La lettera riservata di John Elkann che “svela” la fuga di Stellantis dall’italia: ecco i retroscena.
“Stellantis e la Migrazione Industriale: L’Esodo dalla Fiat all’Italia”
La notizia della presunta lettera inviata da Stellantis ai suoi fornitori italiani, come rivelato da Carlo Calenda, ha scatenato un vero e proprio terremoto nel settore automobilistico e nella politica economica italiana. La fuga di un gigante come l’ex Fiat verso lidi esteri, in particolare il Marocco, pone questioni cruciali sulla strategia industriale e le politiche di investimento in Italia.
1. Stellantis e il “Richiamo” Marocchino Carlo Calenda, figura di spicco nel panorama politico italiano, ha recentemente rivelato dettagli inquietanti. Secondo quanto riferito, Stellantis, erede della storica Fiat, ha inviato una lettera ai suoi fornitori italiani, spronandoli a considerare il Marocco come nuova base di investimento.
Questo passo segna un netto distacco dalla tradizione industriale italiana di Stellantis, spingendo verso nuovi orizzonti in terre africane.
2. La Conferenza di Rabat: Una Nuova Direzione Il sito web di Stellantis offre ulteriori dettagli. Una convention svoltasi a Rabat, al Conrad Hotel, ha visto la partecipazione di ottanta fornitori da Italia e altri dieci Paesi.
Evidenze dell’evento dimostrano un chiaro interesse di Stellantis nel rafforzare la sua presenza in Marocco, una mossa che suggerisce un reale cambio di rotta nelle politiche di approvvigionamento e produzione.
3. L’Esempio di Kenitra: Modello di Successo L’impianto di Kenitra, inaugurato nel 2015 e ora produttore della Fiat Topolino, è stato presentato ai fornitori come un esempio di successo.
Il “guardate, il futuro è qui” espresso durante la visita allo stabilimento, è un chiaro messaggio sulle intenzioni future di Stellantis: un futuro che, apparentemente, si distacca dalle radici italiane.
4. La “Carota” del Governo Marocchino Un elemento chiave di questa strategia è il depliant “confidenziale” del governo marocchino, come riportato da Libero. Le offerte sono allettanti: sussidi, zone tax-free, esenzioni fiscali, e vantaggi doganali.
Tali incentivi rappresentano un’arma potente per attirare investimenti stranieri, e Stellantis sembra essere uno dei principali beneficiari di questa politica.
5. Un Mosaico più Ampio: Non Solo Marocco Tuttavia, la strategia di Stellantis non si limita al Marocco. Recentemente, Giorgio Airaudo della Cgil ha evidenziato una tendenza dell’azienda a spostare una significativa quota del fatturato verso Paesi con costi di produzione inferiori, come India e Asia.
Questo modus operandi riflette una visione globale, dove la produzione segue le logiche di mercato più che le radici nazionali.
6. La Trasformazione Industriale: Dall’Italia all’Estero La scelta di Stellantis di spostare produzioni chiave come la Topolino in Marocco e la nuova 600 in Polonia simboleggia una trasformazione profonda.
Non solo una migrazione geografica, ma anche una rivisitazione strategica di come e dove produrre. Questo spostamento solleva interrogativi sul ruolo dell’Italia nell’industria automobilistica globale.
7. Le Reazioni Politiche ed Economiche in Italia Le reazioni in Italia non si sono fatte attendere. La decisione di Stellantis di spostare la produzione, dopo aver ricevuto sostanziosi aiuti dal governo italiano, ha suscitato critiche e preoccupazioni.
Calenda ricorda, ad esempio, la garanzia pubblica di 6,3 miliardi concessa a FCA, che ha permesso agli azionisti di incassare un dividendo da 3,9 miliardi in Olanda. Una mossa che ora appare come un preludio alla vendita della ex Fiat a Peugeot.