Guerra tra Google ed Uber dopo il furto di file: copiata l’auto a guida autonoma

Google e Uber ai ferri corti, motivo del contendere l’auto con guida autonoma.
Waymo , la società costituita da Google per i servizi di mobilità e le auto senza pilota, ha citato in giudizio presso la Corte Federale della California la società per il trasporto privato accusandola di aver sottratto la sua tecnologia, tramite la startup Otto, fondata da ex dipendenti del motore di ricerca.
Un caso di spionaggio tecnologico.
Nel mirino sono finiti ex dipendenti di Google, un ingegnere e il team manager, Anthony Levandoski. Che avrebbe scaricato 14mila file confidenziali su un computer e nel 2016 ha creato una propria società, “Otto”.
Uber ha poi acquistato la start up di Levandowski lo scorso anno per 680 milioni di dollari entrando così in possesso del sistema Lidar, acronimo di light detection and ranging. sviluppato inizialmente dalla Waymo.
Ma come è nato il caso? BigG ha scoperto il furto intellettuale perché è stata erroneamente inclusa in una lista di email da uno dei suoi fornitori; nello specifico, tra le mail era presente Uber che aveva allegato gli schemi di un progetto di un Lidar praticamente identico a quello di Google.
Il sistema Lidar al salone di Detroit Waymo ha annunciato di essere riuscita a sviluppare la tecnologia in casa riducendo i costi di oltre il 90%.
Ma non è la prima volta che accade un caso di furto tra due società.
Tesla aveva citata in giudizio il suo ex manager Sterling Anderson, in precedenza a capo della divisione dell’auto a guida autonoma dell’azienda americana, e l’ex Google Chris Urmson proprio per aver rubato informazioni con lo scopo di creare una nuova società indipendente creata per lo sviluppo dell’auto a guida autonoma.
Ora lo scontro è tra Google e Uber, società che tra l’altro sono anche alleate. Big G ha investito 258 milioni di dollari in Uber. Ma di certo questa vicenda ribalterà gli equilibri.
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