La novita imminente del Browser di Google si chiamerà Blink, il nuovo motore di rendering
Se Mozilla si sta dando parecchio da fare in questi giorni con il rilascio di Firefox 20, non si può certo dire che Google sia rimasta a guardare: la società di Mountain View ha infatti annunciato di aver sviluppato e messo a punto un nuovo motore di rendering destinato ai web-browser di Chrome e Opera.
Stiamo parlando di Blink, che nelle intenzioni di Google andrà a sostituire WebKit, l’attuale rendering adoperato da Chrome e che è stato realizzato in collaborazione con la Apple.
In questa maniera, Google conta di poter migliorare ulteriormente le funzionalità offerte dal suo web-browser, che col passare del tempo sta diventando sempre più complesso da sviluppare: in ogni caso, WebKit è rimasto il nucleo del progetto dal quale Google ha ricavato Blink.
A commentare questa nuova politica adottata dalla compagnia di Mountain View ci ha pensato il ricercatore Adam Barth, che ha spiegato come lo sbarco di un motore di rendering di nuova concezione possa apportare dei cambiamenti significativi nella navigazione sul web, a cominciare dallo stimolo all’innovazione continua dell’intero ecosistema on-line.
Gli osservatori più attenti avranno sicuramente notato come l’introduzione di Blink allontani ancora di più due aziende importanti come Apple e Google, che finora avevano collaborato nella realizzazione del vecchio motore di rendering che accomunava i progetti di Safari e Chrome.
Ora le due società hanno deciso di separare le loro strade e di procedere su due binari completamente diversi.
Del resto, Google era da tempo alla ricerca della massima autonomia per poter lavorare da sola allo sviluppo e alla manutenzione di Chrome: la presenza del motore WebKit, che col passare del tempo diventava sempre più ingombrante, intralciava i piani della società di Mountain View e alla fine, come ha asserito lo sviluppatore Alex Russel, è stata presa la decisione di implementare un motore di rendering completamente differente da WebKit.
A questo punto, l’arrivo di Blink rischia di scombussolare seriamente le carte in tavola: con tutta probabilità, il motore di rendering creato da Google non sarà adoperato esclusivamente da Chrome, ma potrebbe essere integrato in altri web-browser: anche Opera ha infatti deciso di scaricare WebKit in favore del nuovo arrivato e la stessa cosa si apprestano a fare anche Samsung e Amazon per i loro rispettivi prodotti di punta, ossia Galaxy e Kindle Fire.
In ogni caso, se Google vuole che gli utenti di iOs continuino a usare Chrome anche in futuro, sarà costretta a tenere WebKit all’interno della versione destinata ai dispositivi mobili della Apple (iPhone, iPad e iPod Touch), altrimenti la casa di Cupertino lo eliminerà dal catalogo dell’AppStore.