Il nuovo giudice per la rimozione di contenuti che violano il Copyright Act è Wordpress che diventa un intermediario contro gli abusi
Wordpress: il diritto d’autore non cancelli il diritto alla libertà d’espressione
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WordPress, la nota piattaforma di “blogging” e sistema di gestione contenuti, ha preso posizione nei confronti di coloro che sfruttano impropriamente le leggi a tutela del diritto d’autore per ottenere la rimozione di post ritenuti, spesso in maniera arbitraria, derivanti dal plagio.
Il diritto d’autore è un valore fondamentale e un pilastro della “net ethic”, e come tale va rispettato, ma non può essere strumentalizzato per sopprimere la libera manifestazione del pensiero.
Per questo Automattic, l’azienda che sta dietro a WordPress, ha deciso di pubblicare un post sul suo blog ufficiale dove spiega che i reali o presunti detentori del copyright non sempre sfruttano il Digital Millennium Copyright Act in buona fede; purtroppo spesso le richieste di rimozione di contenuti si rivelano illegittime. Pertanto si dovrebbero definire con maggior chiarezza le conseguenze legali per coloro che scelgono di abusare del sistema.
Tra i casi di improprie richieste di rimozione che si sono presentati a WordPress, due sono particolarmente clamorosi ed hanno spinto l’azienda alla denuncia.
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Nel primo caso, due ricercatori dediti, in un proprio spazio, alla selezione di articoli scientifici, sono stati vittime di un lettore che si è impossessato di un loro testo e l’ha ripubblicato spacciandolo come personale; non solo, ma il lettore ha anche chiesto a WordPress la rimozione del contenuto dei due ricercatori, come se fossero loro ad aver violato il diritto d’autore e non viceversa.
In un caso ancor più delicato, uno studente britannico che ha subito intimidazioni di tipo omofobo da parte di alcuni malintenzionati, ha deciso di difendersi e pubblicare le minacce sul proprio sito. Gli autori di tali insulti, per nulla intimoriti dalla situazione, invece di fare pubblica ammenda, hanno chiesto la rimozione dei contenuti come se il malcapitato avesse violato il loro diritto d’autore. Quindi il problema, secondo i “cyber bulli”, non sarebbero le aggressioni verbali, ma la presunta violazione del copyright!
WordPress, essendo una delle piattaforme più popolari al mondo, si trova molto spesso a gestire situazioni come queste, nelle quali è chiamata a valutare come intermediario le richieste di rimozione stabilendone di volta in volta la legittimità. Secondo le norme del Digital Millennium Copyright Act, WordPress si rende inoltre responsabile di fronte alla legge per le proprie decisioni anche in caso di valutazioni errate.
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Secondo il DMCA, chi è stato accusato di violazione, ha ovviamente il diritto di difendersi, però ha anche il dovere di identificarsi esponendosi in prima persona, cosa che per molti può risultare piuttosto compromettente.
Quindi se da un lato esistono i diritti d’autore, dall’ altro non minori sono il diritto alla privacy e alla libera espressione delle proprie idee e questo WordPress lo ha segnalato con molta forza. L’idea che ne deriva è che devono essere puniti i violatori del diritto d’autore ma anche coloro che fanno denunce infondate.
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