confermato la loro posizione nel panorama musicale italiano, ma ha anche portato nuove sfide e pressioni che avrebbero messo alla prova il loro legame e la loro resilienza.
Il successo e la crisi
La schiacciante bellezza del successo, però, non è priva di insidie. Dopo la trionfante vittoria al Festival di Sanremo nel 1997, il duo Paola e Chiara si trova a fronteggiare un’immediata incertezza. Il secondo tentativo al Festival, invece di confermarle superstar, si trasforma in un momento di crisi, catalizzato da scelte estetiche che sorprendono i fan e da un atteggiamento sul palco che viene frainteso. “La nostra voglia di essere riconosciute come donne adulte è diventata un’arma a doppio taglio”, riflettono nel loro libro.
Le aspettative si alzano, ma i risultati non arrivano. Il disastroso esito dell’album “Giornata storica” segna la prima sostanziale battuta d’arresto nella carriera delle sorelle. I numeri delle vendite non soddisfano, e una profonda crisi si insinua nella loro relazione e nel loro matrimonio artistico. Frustrazione e malessere fisico si manifestano: Paola cerca conforto nel cibo mentre Chiara inizia a privarsene, portandole a un conflitto interno devastante.
Le pressioni dell’industria musicale si fanno sempre più opprimenti e, in un contesto che sembra condurle all’orlo di un totale collasso, le sorelle decidono di rivolgersi al loro mentore e produttore di fiducia, Claudio Cecchetto. La risposta, però, risuona come un brusco risveglio: “Dovete cambiare genere. Fate la dance!”, un suggerimento che, sebbene innovativo, porta con sé l’aggiunta di un’immediata e inaspettata dura verità rivolta a Paola: “Sei ingrassata. Dimagrisci!”.
Questo momento di confronto è emblematico del percorso tortuoso che Paola e Chiara devono intraprendere per rigenerarsi. Si rendono conti che, per affrontare le nuove sfide e risolvere le criticità, necessitano di un profondo cambiamento non solo musicale ma anche personale. Le sorelle comprendono che il cammino per ritrovare se stesse richiede di affrontare e superare le fragilità accumulate nel tempo, ponendosi domande decisive sul loro futuro e sul loro vero io.
L’intuizione di Claudio Cecchetto
In un periodo di profonda crisi creativa e relazionale, il confronto con Claudio Cecchetto segna un punto di svolta cruciale per Paola e Chiara. Cecchetto, figura storica nel panorama musicale italiano e mentore delle sorelle, non ha paura di esprimere le sue impressioni, anche quando queste possono risultare dure. La sua frase, “sei ingrassata. Dimagrisci!”, rappresenta non solo una critica fisica ma un invito a riflettere sulla loro immagine e sulla necessità di un cambiamento radicale nel loro percorso artistico.
Cecchetto, con la sua visione acuta, suggerisce loro di cambiare genere, di spostarsi verso la dance, un campo che stava guadagnando sempre più popolarità. “Fate la dance. Sì, vi ci vedo”, aggiunge, lasciando intravedere un potenziale inesplorato. Questo consiglio rappresenta un’opportunità, ma anche una sfida. Le sorelle, infatti, si trovano a dover valutare se intraprendere questa nuova direzione sia ciò di cui hanno veramente bisogno per rinascere artisticamente.
Di fronte a questa richiesta, Paola e Chiara si sentono costrette a riflettere profondamente sulla loro identità e sul messaggio che vogliono trasmettere. Si rendono conto che, per poter affrontare una nuova era musicale, hanno bisogno di abbandonare definitivamente l’immagine infantile che le ha accompagnate sinora. “Dovevamo ‘uccidere’ le bambine per diventare davvero adulte”, scrivono nel loro libro, un’affermazione che racchiude la loro volontà di crescere e trasformarsi non solo come artiste, ma anche come donne.
Affrontare il cambiamento non è semplice. Le paure e le insicurezze affiorano, ma anche una nuova consapevolezza. Le sorelle iniziano a capire che il percorso per risollevarsi passa per l’accettazione delle proprie fragilità e attraverso un lavoro interiore che le porti a riappropriarsi della loro musica e della loro vita. La proposta di Cecchetto diventa così il catalizzatore di un viaggio di auto-scoperta, spingendole a rivalutare le loro scelte e le loro aspirazioni nel mondo della musica.
La trasformazione e la crescita personale
Per superare le sfide e le fragilità accumulate nel tempo, Paola e Chiara decidono di intraprendere un viaggio che va ben oltre la semplice ricerca musicale. “Dovevamo ‘uccidere’ le bambine per diventare davvero adulte”, scrivono nel loro libro, sottolineando la necessità di una vera e propria metamorfosi personale. Questo processo di decostruzione le porterà a confrontarsi con le insecurtezze e le paure che avevano caratterizzato la loro carriera fino a quel momento.
Il viaggio che intraprendono le conduce in luoghi esotici come le Seychelles e la Spagna, oltre a farle tornare in Abruzzo, la terra d’origine del padre. Durante queste esperienze, Paola e Chiara si concedono il tempo e lo spazio necessari per riflettere su chi siano veramente e su cosa vogliano comunicare attraverso la loro musica. Mentre si immergono in queste nuove atmosfere, iniziano a esplorare non solo nuovi suoni e influenze, ma anche le loro emozioni più profonde, scardinando la visione di sé che avevano finora.
Questa fase di trasformazione è fondamentale per il loro sviluppo personale e artistico. Le sorelle comprendono che la transizione verso un nuovo genere musicale non è sufficiente; è necessaria una revisione totale della loro identità. Affrontando i fantasmi del passato, apprendere a riconoscere e accettare non solo le loro qualità, ma anche le loro vulnerabilità diventa cruciale. I momenti trascorsi insieme, lontano dall’industria musicale, si rivelano terapeutici e ricaricanti, costruendo un legame più forte tra di loro e favorendo una rinnovata creatività.
Le esperienze vissute in questo periodo le aiutano a sviluppare una maggiore consapevolezza di sé e a liberarsi di etichette e aspettative esterne. In questo modo, Paola e Chiara non solo si preparano a un nuovo capitolo musicale, ma anche a una nuova vita, dove la crescita personale e artistica vanno di pari passo. La consapevolezza acquisita le guida nella direzione di un’autenticità ritrovata, pronte a riscrivere la loro storia e ad affrontare il futuro con fiducia e determinazione.